Info Conseil
Comunicato n° 67 dell'11 febbraio 2009
INTERPELLANZA SUL RIUTILIZZO DELLA TECDIS DI CHATILLON
Adunanza del Consiglio regionale
Il Consigliere e segretario del Consiglio, Enrico Tibaldi (PdL) ha voluto conoscere gli intendimenti in merito al riutilizzo dell'insediamento produttivo della ex Tecdis in Comune di Châtillon.
Il Consigliere ha chiesto se non si ritenga urgente e necessario definire col curatore fallimentare un percorso che consenta, oltre agli inevitabili adempimenti connessi alla procedura, di effettuare in tempi ragionevoli anche lo sgombero, il riassetto e il riutilizzo dell'intero insediamento produttivo o quantomeno di una sua porzione significativa; se sia intendimento della Giunta regionale assegnare la superficie produttiva a un unico richiedente o se non ritenga invece più opportuno procedere a una suddivisione in spazi di minore ampiezza affinché possano essere assegnati a più aziende; quali sono, dal momento della cessazione dell'attività produttiva di Tecdis, i costi manutentivi o di servizio sopportati fino ad ora da Struttura Valle d'Aosta per lo stabilimento.
Nella risposta, l'Assessore alle Attività Produttive, Ennio Pastoret, ha affermato che "il riutilizzo è uno dei punti forti del programma di legislatura in modo che si possa insediare una nuova attività produttiva che rinforzi il settore industriale. In particolare, sono stati sviluppati incontri con il curatore fallimentare per addivenire a un accordo per consentire alla regione di acquisire i macchinari esistenti ancora nel sito e renderli agibili gli spazi per un nuovo insediamento. Siamo in attesa di una decisione definitiva da parte dell'organo giudiziario preposto e poi potremo procedere. Riusciremmo così a rimuovere l'ostacolo principale che impedisce la fase di riutilizzo."
"Per quanto riguarda lo stabilimento, risulta più opportuna, nella fase attuale, una sua locazione in blocco ad imprenditori così da sfruttare le dotazioni impiantistiche che hanno comportato per l'Amministrazione regionale notevoli investimenti. È dunque auspicabile la soluzione di un unico richiedente anche se ci si rende conto che occorre avere altre opzioni. A condizione che queste ultime siano compatibili tra di loro e che non portino a perdita di valore e sacrifici degli spazi. Ci devono poi essere dei progetti imprenditoriali validi. Infine, ad oggi, i costi per assicurazioni e manutenzioni varie ammontano a circa 16 mila euro."
Nella replica, Tibaldi ha sottolineato come "Qualche passo avanti si sta facendo. Almeno c'è la consapevolezza che non possiamo rimanere nella pozione di stallo in cui eravamo precipitati fino adesso. Ci sono delle attenzioni nei confronti di questo immobile di grande superficie e che ha una sua destinazione precisa. Bisogna pensare alla vocazione futura dello stabilimento. Magari una vocazione commerciale potrebbe essere considerata. "
"Inoltre, ci potrebbe essere la possibilità di una somma di imprenditori, anziché un imprenditore unico. Non si può sperare in un unico soggetto che possa rilevare tutto l'impianto con le attrezzature che peraltro potranno essere obsolete. Occorre trovare dunque una soluzione nel più breve tempo possibile. Questo è un immobile ad alto potenziale che ci auguriamo possa ritornare ad essere di grande utilizzo per una ripresa dell'industria in quella zona e nella Valle d'Aosta. Non perdiamo però di vista quelle industrie che stanno crescendo e che potrebbero rappresentare una soluzione. Gli indirizzi però deve darli la Giunta e credo che occorrerà essere più elastici altrimenti si rischia davvero di non trovare soluzioni. La politica deve farsi avanti e dare delle risposte."
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Il Consigliere ha chiesto se non si ritenga urgente e necessario definire col curatore fallimentare un percorso che consenta, oltre agli inevitabili adempimenti connessi alla procedura, di effettuare in tempi ragionevoli anche lo sgombero, il riassetto e il riutilizzo dell'intero insediamento produttivo o quantomeno di una sua porzione significativa; se sia intendimento della Giunta regionale assegnare la superficie produttiva a un unico richiedente o se non ritenga invece più opportuno procedere a una suddivisione in spazi di minore ampiezza affinché possano essere assegnati a più aziende; quali sono, dal momento della cessazione dell'attività produttiva di Tecdis, i costi manutentivi o di servizio sopportati fino ad ora da Struttura Valle d'Aosta per lo stabilimento.
Nella risposta, l'Assessore alle Attività Produttive, Ennio Pastoret, ha affermato che "il riutilizzo è uno dei punti forti del programma di legislatura in modo che si possa insediare una nuova attività produttiva che rinforzi il settore industriale. In particolare, sono stati sviluppati incontri con il curatore fallimentare per addivenire a un accordo per consentire alla regione di acquisire i macchinari esistenti ancora nel sito e renderli agibili gli spazi per un nuovo insediamento. Siamo in attesa di una decisione definitiva da parte dell'organo giudiziario preposto e poi potremo procedere. Riusciremmo così a rimuovere l'ostacolo principale che impedisce la fase di riutilizzo."
"Per quanto riguarda lo stabilimento, risulta più opportuna, nella fase attuale, una sua locazione in blocco ad imprenditori così da sfruttare le dotazioni impiantistiche che hanno comportato per l'Amministrazione regionale notevoli investimenti. È dunque auspicabile la soluzione di un unico richiedente anche se ci si rende conto che occorre avere altre opzioni. A condizione che queste ultime siano compatibili tra di loro e che non portino a perdita di valore e sacrifici degli spazi. Ci devono poi essere dei progetti imprenditoriali validi. Infine, ad oggi, i costi per assicurazioni e manutenzioni varie ammontano a circa 16 mila euro."
Nella replica, Tibaldi ha sottolineato come "Qualche passo avanti si sta facendo. Almeno c'è la consapevolezza che non possiamo rimanere nella pozione di stallo in cui eravamo precipitati fino adesso. Ci sono delle attenzioni nei confronti di questo immobile di grande superficie e che ha una sua destinazione precisa. Bisogna pensare alla vocazione futura dello stabilimento. Magari una vocazione commerciale potrebbe essere considerata. "
"Inoltre, ci potrebbe essere la possibilità di una somma di imprenditori, anziché un imprenditore unico. Non si può sperare in un unico soggetto che possa rilevare tutto l'impianto con le attrezzature che peraltro potranno essere obsolete. Occorre trovare dunque una soluzione nel più breve tempo possibile. Questo è un immobile ad alto potenziale che ci auguriamo possa ritornare ad essere di grande utilizzo per una ripresa dell'industria in quella zona e nella Valle d'Aosta. Non perdiamo però di vista quelle industrie che stanno crescendo e che potrebbero rappresentare una soluzione. Gli indirizzi però deve darli la Giunta e credo che occorrerà essere più elastici altrimenti si rischia davvero di non trovare soluzioni. La politica deve farsi avanti e dare delle risposte."