Info Conseil
Comunicato n° 421 del 29 luglio 2009
APPROVATE LE MODIFICHE ALLA PREVIDENZA DEI CONSIGLIERI REGIONALI
Adunanza del Consiglio
Il Consiglio regionale ha discusso la proposta di legge, presentata dai Consiglieri Alberto Cerise, André Lanièce, Emily Rini ed Enrico Tibaldi, riguardante la modifica alle due norme regionali che disciplinano la previdenza dei Consiglieri regionali (l.r. 33/1995 e l.r. 28/1999).
Il provvedimento, che si compone di 12 articoli, è stato approvato con 29 voti favorevoli e 4 contrari (VdAV/R).
Il testo è stato illustrato dal Consigliere Segretario, Enrico Tibaldi (PdL). "In linea generale - ha detto Tibaldi - viene rafforzato il principio previdenziale in relazione all'impianto legislativo concepito e varato nel 1999 che, com'è noto, ha introdotto il regime della capitalizzazione, il quale è entrato in vigore a tutti gli effetti dall'inizio della XII legislatura, nel 2003. Alcune regole adottate nel regime a prestazione definita sono state infatti riprodotte specularmente anche nel sistema della capitalizzazione. In particolare è stata introdotta la quinquennalità del servizio come requisito minimo per percepire l'assegno vitalizio a 65 anni. Questo meccanismo contribuisce a ridurre sostanzialmente i costi della politica e a garantire la "pensione" solamente a chi abbia svolto e concluso almeno 5 anni di mandato in Consiglio regionale; vengono inoltre estesi, nei confronti dei consiglieri in carica al primo mandato, quei principi di solidarietà che scattano qualora si verifichino situazioni di decesso o inabilità lavorativa permanente.
Meritano attenzione anche l'accorpamento e il riordino, in linea con le norme nazionali, delle regole concernenti la tutela assicurativa e il rimborso di spese legali e processuali dei consiglieri e degli amministratori regionali.
La proposta di legge costituisce il primo passo per un riordino complessivo della materia sotto il profilo legislativo, oggi frammentata in più leggi approvate in epoche politiche differenti e ispirate a principi che dovranno essere coordinati in un unico testo normativo."
Nel dibattito ha preso la parola il Consigliere Alberto Bertin (VdAV/R), che ha affermato che "alcuni aspetti sono condivisibili, almeno negli obiettivi, mentre altri non ci convincono: innanzitutto la tempistica, visto che l'iter si è svolto troppo velocemente, in un periodo pre-balneare, come se si dovesse nascondere qualcosa, quando invece non è così. Sussiste poi un problema di costi: in realtà non è prevista nessuna diminuzione, ma addirittura un aumento certo pari a 320.000 euro all'anno. L'operazione poteva essere fatta a costo zero, non essendo successo, non siamo d'accordo con questa legge."
Nella replica, il Consigliere segretario Tibaldi ha precisato che "i tempi sono opinabili, dato che più volte si sono elevate voci sulla necessità di razionalizzare la materia. Riguardo ai costi, dalla legge si evince chiaramente che ci sono sostanziali azioni di risparmio, facilmente ravvisabili. Con le modifiche apportate alla normativa, si rafforza il principio previdenziale e si abbandonano le logiche speculative degli anni precedenti."
E' quindi intervenuto il Presidente del Consiglio, Alberto Cerise, per sottolineare "il rispetto che bisogna osservare per i lavori dell'Aula, in qualsiasi mese dell'anno si svolgano. L'urgenza di questo provvedimento, che ha peraltro rispettato i tempi, esiste solo se la si vuole individuare secondo logiche non corrette. Era comunque necessario approvarlo entro la pausa estiva, in modo da poter poi affidare appalti e incarichi e rendere la legge operativa a partire dal 2010."
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Il provvedimento, che si compone di 12 articoli, è stato approvato con 29 voti favorevoli e 4 contrari (VdAV/R).
Il testo è stato illustrato dal Consigliere Segretario, Enrico Tibaldi (PdL). "In linea generale - ha detto Tibaldi - viene rafforzato il principio previdenziale in relazione all'impianto legislativo concepito e varato nel 1999 che, com'è noto, ha introdotto il regime della capitalizzazione, il quale è entrato in vigore a tutti gli effetti dall'inizio della XII legislatura, nel 2003. Alcune regole adottate nel regime a prestazione definita sono state infatti riprodotte specularmente anche nel sistema della capitalizzazione. In particolare è stata introdotta la quinquennalità del servizio come requisito minimo per percepire l'assegno vitalizio a 65 anni. Questo meccanismo contribuisce a ridurre sostanzialmente i costi della politica e a garantire la "pensione" solamente a chi abbia svolto e concluso almeno 5 anni di mandato in Consiglio regionale; vengono inoltre estesi, nei confronti dei consiglieri in carica al primo mandato, quei principi di solidarietà che scattano qualora si verifichino situazioni di decesso o inabilità lavorativa permanente.
Meritano attenzione anche l'accorpamento e il riordino, in linea con le norme nazionali, delle regole concernenti la tutela assicurativa e il rimborso di spese legali e processuali dei consiglieri e degli amministratori regionali.
La proposta di legge costituisce il primo passo per un riordino complessivo della materia sotto il profilo legislativo, oggi frammentata in più leggi approvate in epoche politiche differenti e ispirate a principi che dovranno essere coordinati in un unico testo normativo."
Nel dibattito ha preso la parola il Consigliere Alberto Bertin (VdAV/R), che ha affermato che "alcuni aspetti sono condivisibili, almeno negli obiettivi, mentre altri non ci convincono: innanzitutto la tempistica, visto che l'iter si è svolto troppo velocemente, in un periodo pre-balneare, come se si dovesse nascondere qualcosa, quando invece non è così. Sussiste poi un problema di costi: in realtà non è prevista nessuna diminuzione, ma addirittura un aumento certo pari a 320.000 euro all'anno. L'operazione poteva essere fatta a costo zero, non essendo successo, non siamo d'accordo con questa legge."
Nella replica, il Consigliere segretario Tibaldi ha precisato che "i tempi sono opinabili, dato che più volte si sono elevate voci sulla necessità di razionalizzare la materia. Riguardo ai costi, dalla legge si evince chiaramente che ci sono sostanziali azioni di risparmio, facilmente ravvisabili. Con le modifiche apportate alla normativa, si rafforza il principio previdenziale e si abbandonano le logiche speculative degli anni precedenti."
E' quindi intervenuto il Presidente del Consiglio, Alberto Cerise, per sottolineare "il rispetto che bisogna osservare per i lavori dell'Aula, in qualsiasi mese dell'anno si svolgano. L'urgenza di questo provvedimento, che ha peraltro rispettato i tempi, esiste solo se la si vuole individuare secondo logiche non corrette. Era comunque necessario approvarlo entro la pausa estiva, in modo da poter poi affidare appalti e incarichi e rendere la legge operativa a partire dal 2010."