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Comunicato n° 277 del 20 settembre 2007

PROSECUZIONE DELLA DISCUSSIONE SULLA CASA DA GIOCO DI SAINT-VINCENT

Adunanza del Consiglio regionale

Il dibattito sul Casino de la Vallée è proseguito con l'intervento del Consigliere Giulio Fiou (Per il Partito Democratico in Valle d'Aosta).
"Su questo argomento sembra che ci si muova sempre a tentoni per quello che sono le iniziative. Le vicende del quadro politico fanno vivere questo governo regionale alla giornata, senza consentire una progettualità per il futuro. Ci sono solo gli intenti, ma non un vero e concreto piano di sviluppo e di ammodernamento."

Per Dario Comé (Stella Alpina)
"Questa maggioranza ha già investito nell'azione di rilancio con l'acquisto del Billia. Occorrerà però una reale sinergia con la Casa da gioco. Questa partita si può e si deve vincere su un piano più alto che racchiuda l'intero territorio di Saint-Vincent."

Il Consigliere Eddy Ottoz (Gruppo misto) ha voluto precisare che "Sul Casinò si parla troppo del passato. Non si riesce a capire se questo Consiglio considera il Casinò un'impresa che fa guadagnare dei soldi, o se piuttosto è considerato un tesoretto di voti, o ancora se deve essere considerato un ammortizzatore sociale. Bisogna però decidere quale di queste tre situazioni è quella da perseguire."
"Preso atto della complessità della situazione e del passato che non può essere cambiato, bisognerà che gli indirizzi politici vengano tradotti in concreto nel disciplinare."

La Consigliera Adriana Viérin (Union Valdôtaine) ha affermato che "Siamo ancora lontani dal dichiarare fallita la società. Però è presente un declino progressivo che non possiamo ignorare. Ricordiamoci che il Casinò è stato uno dei primi atti di autogoverno della nostra regione. I valdostani attendono risposte, ma soprattutto i lavoratori della Casa da gioco. Basta piangerci addosso, basta parole sulle crisi delle Case da gioco o sui dati. Piuttosto adeguiamoci al nuovo corso e vediamo di rispondere alle nuove sfide. È stato individuato il punto critico oltre il quale l'azienda non deve scendere? L'obiettivo è quello della semplice sopravvivenza? Allora è stato raggiunto. Qual è l'obiettivo del management? Aspettiamo ancora il Piano di sviluppo. Vorremmo risposte dalla Giunta, dal management perché c'è bisogno di fiducia e non di incertezza."

Per il capogruppo della Gauche Valdôtaine-DS, Giovanni Sandri, "Bisogna focalizzare l'attenzione sui risultati che il Casinò ha avuto per la Valle d'Aosta e sulle ricadute che ha adesso sul bilancio regionale. Il ruolo positivo, poi, che la Casa da gioco aveva in quell'area ora non lo ha più. E inoltre la società deve poter pareggiare i conti. La Casinò S.p.A. deve andare avanti senza il peso ingombrante del politico di turno. È certo che l'attuale management è il frutto della presenza del politico nella questione del Casinò. Quindi emerge la necessità di trovare un nuovo Consiglio di amministrazione senza un legame diretto con la politica."

Per il Consigliere Massimo Lattanzi (La Casa delle Libertà) "Questa è una Casa da gioco con connotati pubblici. Chi ha deciso di nominare questo e gli altri Consigli di amministrazione? Chi ha approvato i bilanci? Chi trae vantaggio da questa situazione? Credo che abbiano tratto vantaggio alcuni tecnici e consulenti con le loro parcelle. Chi sono i politici che hanno beneficiato del Casinò e delle scelte effettuate? Dino Viérin e Roberto Louvin, Carlo Perrin e Aurelio Marguerettaz, fino a Luciano Caveri. Questi sono i nomi e i cognomi."
"Questo sistema sta uccidendo non solo il Casinò, ma l'intera economia valdostana. Se non si vuole più questo sistema bisogna votare contro al bilancio e mandare a casa questa casta."

La Consigliera Dina Squarzino (Arcobaleno Vallèe d'Aoste) ha preso quindi la parola per annunciare la presentazione di una Risoluzione "che vuole affrontare il problema di fondo della Casa da gioco. Bisogna partire da un nuovo Consiglio di amministrazione e da persone in grado di amministrare il Casinò."

L'Assessore Marguerettaz ha quindi richiamato l'attenzione dell'aula sui alcuni dati relativi alla situazione delle diverse Case da gioco.
"Nel 2006, le perdite per Saint-Vincent sono state di 2 milioni e 296 mila euro; per Campione 6 milioni e 537 mila euro; per Sanremo 2 milioni e 467 mila euro , mentre Venezia ha avuto un utile di 66.000 euro."
"Per quanto riguarda, invece, il 2005, Saint-Vincent ha avuto perdite per 5 milioni e 861 mila euro; Campione perdite per 7 milioni e 297 mila euro; Sanremo per 5 milioni e 903 mila euro e Venezia per 12 milioni e 585 mila euro."
"Per quanto riguarda i dipendenti: Saint-Vincent ne ha 787, Campione 557, Sanremo 402 e Venezia 651. Le quote competenze delle diverse Regioni sui Casinò sono: Saint-Vincent il 49,3 per cento; Campione 56,7 per cento; Sanremo 57,4 per cento e Venezia il 45 per cento."
Ha poi affermato che "non cerchiamo di demonizzare tutti coloro che prendono decisioni."

Prima della chiusura dei lavori della mattinata, il Presidente della Regione Caveri ha ribadito che "accolgo le critiche e le proposte buone, ma bisogna fare attenzione al rischio delle semplificazioni. Non è banale fare delle comparazioni con altri Casinò. Se si continua a fare gli "sfasciacarrozze" a rimetterci non sono certi politici o certe sigle, ma tutta la Valle d'Aosta. Il lavoro che stiamo facendo è serio e difficile e si è cercato di trovare un punto da cui ripartire evitando un meccanismo distruttivo."