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Comunicato n° 346 del 2 dicembre 2008
DISCUSSIONE GENERALE SULLE LEGGI DI BILANCIO
Adunanza del Consiglio regionale
Il Consiglio regionale ha aperto la seconda giornata di lavori sulle leggi di bilancio con l'avvio della discussione generale.
Sono intervenuti i Capigruppo del Popolo della Libertà Massimo Lattanzi, del Partito Democratico, Carmela Fontana, il Consigliere Luciano Caveri (Union Valdôtaine), i Capigruppo di Vallée d'Aoste Vive/Renouveau, Roberto Louvin, di Fédération Autonomiste, Leonardo La Torre, il Consigliere Alberto Zucchi (Popolo della Libertà), il Consigliere Segretario, Emily Rini (Union Valdôtaine) e il Consigliere Mauro Bieler (Union Valdôtaine).
Il Consigliere Lattanzi (PdL) ha detto che il suo Gruppo "avrebbe auspicato qualche spunto di cambiamento più concreto. Questo bilancio deve affrontare alcuni grandi temi: il primo, a breve termine, è l'urgenza economica e finanziaria, per la quale non intravediamo soluzioni innovative; ci sono poi i settori socio-sanitario e dell'istruzione che fagocitano molte risorse, ma che non sembrano produrre eccellenze qualificate; non c'è traccia in questo bilancio della consapevolezza del federalismo fiscale, che cambierà il nostro assetto finanziario e i nostri bilanci e che interromperà il flusso di interventi a pioggia e che determinerà maggiore responsabilizzazione; turismo, commercio e agricoltura in questo bilancio dovrebbero essere inseriti in un'unica filiera e sono i settori che potrebbero rilanciare la regione, perché l'industria - e in particolare in bassa Valle - è stata un vero e proprio fallimento. E' quindi un dovere dell'Amministrazione regionale rilanciare questi settori."
Per la Consigliera Carmela Fontana "il bilancio presentato è una sbiadita fotocopia di quelli precedenti. Nulla di nuovo e nulla di utile per aiutare la Valle d'Aosta a riprendere il cammino dello sviluppo e per aiutare le famiglie valdostane in difficoltà a causa della recessione. Sul federalismo fiscale, la maggioranza pensa sempre e soltanto in modo assistenzialistico, alla vecchia maniera. Dovrebbe invece preoccuparsi di fare investimenti, di potenziare le nostre infrastrutture, di finanziare la scuola e la ricerca, di sostenere i nostri imprenditori, perché lo sviluppo della nostra Valle riparta su basi solide, legate all'economia reale e non su incerti finanziamenti di uno Stato gravemente indebitato." Parlando dell'avanzo di amministrazione la Consigliera ha evidenziato che "ci sono in bilancio 160 milioni di euro e che è vergognoso non sapere cosa farne", suggerendo quindi "il raddoppio e l'elettrificazione della ferrovia sino ad Ivrea, la realizzazione di un ospedale nuovo, la risoluzione dell'emergenza povertà. Utilizzando meglio i soldi del bilancio regionale si potrebbero migliorare le condizioni di concessione dei mutui per la prima casa, investire nelle scuole e nell'università."
Le Conseiller Caveri a souligné que la crise économique internationale est avant tout une crise politique. "Rispetto alla crisi bisogna avere una visione cruda e realistica e non farsi illusioni, ma essere pronti a combatterla. Il bilancio che è stato presentato, in un segno di continuità rispetto ai Governi precedenti, rispecchia una solidità del sistema regionale. Nei prossimi anni i grandi capitoli di spesa (scuola, sanità, finanziamenti agli enti locali) dovranno essere oggetto di particolare attenzione per capire la Valle del futuro. L'insieme delle nuove tecnologie sarà uno dei temi sui quali fissare un obiettivo immediato per spendere nell'immediato. I grossi temi che ci attendono saranno quelli della politica degli aiuti di Stato e del patto di stabilità. C'è poi la questione del federalismo fiscale, la cui portata è evidentissima e che se mal interpretata rischia di essere il cavallo di Troia all'interno della cittadella dell'autonomia, così come sarà importante capire quale sarà la logica dei fondi strutturali a partire dal 2013."
Per il Consigliere Louvin "la crisi è dolorosa, ma è anche portatrice di una necessità di ripensamento del nostro sistema. L'approccio di questo bilancio è insufficiente e si limita a fotocopiare l'esistente, non fa scelte coraggiose. La manovra finanziaria di quest'anno è stata preparata in splendido isolamento. La sensazione è che la guida politica sia stata debole e che la Presidenza della Regione abbia poco tempo per costruire sul lungo periodo e poco propensa ad una riflessione collettiva. In questo momento c'è da fare un ripensamento complessivo su come ci collochiamo rispetto alla distribuzione delle risorse. La nostra regione è ancora una realtà dai riflessi molto lenti: le svolte tecnologiche sono avvenute in tempi molto lunghi - vedi digitale terrestre o fibre ottiche - e in questi anni non abbiamo visto soluzioni di ricambio dell'industria se non attraverso la precarizzazione dell'impiego. Quello di oggi è un bilancio fortemente caratterizzato dalla spesa corrente e dal patrimonio regionale - e in particolare le società controllate e partecipate. Noi crediamo che si debba pensare ad una trasformazione della Valle che non affidi solo alla crescita quantitativa tutte le sue speranze. La Valle d'Aosta deve essere luogo di vita qualitativamente elevato, puntare su una nuova socialità, su un uso misurato delle risorse naturali, con una cultura della manutenzione dei beni collettivi e di autogestione dei servizi sociali e culturali."
Per il Consigliere La Torre (Fédération Autonomiste) "il compito della politica è quello di tranquillizzare oltre che di indurre il cambiamento, in modo progressivo al fine di non creare ulteriore confusione. La Valle d'Aosta dimostra con questo bilancio che vuole occuparsi di tutti i i cittadini, con servizi a tutto campo. Noi in Valle d'Aosta cerchiamo di portare avanti un federalismo possibile, che continua a mettere al centro della sua azione la persona. Questo è quindi un bilancio concreto, che va a dare risorse certe ai Comuni con l'obiettivo di dare garanzie ai cittadini. E' opportuno suonare dei campanelli di allarme, ma noi dobbiamo anche riconoscere che il modello valdostano ha retto di fronte ad una crisi internazionale. Un modello di una Regione che sa sostenere un punto di equilibrio fra pubblico e privato. Ecco perché questo bilancio - che è il frutto di una coalizione di sole forze autonomiste - sta nella continuità storica di azione, che dà stabilità e assicura la tranquillità per andare avanti e guardare con serenità al futuro."
Il Consigliere Zucchi ha espresso "preoccupazione per il fatto che il bilancio si ponga sotto il segno della continuità. Speravamo in un segnale di cambiamento, che andasse nell'ottica della sobrietà. Non riteniamo opportune certe scelte in un momento di crisi. Non abbiamo presentato emendamenti, perché crediamo che ci debba essere un nuovo corso in questa Legislatura e guarderemo i fatti a cominciare dal 5 dicembre con la speranza che il Presidente della Regione mantenga il suo impegno a coinvolgere tutto il Consiglio nelle scelte fondamentali."
Pour la Conseillère Emily Rini « ce budget centre les objectifs que la majorité s'est donnés et est à même de fournir des réponses positives aux problèmes des Valdôtains. ». La Consigliera ha poi proseguito dicendo che "le risorse disponibili sono indirizzate verso settori economici che possono creare ricchezza risparmiando sulle spese comprimibili a favore di quelle di investimento", soffermandosi in particolare sul turismo per il quale "in questo bilancio c'è una grande attenzione in modo diretto e indiretto."
Per il Consigliere Bieler "il bilancio risponde alle esigenze dei cittadini valdostani e alle necessità del nostro territorio." Il Consigliere ha rappresentato quindi gli stanziamenti previsti nel settore delle risorse naturali e del corpo forestale, citando in particolare gli interventi a favore della sentieristica, delle sistemazioni montane, della flora, fauna, caccia e pesca, delle aree protette e delle foreste.