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Comunicato n° 69 del 22 febbraio 2008

INTERVENTO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PERRON

60° ANNIVERSARIO DELLO STATUTO SPECIALE

La celebrazione del 60° Anniversario dello Statuto speciale della Valle d'Aosta ha avuto inizio con l'intervento del Presidente del Consiglio Valle, Ego Perron.

"Si tratta certamente di uno dei momenti più significativi della vita istituzionale che nella nostra Regione assume un valore fondante nel ricordo della nostra autonomia. Oggi, in occasione di questo 60° anniversario, possiamo serenamente constatare che, nel corso dei decenni trascorsi, la nostra comunità, anche attraverso l'operato delle sue Istituzioni, ha lavorato alacremente nel solco dei principi a cui si ispiravano nel lontano 1943 i rappresentanti delle popolazioni alpine. Da allora sono passati sessant'anni nei quali la nostra gente, proprio grazie ad una autonomia legislativa ed amministrativa - sebbene forse non completamente attuata nella misura in cui avrebbe potuto essere - ha saputo tutelare le nostre prerogative, la nostra cultura, la nostra storia. Ha saputo crescere ed evolversi garantendo una buona qualità della vita sviluppando un modello organizzativo ed istituzionale invidiatoci dalla maggior parte delle regioni d'Italia."

"Sessant'anni in cui la nostra Regione è stata fedele custode di tradizioni e valori, sapientemente coniugati nella consapevolezza delle grandi trasformazioni che hanno modificato il rapporto fra l'uomo e il territorio, forti di una evoluzione tecnologica globalizzata, la comparsa di nuove professioni, sviluppo nei servizi e nelle infrastrutture."
"Non possiamo, e non vogliamo, negare alla storia uno dei maggiori impegni del popolo valdostano: la valorizzazione della diversità culturale e della minoranza linguistica. La nostra è una comunità che si è sempre battuta, fiera di farlo, per tutelare la propria distinta identità politica e culturale e che ha sofferto e lottato per il ripristino delle libertà democratiche."
"Una società conscia della sua identità, della sua specificità e delle sue prerogative che, non rinchiusa su se stessa, l'ha sempre considerata quale condizione non derogabile
."
"Je veux mettre en évidence que la Vallée d'Aoste, petite Région pour ses dimensions territoriales et pour le numéro des habitants, par son organisation est une réalité qui peut fournir un important modèle de développement et d'organisation à l'Europe. Notre histoire démontre que la conscience et l'orgueil de notre identité et de notre particularisme n'ont jamais été un obstacle dans les rapports et dans les échanges avec les autres peuples. »

Ha quindi concluso affermando che « A l'intérieur du Statut on doit avoir la possibilité de retrouver notre histoire, nos traditions, le souvenir des souffrances du peuple valdôtain, mais aussi les espoirs pour notre futur. Pour ce faire il sera indispensable de mobiliser nos énergies les meilleures, en particulier les jeunes, qui restent une ressource indispensable pour notre région. Je suis sûr que le prochain Conseil Régional de la Vallée aura, au cours de la prochaine législature, la tâche de proposer à la Vallée d'Aoste un nouveau Statut qui puisse être le point de repère pour notre extraordinaire communauté. La cérémonie d'aujourd'hui représente l'occasion pour renouveler le sentiment d'une profonde reconnaissance à tous ceux qui se sont battus pour conquérir l'autonomie qui a été réalisée à travers le concours des tous les valdôtains qui ont en commun le même espoir: la construction d'une nouvelle société démocratique, libre et juste. »