Info Conseil
Comunicato n° 71 del 22 febbraio 2008
INTERVENTI DEI CAPIGRUPPO CONSILIARI
60° ANNIVERSARIO DELLO STATUTO SPECIALE
Prima di chiudere la celebrazione, hanno preso la parola i capigruppo de La Casa delle Libertà, Stella Alpina e Union Valdôtaine.
Dario Frassy (La Casa delle Libertà):
"l'Autonomia rivendicata e ottenuta da Roma non può fermarsi ad Aosta in piazza Deffeyes. Chi continua a frapporre ostacoli alla creazione di un sistema delle autonomie in Valle d'Aosta, ritenendo i Comuni incapaci a praticare quote di autonomia in un contesto di riconoscimento statutario, sta facendo una battaglia di retroguardia in contrasto con lo spirito dell'Autonomia e non si è accorto che un tale riconoscimento di principio è già contenuto nell'art.114 della Costituzione italiana. Evidente è l'incapacità della classe che ha governato negli ultimi vent'anni di dare risposte politiche nuove e moderne alle aspettative della comunità valdostana, attraverso un nuovo Statuto, inteso come fonte dei principi e delle competenze per il governo del territorio valdostano, come regolatore dei rapporti con Roma e con Bruxelles, come snodo tra l'Amministrazione regionale e quelle comunali. La sfida politica non può più essere giocata su chi è più autonomista, bensì sui contenuti da dare all'Autonomia stessa."
Marco Viérin (Stella Alpina):
"Oggi anche in Valle d'Aosta il rapporto fra l'opinione pubblica e la politica non è dei più brillanti, numerosi sono i segnali di crisi rispetto al rapporto fra la cittadinanza e gli organismi della nostra autonomia. Abbiamo bisogno di rimettere al centro l'agire politico e guardare a ciò che si può e si deve ancora fare di fronte ad una profonda crisi sociale, politica ed economica. La riscrittura dello Statuto è una sfida che la classe politica valdostana deve affrontare, sia per riordinare competenze e funzioni che, per definire i rapporti e le competenze regionali nei confronti della Comunità europea, un'Europa sempre più distante dalle reali esigenze delle piccole comunità territoriali. Dobbiamo mantenere e difendere la nostra identità, non vogliamo tornare indietro e dipendere come in passato dal Prefetto di Torino, ed è per questo che la nostra azione politica deve essere sempre più orientata verso contatti, intese ed alleanze con le altre realtà federaliste soprattutto europe."
Roberto Vicquéry (Union Valdôtaine):
"Le modèle politique hypotisé par le mouvement de la Jeune Vallée d'Aoste et la pensée de l'abbé Joseph-Marie Trèves et d'Emile Chanoux était centré sur le rôle du peuple valdôtain en tant que ./.
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titulaire d'un droit naturel à l'autogouvernement.L'objectif de constituer une entité politique aux fortes connotations autonomistes, détentrices de pouvoirs législatifs et administratifs, est passé à travers la suppression de la Province d'Aoste et l'apparition de la première forme d'autogouvernement et a abouti au statut de 1948. Nous avons l'intention de maintenir et développer nos prérogatives politiques et institutionnelles, notre particularisme linguistique et culturel, nos spécialités de peuple de montagne, notre vocation naturelle à élargir nos horizons au-delà des frontières. La démocratie et le développement pacifique peuvent exister seulement dans le respect réciproque de la diversité. »