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Comunicato n° 263 del 22 ottobre 2008

APPROVATA ALL'UNANIMITA' UNA RISOLUZIONE SULLA RIFORMA ELETTORALE EUROPEA

Adunanza del Consiglio regionale


Il Consiglio ha proseguito i lavori con la discussione della risoluzione sulla riforma della legge elettorale per le elezioni europee.

La risoluzione, sottoscritta da tutti i Gruppi consiliari, oltre al Presidente della I Commissione "Istituzioni e Autonomia" Alberto Zucchi, e dai relatori della proposta di legge statale concernente le modifiche alla legge elettorale europea, Roberto Louvin e Luciano Caveri, è stata approvata all'unanimità (presenti 32 Consiglieri).

La risoluzione dà mandato "ad una delegazione della I Commissione consiliare permanente, allargata ai rappresentanti di tutte le forze politiche presenti in Consiglio regionale, in collaborazione con i Parlamentari valdostani, di manifestare urgentemente le preoccupazioni proprie di tutta la comunità valdostana alla Prima Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati attualmente impegnata sul testo della riforma della legge elettorale per le elezioni europee" e impegna "il Presidente della Regione ad intervenire presso il Governo nazionale per manifestare questa inderogabile necessità.".

Sono intervenuti nel dibattito il Presidente della I Commissione, Alberto Zucchi, i Consiglieri Luciano Caveri, Roberto Louvin, Raimondo Donzel, Dario Comé, Leonardo La Torre e il Presidente della Regione, Augusto Rollandin.

Il Presidente della I Commissione consiliare "Autonomia e Istituzioni", Alberto Zucchi, ha illustrato la risoluzione, ripercorrendo il dibattito che è avvenuto in Commissione, nell'ambito dell'esame della proposta di legge statale del Gruppo consiliare Vallée d'Aoste/Vive in materia di modifica della legge per le elezioni europee, di cui sono relatori i Consiglieri Louvin e Caveri.

"La Commissione ha considerato che è in corso alla Camera dei Deputati l'esame di una riforma sostanziale della legge 18 del 1979 - ha detto il Presidente della I Commissione Alberto Zucchi - che prevederebbe, tra l'altro, un aumento del numero delle circoscrizioni, liste bloccate con l'abolizione delle preferenze e uno sbarramento al 5%, pur conservando la possibilità di collegamento per le liste delle minoranze linguistiche con altra lista attraverso la sola sostituzione dei cinquantamila voti di preferenza con cinquantamila voti di lista: soglia che resta irraggiungibile per la Valle d'Aosta e che priverebbe - con le nuove aggregazioni regionali - la Valle d'Aosta, sola fra le Regioni italiane, di un proprio parlamentare europeo."

"Abbiamo quindi ritenuto accoglibile - ha proseguito Zucchi - l'ipotesi di una considerevole riduzione dell'attuale soglia dei 50.000 voti di lista, per renderla più congrua con il ridotto numero di aventi diritto al voto nella Regione autonoma Valle d'Aosta. La risoluzione è il frutto di una ampia condivisione, che dimostra come quando ci sono in gioco delle questioni che riguardano l'interesse di tutta la popolazione valdostana si possa trovare un accordo tra le forze politiche."

Il Consigliere Caveri (Union Valdôtaine), ha sottolineato che "in considerazione dell'aumento delle competenze del Parlamento europeo, è di massima importanza avere un rappresentante in seno a questa Assemblea. Il meccanismo di tutela delle minoranze andava bene per una minoranza grande (sbarramento di 50.000 voti) ma impossibile da raggiungere per la Valle d'Aosta. Vista l'imminenza del dibattito alla Camera dei Deputati, fissata per lunedì 27 ottobre, c'era la necessità di arrivare ad un testo condiviso. Abbiamo lavorato in una logica di diplomazia parlamentare che porterà la I Commissione consiliare ad interagire con la Commissione Affari costituzionali della Camera."

Louvin (Vallée d'Aoste Vive/Renouveau): "La rappresentanza italiana è sempre stata debole e il fatto che la nostra comunità richieda invece di avere una presenza significativa e duratura, legata al nostro contesto territoriale, ci sembra essere un obiettivo degno di essere perseguito con convinzione. Dare il collegio uninominale alla Valle d'Aosta rimane comunque l'obiettivo che andrà perseguito anche per il futuro e in questo senso andava la proposta del parlamentare valdostano, on. Nicco. Noi riteniamo che su questo si debba continuare a lottare. La soluzione che viene indicata nella risoluzione è un escamotage, un minimo che ci può consentire di ottenere un risultato utile. Abbiamo aderito e partecipato alla stesura di questa risoluzione e ci auguriamo che tutte le forze politiche diano prova di autorevolezza per far sentire la propria voce presso i loro colleghi a livello nazionale."

Donzel (Partito Democratico): "non c'era nessuno spazio rispetto al riconoscimento del principio di avere la circoscrizione della Valle d'Aosta, mentre nel 2006 un'apertura si era ravvisata. Questa risoluzione è un atto di realismo politico, frutto di ampia condivisione per tentare di abbassare il numero dei voti per le liste apparentate. Abbiamo lavorato con pragmatismo, ma certo la strada da percorrere sarà ancora lunga."

Comé (Stella Alpina) ha parlato di "grande maturità del Consiglio" e ha sottolineato come "oggi possiamo concretamente intervenire sulla modifica della legge del 1979, sapendo che i tempi sono stretti."

La Torre (Fédération Autonomiste) ha parlato di "grandi cambiamenti nell'Europa. Questo evidenzia che si tratta di una doverosa battaglia politica. Bisogna avere la capacità di aprire il dialogo con forze che sono affini alle nostre e che sono federaliste. Siamo estremamente favorevoli a questa risoluzione e a proseguire il dibattito."

Il Presidente della Regione ha chiuso il dibattito, ribadendo le « bien-fondé de cette requête. Le problème des Régions au niveau de la représentativité est très senti en Europe. Le vrai thème est de voir aujourd'hui si l'on veut discuter d'un véritable fédéralisme, qui n'est pas seulement la facette du fédéralisme fiscal. Il est cependant à remarquer que le débat en cours au sein du Parlement est opposé à celui qui est en train de se produire dans cette salle. Il faudra donc l'engagement de toutes les forces politiques, et en particulier du Popolo della Libertà, pour qu'elle soit accueillie par la majorité au Parlement italien. »