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Comunicato n° 322 dell'11 giugno 2009
APPROVATO IL DL DI MODIFICA DEI CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DEGLI ALLOGGI DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA
Adunanza del Consiglio
L'Assemblea ha approvato all'unanimità il disegno di legge di modifica alla normativa e ai criteri generali per l'assegnazione, la determinazione dei canoni e la gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (ERP).
Nello specifico, le modifiche si propongono di chiarire alcuni concetti, di semplificare i procedimenti, di snellire le procedure di assegnazione degli alloggi, di consentire ai Comuni una maggiore personalizzazione dei propri bandi, con possibilità di monitorare con tempestività la situazione del fabbisogno abitativo e di risparmiare sui tempi e sui costi di definizione e gestione delle graduatorie.
Il Presidente della III Commissione, Dario Comé, nell'illustrare il provvedimento ha detto che in sede di Commissione è stato elaborato un nuovo testo, dopo un confronto anche con le categorie sociali. Il testo modifica, in modo sostanziale una parte della legge del 1995, con particolare riferimento ai requisiti e alle procedure per l'assegnazione di alloggi ERP tramite l'emanazione di apposito bando da parte dell'ente proprietario. Ha poi evidenziato le principali novità apportate dall'iniziativa: l'introduzione, tra i requisiti minimi per accedere alle case di edilizia residenziale pubblica, del periodo minimo di residenza in Valle d'Aosta di otto anni, anche non consecutivi; l'applicazione dell'Indicatore della situazione economica del nucleo familiare in sostituzione del solo reddito complessivo; la modifica e la semplificazione delle procedure di formulazione della graduatoria di assegnazione delle case; l'attribuzione di nuovi punteggi per la formulazione della graduatoria definitiva.
Nella discussione, hanno preso la parola il Presidente della V Commissione, Gianni Rigo (PD) e il Consigliere Segretario Enrico Tibaldi (PdL).
Il Consigliere Rigo, pur sottolineando che il disegno di legge è stato costruito coinvolgendo tutti i soggetti interessati, ha espresso il proprio rammarico rispetto all'introduzione dell'Indicatore della situazione economica - tenuto conto che per l'accesso ai contributi o a graduatorie non vi è uniformità nell'utilizzazione dell'indicatore regionale sui servizi gestiti dagli enti locali - e del criterio della residenza, rappresentando la necessità di avviare un percorso unitario nella gestione delle politiche di immigrazione.
Per il Consigliere Tibaldi, il disagio sociale è in costante aumento e vede un'ampia fetta della popolazione valdostana, residente dalla nascita, al di sotto della soglia di povertà. Era quindi necessario introdurre dei criteri, come quello della residenza, che tenessero conto di questa situazione perché deve essere un obiettivo della legge regionale dare priorità alla popolazione che risiede stabilmente nella regione.
Nella replica, l'Assessore alle opere pubbliche, difesa del suolo ed edilizia residenziale pubblica, Marco Viérin, ha sostenuto che con questo provvedimento si vuole consentire ai Comuni valdostani, e in particolare Aosta, la predisposizione di bandi di assegnazione che tengano conto e rispondano, con maggior efficacia, alle variate condizioni socio-economiche della popolazione. Era importante andare a rivedere le graduatorie, ferme a otto anni fa, ma che di fatto non rispondevano più alla mutata situazione della società. Ha poi detto che l'eliminazione delle diverse graduatorie distinte per categorie di utenti (anziani, disabili, famiglie di nuova formazione) faciliterà l'assegnazione.
E' stato poi presentato un ordine del giorno dai Consiglieri del PD, Gianni Rigo, Carmela Fontana e Raimondo Donzel, di VdAV/Renouveau, Albert Chatrian e Roberto Louvin, e del PdL, Alberto Zucchi.
Il testo, dopo un emendamento relativo alla scadenza temporale dell'impegno proposto dagli Assessori alle opere pubbliche, all'istruzione e cultura e dal Presidente della Regione, è stato approvato all'unanimità.
L'ordine del giorno impegna "il Governo regionale a predisporre una metodologia per la valutazione della condizione economica dei soggetti che richiedono agevolazioni pubbliche, contributi economici, accesso e partecipazione alle spese di funzionamento di tutti i servizi previsti nelle varie politiche di settore, basata su criteri che tengano conto, congiuntamente, del reddito, del patrimonio, di condizioni sociali e di parametri familiari, da sottoporre all'esame delle competenti commissioni consiliari."