Info Conseil
Comunicato n° 419 del 28 luglio 2009
APPROVATE LE MISURE DI RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO EDILIZIO
Adunanza del Consiglio
L'Assemblea regionale ha esaminato il disegno di legge riguardante le misure per la semplificazione delle procedure urbanistiche e la riqualificazione del patrimonio edilizio regionale, che modifica la normativa 11/1998.
Il provvedimento è stato approvato con 26 voti favorevoli, 5 contrari (VdAV/R) e 3 astenuti (PD).
Nello specifico, il testo disciplina l'ampliamento, non superiore al 20 per cento delle volumetrie esistenti, di singole unità immobiliari - che devono avere acquisito il titolo abilitativo edilizio entro il 31 dicembre 2008 - in deroga agli strumenti urbanistici generali. Viene poi consentito l'ampliamento volumetrico fino al 35 per cento delle volumetrie esistenti a condizione che si utilizzino criteri e tecniche di edilizia sostenibile, fonti di energia rinnovabile o misure di risparmio energetico o idrico - considerando che si può intervenire attraverso la demolizione e ricostruzione di edifici realizzati anteriormente al 31 dicembre 1989. Infine, sarà possibile intervenire per la riqualificazione di zone e quartieri con ampliamenti fino al 45 per cento delle volumetrie esistenti, qualora si ricorra a programmi integrati, a intese e a concertazioni promosse dalle pubbliche amministrazioni, oppure con Piani urbanistici di dettaglio (PUD) di iniziativa privata, sempre a condizione dell'uso di tecniche di sostenibilità ambientale.
Il relatore e Vicepresidente della III Commissione, Piero Prola (UV), nell'illustrazione, ha ricordato che "la proposta ha lo scopo di favorire iniziative volte al rilancio dell'economia, con un riavvio dell'attività edilizia, di rispondere ai bisogni abitativi delle famiglie, di valorizzare e migliorare il patrimonio architettonico esistente, di garantire e migliorare l'efficienza energetica con l'utilizzo di fonti rinnovabili secondo criteri di sostenibilità ambientale e, infine, di introdurre misure incisive di semplificazione procedurali dell'attività edilizia.
E' importante evidenziare che il disegno di legge supera il carattere straordinario e congiunturale delle indicazioni contenute nell'intesa siglata a marzo in Conferenza Stato-Regione, privilegiando misure durevoli nel tempo."
Secondo il Consigliere Prola, "la forza del disegno di legge si articola in tre idee: proporre una mobilitazione delle risorse individuali di famiglie e piccoli proprietari capace di arginare l'attuale momento di difficoltà e di trasmettere una scossa al sistema delle nostre imprese edilizie; semplificare la burocrazia per avere risposte in tempi certi e brevi; legare questa mobilitazione individualista all'opportunità di rinnovare, anche dal punto di vista della sostenibilità ambientale, uno stock edilizio ormai desueto e divoratore di energia. Le opportunità offerte da questo testo ci permettono di premiare chi interviene migliorando il proprio spazio di vita e di lavoro, di incentivare chi interviene per riqualificare un edificio o uno spazio aperto a contatto con aree di maggior pregio ambientale perché, costruendo meglio, rispondendo alle esigenze di chi vive, evitando di consumare nuovo suolo verde, si protegge e valorizza il paesaggio valdostano."
Nella discussione generale sono intervenuti i Consiglieri Roberto Louvin (VdAV/R), Enrico Tibaldi (PdL), Raimondo Donzel (PD), Leonardo La Torre (FA), Albert Chatrian (VdAV/R) e, per la replica, l'Assessore al territorio e ambiente, Manuela Zublena.
Per il Capogruppo di VdAV/R, Roberto Louvin, si tratta di "una legge che fa fare alla Valle una pericolosa scelta di campo, con decisioni destinate a lasciare tracce profonde sul territorio valdostano. E' una legge figlia di una sollecitazione che viene dal Presidente Berlusconi e che purtroppo dimentica le prerogative dell'ordinamento valdostano. Altre Regioni hanno saputo prenderne gli aspetti positivi, noi solo i peggiori. Ci chiediamo se il nostro territorio potrà reggere di fronte a questa 'deregulation' valdostana, che ha ampiamente travalicato i confini dell'intesa Stato-Regioni. Avremmo voluto una legge più selettiva, mentre qui si aprono le valvole a dismisura. La ripresa dell'edilizia poteva essere affrontata diversamente: con l'utilizzo generalizzato di tecniche di sostenibilità ambientale, attraverso la lotta al lavoro nero, con il miglioramento della sicurezza sui luoghi del lavoro. Ci si chiede quindi a chi giovi questo provvedimento, di cui purtroppo beneficeranno soprattutto i proprietari di seconde case. Una cosa certamente la porterà: la conflittualità, il senso di disparità che emergerà nei nostri abitati. Riteniamo infine che i Comuni siano i veri sconfitti da questo disegno di legge, perché sono azzerate le loro possibilità di intervento e di guida dello sviluppo sul loro territorio."
Per il Consigliere Segretario Enrico Tibaldi (PdL) "la legge ha un aspetto politico importante e nasce dall'intuizione del Presidente Berlusconi, che ha poi trovato la sintesi in un accordo tra lo Stato e gli enti territoriali. Riteniamo che la Regione Valle d'Aosta abbia fatto bene ad aderire all'intesa e ad andare oltre alle linee tracciate, disciplinando non solo gli interventi edilizi che riguardano le abitazioni, ma anche gli edifici destinati alle attività produttive e artigianali, industriali e turistico-ricettive.
Con questa legge le famiglie possono adeguare con più facilità le proprie case alle proprie esigenze, si possono ricostruire edifici che sono dei veri obbrobri. Crediamo che la semplificazione delle procedure sia un passaggio fondamentale."
Per il Consigliere Donzel (PD) "si tratta di una legge importante, perché ci permette di ricostruire e di riqualificare il nostro patrimonio edilizio. Tuttavia avremmo dovuto adottare come criteri fondamentali quello del 'bello' in una regione a vocazione turistica, del funzionale, del risparmio energetico, quest'ultimo non sfruttato appieno nel testo proposto, e non da ultimo della staticità e delle norme sismiche. Gli interventi sulle seconde case non sono pertinenti e in contraddizione con la norma sull'ampliamento delle strutture alberghiere. Esprimiamo quindi la nostra perplessità sull'iniziativa."
Il Capogruppo di Fédération Autonomiste, Leonardo La Torre, ha detto che "questa legge risponde alle esigenze dei cittadini di realizzare un'abitazione, attraverso delle regole chiare, nel rispetto dei Comuni. Questa è la strada giusta. Noi ci assumiamo la potestà legislativa sul nostro territorio, senza aver bisogno di indicazioni che ci vengono dallo Stato."
Il Vicepresidente del Consiglio, Albert Chatrian (VdAV/R) ha illustrato gli emendamenti presentati dal suo gruppo, con l'obiettivo di dare "un contributo concreto alla proposta, con una serie di emendamenti che ne modificano gli obiettivi e le finalità e che vanno nella direzione di dare temporaneità alla legge, di applicare il provvedimento alle sole abitazioni permanenti o principali e di standardizzare il risparmio energetico."
Nella replica, l'Assessore al territorio e ambiente, Manuela Zublena, ha detto che "la legge si presta a diverse letture e interpretazioni. La problematicità del territorio è conosciuta e noi abbiamo la necessità di intervenire sulla riqualificazione del nostro patrimonio. Dobbiamo permettere la diffusione di una cultura del costruire più sostenibile: questo significherà investire nelle realtà produttive professionali, creando nuove 'expertise' che potrebbero anche essere esportate. Abbiamo poi anche inteso istituire, d'intesa con il Consiglio permanente degli enti locali, una banca dati immobiliare informatizzata anche al fine di gestire l'elenco degli interventi effettuati ai sensi della legge."
In aula sono stati presentati 17 emendamenti al testo, di cui due dall'Assessore Manuela Zublena e uno dal PdL, che sono stati accolti, dodici da VdAV/Renouveau e due dal PD.