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Comunicato n° 225 del 20 aprile 2009
IL PRESIDENTE CERISE A ROMA: "RIPORTARE SERENITA' TRA LE ISTITUZIONI"
Alla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative riunita oggi, lunedì 20 aprile 2009, a Roma
"Il confronto tra Istituzioni deve svolgersi con maggiore serenità e vanno prese le distanze dai toni astiosi assunti nei confronti delle Regioni a Statuto speciale da parte di un importante esponente del Governo italiano." E' quanto affermato oggi, lunedì 20 aprile 2009, dal Presidente del Consiglio Valle, Alberto Cerise, a Roma per il Comitato di coordinamento della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e Province autonome, riunito per discutere di federalismo fiscale, di coordinamento della finanza pubblica e di solidarietà verso la catastrofe dell'Abruzzo.
"Ritengo eccessive le dichiarazioni del Ministro Brunetta - ha detto ancora il Presidente Cerise -, tuttavia è pur vero che, quando esponiamo le nostre valutazioni in termini di paragone con gli altri livelli di governo - Stato e Regioni a Statuto ordinario -, dovremmo essere più prudenti e circostanziare meglio le motivazioni delle nostre azioni. Ogni esercizio di azioni virtuose da noi sviluppate e comunicate deve quindi essere attento ai limiti e ai condizionamenti che hanno le altre realtà istituzionali, senza dare adito alla possibilità di chiamare in causa la nostra specialità, che può essere interpretata come condizione di privilegio. Infatti, le nostre azioni sono il frutto di precise scelte politiche, che implicano un'assunzione di responsabilità da parte nostra, avendo a mente quali sono le nostre competenze, le nostre risorse e le esigenze del nostro territorio. Infatti, quando nelle nostre Regioni a Statuto speciale, assumiamo una decisione che implica una destinazione di risorse economiche, lo facciamo ben sapendo che andiamo a sottrarre capacità di spesa in altri settori."
"Nell'attuale contesto storico, politico ed economico - ha concluso Cerise - le Regioni a statuto speciali, in particolare se piccole e con poca possibilità di penetrazione politica nel quadro nazionale, devono recuperare una sorta di 'simpatia istituzionale' e di accettazione del loro status da parte delle altre componenti della Repubblica: stato, regioni, province, comuni e città metropolitane."
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"Ritengo eccessive le dichiarazioni del Ministro Brunetta - ha detto ancora il Presidente Cerise -, tuttavia è pur vero che, quando esponiamo le nostre valutazioni in termini di paragone con gli altri livelli di governo - Stato e Regioni a Statuto ordinario -, dovremmo essere più prudenti e circostanziare meglio le motivazioni delle nostre azioni. Ogni esercizio di azioni virtuose da noi sviluppate e comunicate deve quindi essere attento ai limiti e ai condizionamenti che hanno le altre realtà istituzionali, senza dare adito alla possibilità di chiamare in causa la nostra specialità, che può essere interpretata come condizione di privilegio. Infatti, le nostre azioni sono il frutto di precise scelte politiche, che implicano un'assunzione di responsabilità da parte nostra, avendo a mente quali sono le nostre competenze, le nostre risorse e le esigenze del nostro territorio. Infatti, quando nelle nostre Regioni a Statuto speciale, assumiamo una decisione che implica una destinazione di risorse economiche, lo facciamo ben sapendo che andiamo a sottrarre capacità di spesa in altri settori."
"Nell'attuale contesto storico, politico ed economico - ha concluso Cerise - le Regioni a statuto speciali, in particolare se piccole e con poca possibilità di penetrazione politica nel quadro nazionale, devono recuperare una sorta di 'simpatia istituzionale' e di accettazione del loro status da parte delle altre componenti della Repubblica: stato, regioni, province, comuni e città metropolitane."