Info Conseil
Comunicato n° 60 del 20 febbraio 2008
DIBATTITO SULLE COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
Adunanza del Consiglio regionale
Nelle comunicazioni al Consiglio, il Presidente dell'Assemblea Ego Perron ha informato che il Presidente della Convenzione per l'autonomia e lo Statuto speciale della Regione autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste, Piero Ferraris, ha trasmesso una nota con la quale ha comunicato che la Convenzione ha concluso i suoi lavori a seguito dell'approvazione di un documento conclusivo.
Nel documento si valuta positivamente il lavoro svolto dalla Convenzione che ha portato alla stesura, da parte del prof. Roberto Bin, di una bozza di documento preparatorio e di una bozza di Statuto elaborato tenendo presente sia il documento: "Prime note di riflessione per la previsione statutaria", presentato dall'Ufficio di coordinamento al plenum della Convenzione nella riunione del 30 luglio 2007, sia delle audizioni svolte con forze politiche regionali, associazioni, studiosi ed esperti.
La Convenzione ha deciso di concludere i suoi lavori anche in considerazione del fatto che, con le elezioni anticipate già fissate per il 13 e 14 aprile 2008, l'invio al Parlamento di una proposta di legge costituzionale sarebbe caducata dalla fine della legislatura, e, in mancanza di una norma che assicuri, con il principio della previa intesa costituzionalizzato, il pieno rispetto del principio pattizio per la riforma dello Statuto speciale, non vi sono le condizioni oggettive per procedere alla conclusione dei lavori.
Successivamente, ha preso la parola la Consigliera Squarzino (Arcobaleno Vallée d'Aoste) che ha ribadito che la Convenzione è stata solo un'operazione di facciata.
Il Consigliere Dario Frassy (La Casa delle Libertà) ha voluto precisare in aula di aver espresso il parere contrario al documento perché bisognava riepilogare in maniera chiara alcuni passaggi politici del documento oltre che le cause della chiusura dei lavori della Convenzione. Ha, quindi, sottolineato come sia paradossale che una regione come la Valle d'Aosta non riesca a riformare lo Statuto.
Il Consigliere Ugo Venturella (Arcobaleno Vallée d'Aoste) ha fatto riferimento alla sentenza della Corte Costituzionale sulla incostituzionalità della legge regionale sulle cause di ineleggibilità e di incompatibilità con la carica di consigliere regionale. Ha poi sottolineato gli interessi poco nobili che stanno alla base della norma sui docenti universitari.
Il Consigliere Francesco Salzone (Stella Alpina) si è detto dispiaciuto che il dibattito sulla Convenzione sia stato interrotto anche se è stata elaborata una bozza di documento che sarà utile per il dibattito futuro.
Giovanni Sandri (Partito Democratico) ha voluto sottolineare il suo apprezzamento per la sentenza della Corte Costituzionale e ha definito una fine naturale la conclusione della Convenzione. Ha precisato che quel tipo di lavoro non stava in piedi sin dall'inizio e che quel testo non dimostrava nulla se non la sola volontà politica del Presidente della Regione e non espressione di tutti.
Il Presidente della I Commissione, Guido Cesal (Union Valdôtaine), ha voluto specificare nel dettaglio l'articolo di legge che è stato bocciato dalla Corte Costituzionale, rivendicandone la chiarezza e la non restrittività nei confronti dei docenti universitari.
Piero Ferraris (Per il Partito Democratico in Vale d'Aosta) ha detto che non si tratta di un funerale per la Convenzione. Ha sottolineato che la consapevolezza della modifica dello Statuto deve partire dall'aula consiliare e deve essere esercitata fino in fondo. Il modello che è uscito dai lavori della Convenzione, ha proseguito Ferraris, può essere una buona base per il futuro.
Il Consigliere Eddy Ottoz (La Casa delle Libertà) ha chiesto se è il caso di mettere mano a un nuovo Statuto senza sapere dove si vuole andare. Ha ribadito che le elezioni politiche anticipate non c'entrano nulla e che la Convenzione sarebbe finita lo stesso. Ha concluso affermando che la chiusura dei lavori della Convenzione è stata l'auspicabile fine della vicenda.
Il Presidente della Regione, Luciano Caveri, ha sottolineato che il "de profundis" della Convenzione ha due responsabilità: una è quella del centro sinistra che a livello nazionale ha decretato la fine della legislatura; l'altra è il principio dell'intesa che non è stato contemplato malgrado le rassicurazioni.
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Nel documento si valuta positivamente il lavoro svolto dalla Convenzione che ha portato alla stesura, da parte del prof. Roberto Bin, di una bozza di documento preparatorio e di una bozza di Statuto elaborato tenendo presente sia il documento: "Prime note di riflessione per la previsione statutaria", presentato dall'Ufficio di coordinamento al plenum della Convenzione nella riunione del 30 luglio 2007, sia delle audizioni svolte con forze politiche regionali, associazioni, studiosi ed esperti.
La Convenzione ha deciso di concludere i suoi lavori anche in considerazione del fatto che, con le elezioni anticipate già fissate per il 13 e 14 aprile 2008, l'invio al Parlamento di una proposta di legge costituzionale sarebbe caducata dalla fine della legislatura, e, in mancanza di una norma che assicuri, con il principio della previa intesa costituzionalizzato, il pieno rispetto del principio pattizio per la riforma dello Statuto speciale, non vi sono le condizioni oggettive per procedere alla conclusione dei lavori.
Successivamente, ha preso la parola la Consigliera Squarzino (Arcobaleno Vallée d'Aoste) che ha ribadito che la Convenzione è stata solo un'operazione di facciata.
Il Consigliere Dario Frassy (La Casa delle Libertà) ha voluto precisare in aula di aver espresso il parere contrario al documento perché bisognava riepilogare in maniera chiara alcuni passaggi politici del documento oltre che le cause della chiusura dei lavori della Convenzione. Ha, quindi, sottolineato come sia paradossale che una regione come la Valle d'Aosta non riesca a riformare lo Statuto.
Il Consigliere Ugo Venturella (Arcobaleno Vallée d'Aoste) ha fatto riferimento alla sentenza della Corte Costituzionale sulla incostituzionalità della legge regionale sulle cause di ineleggibilità e di incompatibilità con la carica di consigliere regionale. Ha poi sottolineato gli interessi poco nobili che stanno alla base della norma sui docenti universitari.
Il Consigliere Francesco Salzone (Stella Alpina) si è detto dispiaciuto che il dibattito sulla Convenzione sia stato interrotto anche se è stata elaborata una bozza di documento che sarà utile per il dibattito futuro.
Giovanni Sandri (Partito Democratico) ha voluto sottolineare il suo apprezzamento per la sentenza della Corte Costituzionale e ha definito una fine naturale la conclusione della Convenzione. Ha precisato che quel tipo di lavoro non stava in piedi sin dall'inizio e che quel testo non dimostrava nulla se non la sola volontà politica del Presidente della Regione e non espressione di tutti.
Il Presidente della I Commissione, Guido Cesal (Union Valdôtaine), ha voluto specificare nel dettaglio l'articolo di legge che è stato bocciato dalla Corte Costituzionale, rivendicandone la chiarezza e la non restrittività nei confronti dei docenti universitari.
Piero Ferraris (Per il Partito Democratico in Vale d'Aosta) ha detto che non si tratta di un funerale per la Convenzione. Ha sottolineato che la consapevolezza della modifica dello Statuto deve partire dall'aula consiliare e deve essere esercitata fino in fondo. Il modello che è uscito dai lavori della Convenzione, ha proseguito Ferraris, può essere una buona base per il futuro.
Il Consigliere Eddy Ottoz (La Casa delle Libertà) ha chiesto se è il caso di mettere mano a un nuovo Statuto senza sapere dove si vuole andare. Ha ribadito che le elezioni politiche anticipate non c'entrano nulla e che la Convenzione sarebbe finita lo stesso. Ha concluso affermando che la chiusura dei lavori della Convenzione è stata l'auspicabile fine della vicenda.
Il Presidente della Regione, Luciano Caveri, ha sottolineato che il "de profundis" della Convenzione ha due responsabilità: una è quella del centro sinistra che a livello nazionale ha decretato la fine della legislatura; l'altra è il principio dell'intesa che non è stato contemplato malgrado le rassicurazioni.