Info Conseil

Comunicato n° 272 del 19 settembre 2007

INTERROGAZIONE SULLA GESTIONE DELLE ATTIVITÀ DEL CASINÒ

Adunanza del Consiglio regionale

In apertura dei lavori del Consiglio regionale, che ha ripreso l'attività dopo la pausa estiva, il Presidente dell'Assemblea Perron ha ricordato gli ex Consiglieri Guido Chabod e Vittorino Chiarello, scomparsi nel corso dell'estate.
Sulle commemorazioni hanno preso la parola il Vicepresidente André Lanièce e il Consigliere Alessandro Bortot.

Per le interrogazioni, il Consigliere Bortot ha chiesto la possibilità di arrivare a un'unica gestione di tutte le attività inerenti la Casa da gioco di Saint-Vincent.
In particolare, il Consigliere ha sottolineato che lo sciopero del 3 settembre era ricondotto alla mancanza di strategie per recuperare la diminuzione della clientela cosiddetta Vip e più in generale sulle prospettive future.

L'Assessore alle Partecipazioni regionali, Aurelio Marguerettaz, dopo aver fatto una ricostruzione dei fatti, ha detto che "le trattative organizzate in occasione dello sciopero dimostrano la voglia di discutere e di confrontarsi sulla problematica."
Ha quindi proseguito precisando che "gli introiti hanno avuto una flessione di poco più dell'un per cento rispetto alla stesso periodo del 2006, e l'attesa è per un risultato in linea a quello del 2006."

"L'azienda - ha concluso - intende raccogliere le sollecitazioni per un miglioramento della Casa da gioco. I progetti esistono nel Piano strategico e sarà necessario un confronto con le organizzazioni sindacali. Non esiste la volontà di diminuire il Casinò. Esiste un'attività importante che merita un certo tempo per essere attuata."

Per il Consigliere Bortot "esiste una conflittualità permanente all'interno del Casinò che non può essere ricondotta solo alla gestione, ma anche alle strategie. Una parte dello sciopero era riferito alla crisi di identità presente nella Casa da gioco. Non si sa chi comanda e chi decide. Occorre intervenire per evitare il peggio. Il problema si risolve solo con un intervento mirato. Il rischio è che ci siano spinte contrapposte e che le decisioni arrivino al di fuori del Consiglio di amministrazione."