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Comunicato n° 210 del 15 aprile 2009

INTERPELLANZA SULL'APPLICAZIONE DEL "PIANO CASA"


Il Consigliere Enrico Tibaldi (PdL) ha voluto avere approfondimenti in merito all'applicazione dell'accordo stipulato tra il Governo, le Regioni e gli Enti locali per il rilancio dell'attività edilizia, meglio conosciuto come "piano casa".

In particolare, il Consigliere Tibaldi ha chiesto se è stata effettuata una ricognizione delle zone urbanistiche e delle tipologie edificatorie che potrebbero essere oggetto della disciplina regionale applicativa del "piano casa" nell'ambito del territorio valdostano e, in caso affermativo, che cosa emerge dall'eventuale monitoraggio e quali sono gli indirizzi che si intendono adottare; se e quali obiettivi (incrementi volumetrici, miglioramenti architettonici, bioedilizia, efficienza energetica, armonizzazione urbanistica, ecc.), indicati dall'accordo in questione si ritiene siano recepibili nella legislazione regionale; se si intende proporre una legge temporalmente limitata e si vi è l'intenzione di semplificare le procedure, spesso farraginose e onerose, previste per l'ottenimento del permesso di costruire o di ristrutturare un edificio.

Nella risposta, l'Assessore al territorio e ambiente, Manuela Zublena, ha detto che "in attesa del testo definitivo che sarebbe derivato dall'intesa tra Stato, Regioni e Province non abbiamo ritenuto opportuno avviare una ricognizione sistematica delle zone urbanistiche e delle tipologie edificatorie che avrebbero potuto essere oggetto della disciplina regionale applicativa del 'piano casa' sul territorio valdostano. Essa avrà un senso quando si delineerà più precisamente l'ambito e le modalità di applicazione che si intendono adottare, ricordando che la Regione ha competenza legislativa primaria in materia di urbanistica e che pertanto le misure regionali potranno discostarsi da quelle oggetto dell'accordo Stato-Regioni.
In merito agli obiettivi che potrebbero essere recepiti, questi dovranno riguardare il miglioramento del patrimonio edilizio sotto l'aspetto dell'efficienza energetica, dell'uso di fonti energetiche alternative, dell'adozione di criteri di bioedilizia relativi alla scelta dei materiali, del miglioramento dei canoni estetici del costruito.
Riguardo alla legge regionale, l'intenzione è quella di cogliere la sollecitazione per dare impulso ad un percorso di rinnovo del parco edilizio valdostano: ma la legge non dovrà essere temporalmente limitata per poter essere efficace e questo anche in considerazione del breve periodo previsto dallo Stato (18 mesi), non congruo con i tempi di intervento su un territorio di montagna che sono fortemente condizionati dall'estensione della stagione invernale.
Per quanto concerne l'ultimo quesito,  la semplificazione amministrativa è uno degli impegni di questa maggioranza. Non si perderà quindi l'occasione per introdurre modalità di semplificazione delle procedure a vantaggio del cittadino, che potranno riguardare sia una modificazione delle norme regionali in materia di titoli abilitativi edilizi, sia un'armonizzazione delle procedure da estendere a tutti i Comuni della Valle. Infine, si potrebbe ipotizzare la creazione di una banca dati - un'anagrafe degli edifici - che permetta la raccolta unica di documenti sull'edificio per ridurre la produzione di documentazione ad ogni adempimento amministrativo
."

Nella replica, il Consigliere Tibaldi  ha detto: "ben venga una normazione che sia di lunga durata per ovviare ai problemi che vi sono stati. Mi aspettavo qualche slancio in più riguardo all'attivazione di una ricognizione, anche perché in Valle d'Aosta abbiamo una serie di strutture e di osservatori che ci permetterebbero di definire le zone di intervento. L'armonizzazione dei Comuni ci sembra importante al fine di agevolare il cittadino nel complesso percorso delle norme in materia di edilizia."