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Comunicato n° 244 del 26 luglio 2007

APPROVATA PROPOSTA DI LEGGE STATALE SULLA MONTAGNA

Il Consiglio regionale ha aperto i lavori della mattinata della seconda giornata con la discussione sulla proposta di legge statale relativa alle disposizioni per la tutela e la valorizzazione della Montagna.

La proposta è stata approvata all'unanimità.

Il relatore del testo, il Presidente della I Commissione consiliare, Guido Cesal, ha voluto sottolinerae come "con la presente proposta di legge la nostra Regione intende dare il proprio contributo al dibattito in corso, a livello nazionale, per la revisione della legge n. 97 del 1994. Con questa iniziativa, il ruolo propositivo della Valle d'Aosta, nel dibattito politico sulla montagna, continua a rappresentare un chiaro punto di riferimento di tutte le istanze provenienti dalle altre regioni italiane e contribuisce a sviluppare i principi essenziali a cui tutta la futura legislazione in materia di montagna dovrebbe uniformarsi."
"La proposta è stata concepita partendo dalla capacità intrinseca della montagna di influenzare positivamente i territori circostanti e della conseguente necessità di poter contare su politiche di valorizzazione e di sviluppo. Tale testo non si contrappone a una analoga iniziativa del senatore Perrin, ma essa rappresenta un ulteriore e complementare contributo al dibattito."

Il Consigliere Alessandro Bortot (Arcobaleno Vallée d'Aoste) ha posto l'attenzione su tre fattori: la questione di metodo, la filosofia della legge e i contenuti del testo.
"Il metodo adottato non è certo edificante perché la legge è stata portata in Commissione solo all'ultimo momento ed è stata discussa in un'unica seduta. Non comprendiamo l'urgenza di approvare adesso questa legge. Per quanto riguarda la filosofia che sta alla base del testo, la stessa non tiene conto delle mutate condizioni climatiche della montagna. Un altro settore sul quale fare attenzione è quello dei parametri con i quali definire la montagna."

Il Vicepresidente del Consiglio regionale, Enrico Tibaldi (La Casa delle Libertà) ha affermato che "il dibattito sull'argomento è in atto e ampio. Ci sono proposte in Parlamento bipartisan sulla montagna. Questa proposta evidenzia le esigenze di salvaguardia e tutela delle zone alpine. I territori di montagna soffrono di un disagio naturale e questo svantaggio deve essere riconosciuto. Ci lascia, però, un po' perplessi la fretta con la quale si vuole approvare il testo. È un po' sospetto questo atteggiamento. Non riusciamo a comprendere questa metodologia di comportamento. Sui contenuti non ci sembra ci siano particolari innovazioni rispetto al testo presentato in Parlamento."

Dopo la chiusura della discussione generale, il Presidente della Regione, Luciano Caveri, ha detto che "La legge sulla montagna del '94 era già vecchia nel momento dell'approvazione. Però era il male minore. La ragione sostanziale per cui questa legge non conteneva elementi innovatori è che non affrontava bene il fattore della perimetrazione della montagna.
Perché adesso? Perché sembra maturare la consapevolezza che quella legge sia da rifare. Il ruolo delle Regioni è molto più attivo e propositivo. Uno dei temi cardine è proprio quello della necessità di fare in fretta in modo che l'approvazione di una legge regionale, entro la fine del mese di luglio, possa avviare definitivamente la revisione della normativa precedente.
La differenza con la legge Perrin-Santini ricorda nella sostanza tutte quelle iniziative fatte prima della riforma del Titolo V. Non è una legge di impostazione regionalista. Abbiamo bisogno di una legge di principi e non di dettaglio. Ci deve essere una scelta di perimetrazione della montagna precisa all'interno della legge. L'impostazione che è stata data parte dal concetto di "troppa montagna, nessuna montagna. Pensiamo che sia il caso di dividere il territorio in montagna, alta montagna e alta quota
."

Nelle dichiarazioni di voto, il capogruppo della Stella Alpina, Marco Viérin, ha detto che "il dato di partenza è quello di modificare la vecchia legge statale. Questa nostra legge è più che necessaria perché le condizioni nel frattempo si sono modificate."

Per il capogruppo della Fédération Autonomiste, Claudio Lavoyer, "l'aspetto importante è il ruolo che la Valle d'Aosta può giocare all'interno del dibattito sulla montagna, possiamo essere un esempio da esportare. La montagna può essere un punto di partenza per ricollocare la nostra autonomia all'interno dell'Europa."

Il capogruppo della Gauche Valdôtaine-DS, Giovanni Sandri, ha quindi sottolineato che "Non abbiamo avuto il tempo di riflettere sulla legge in discussione. In poco tempo è stata portata in discussione e oggi in aula. Bisognava oscurare il senatore Perrin. Con il Consigliere Bortot abbiamo voluto, allora, presentare sotto forma di emendamenti il testo presentato dal senatore Perrin e da altri parlamentari. Dopo un consulto con il senatore Perrin abbiamo deciso di ritirare tutti gli emendamenti e di votare la legge."