Il Consigliere Gianni Rigo (PD), con un'interpellanza, ha voluto conoscere le eventuali ricadute in Valle d'Aosta della situazione del Centro per la Giustizia di Torino per il quale, per carenza di fondi, si paventa la chiusura.

In particolare, il Consigliere Rigo, ha chiesto se si ritiene utile relazionare nella Commissione competente sull'attività fino ad oggi svolta dalla Commissione tecnica regionale per la Valle d'Aosta e sugli interventi in favore dei minori valdostani soggetti a procedimenti penali. 

Nella risposta, l'Assessore alla Sanità, salute e politiche sociali, Albert Lanièce, ha concordato con la preoccupazione rappresentata, precisando che "abbiamo preso atto della difficile situazione, ma fortunatamente i numeri contenuti della nostra realtà non creano grosse problematiche, dato che all'anno sono cinque i minori interessati da procedimenti penali. Nemmeno dal punto di vista organizzativo non si sono riscontrate ripercussioni.
Nell'intento di seguire i giovani dopo i diciotto anni, per il loro reinserimento nella società, abbiamo provveduto a cinque appalti quinquennali per altrettante strutture residenziali, richiedendo un impegno di spesa di circa otto 8 milioni di euro. Sono inoltre attivi due servizi, atti a gestire a domicilio i casi che non necessitano inserimento in strutture.
Complessivamente, sono ventiquattro i giovani ospitati in strutture, mentre altri vent'otto minori si trovano in residenze extraregionali.
Sono poi state organizzate, in particolare da parte delle Forze dell'ordine, diverse iniziative formative volte alla prevenzione dei comportamenti devianti".

Nella sua replica, il Consigliere Rigo si è detto soddisfatto dell'attenzione che gli uffici regionali dedicano a questo delicato settore.
"I numeri valdostani dicono poco, ma attorno ad essi troviamo comunque disagio, tensione. I rischi di devianza si possono moltiplicare".