Info Conseil
Comunicato n° 155 del 9 maggio 2007
COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO VALLE
Nelle comunicazioni, il Presidente del Consiglio regionale Ego Perron ha riferito all'aula la decisione dei Consiglieri Fiou e Ferraris di costituire il nuovo gruppo "Per il Partito Democratico in Valle d'Aosta".
Inoltre, il Presidente ha celebrato la giornata della Festa dell'Europa, che ricorre oggi, mercoledì 9 maggio.
"Colleghi Consiglieri,
ricorre oggi, mercoledì 9 maggio, la Festa dell'Europa. Data che negli ultimi anni è diventata simbolo di unità di Paesi diversi, di culture differenti, di popoli confinanti, che, mediante la loro federazione, hanno permesso la creazione di una nuova e forte identità politica: l'Unione Europea. Questa ricorrenza è dunque una valida occasione per riflettere sull'importanza di questo soggetto politico e amministrativo sovranazionale che, seppur tra alcune difficoltà, ricopre un ruolo di rilievo nella vita politica delle istituzioni nazionali e regionali.
La data oggi festeggiata ricorda il 9 maggio del 1950, quando Robert Schuman, allora Ministro francese degli Affari Esteri, presentò la proposta di creare un'Europa organizzata, indispensabile al mantenimento di relazioni pacifiche fra gli Stati che la componevano. Detta iniziativa, nota come "Dichiarazione Schuman", venne quindi considerata l'atto di nascita di quell'Unione Europea che oggi si festeggia in tutti gli Stati membri.
Nel tempo la forte volontà politica degli Stati membri vide nella realizzazione del mercato comune e della moneta unica la naturale evoluzione del "sistema Europa". Una concreta mobilità professionale e culturale garantisce oggi ai nostri giovani uno scambio di esperienze che rafforza i rapporti tra le nuove generazioni rinsaldando i legami tra i popoli.
La dinamica realtà europea, aperta alle mutate necessità professionali, forte di esigenze culturali emergenti, consapevole di nuovi flussi migratori, si prepara a vincere nuove sfide e ad essere protagonista nel confronto con le altre grandi realtà del mondo.
Anche i cittadini valdostani, europei di oggi e protagonisti dell'Europa di domani, devono avere la possibilità di vivere e lavorare in un contesto sociale, economico, culturale e politico moderno, in grado di soddisfare le aspirazioni e le esigenze di tutti.
La Valle d'Aosta, dunque, come "carrefour d'Europe", come crocevia di culture, laboratorio di esperienze, realtà dinamica e propulsiva di una Europa delle nuove generazioni proiettata verso una globalizzazione inarrestabile che tenga conto delle realtà regionali e delle loro particolarità. L'auspicio è che l'Europa del futuro valorizzi maggiormente le realtà regionali, perché sono l'espressione degli interessi collettivi dei cittadini. La nostra Regione, così come le altre minoranze linguistiche e specifiche realtà territoriali e culturali, deve essere tutelata e valorizzata affinché all'interno di un contesto in continua evoluzione non si corra il rischio di perdere valori, culture e peculiarità delle popolazioni che la compongono. Termino con l'augurio che il 9 maggio possa diventare, per le Istituzioni, ma anche nelle scuole e nelle famiglie, un momento di riflessione e dibattito sul profondo significato di essere "cittadini europei", forti dell'esperienza internazionale che la Valle d'Aosta ha maturato negli anni, affinché si manifesti nella società futura quella partecipazione attiva alla vita sociale, culturale, economica e politica dell'Unione europea."
Ha preso quindi la parola il Consigliere Piero Ferraris che ha illustrato le motivazioni che hanno portato i due Consiglieri a cambiare gruppo.
"Sono scelte di tipo politico, considerati gli sviluppi in ambito nazionale. Gli stessi indirizzi in Valle non vanno verso la nascita del Partito Democratico. Non usciamo dal partito, siamo e rimaniamo iscritti ai DS, faremo il Congresso facendo valere le nostre idee. Non diamo vita a organizzazioni politiche diverse da quelle decise dal Congresso di Firenze. Siamo e rimaniamo all'opposizione, senza se e senza ma. Non entriamo in maggioranza perché è una maggioranza di galleggiamento e non ne condividiamo la politica dell'annuncio. Non condividiamo neppure l'opposizione aggressiva come quella che da qualche tempo attua il capogruppo dei DS. Non ci convince chi spara a casaccio e non condividiamo la linea di chi assegna e ritira deleghe. Abbiamo un senso del rispetto del partito e delle regole che non abbiamo smarrito. Vogliamo solo mandare un messaggio forte senza ambiguità e furbizie."
Per la Consigliera Carmela Fontana
"ritengo di dover seguire la linea del partito per rispetto agli elettori. Dopo il congresso del nostro partito seguirò le indicazioni che ne usciranno. Utilizzare oggi questa denominazione mi sembra strumentale, oltre a generare confusione in una fase delicata del percorso politico del nostro partito."
Il Vicepresidente Giulio Fiou ha affermato che "la decisione di lasciare il gruppo non è stata facile per le implicazioni che ha messo in moto. È stato uno strappo con il gruppo dirigente del nostro partito. Da tempo avevamo chiesto la sostituzione del capogruppo, ma la questione è sempre stata rinviata. Questo asse Réan-Sandri ci fa temere per il destino del Partito Democratico in Valle d'Aosta. La nostra iniziativa oltre a prendere le distanze dal modo di gestire il gruppo è anche l'avvio di una battaglia politica per arrivare ad avere il PD anche nella nostra regione. Ribadisco che non intendiamo fare da puntello all'attuale maggioranza. Non abbiamo, al tempo stesso, stimoli per vendette verso l'Union Valdôtaine che altri invece hanno o hanno avuto. Faremo opposizione costruttiva."
Il capogruppo Gauche Valdôtaine-DS Giovanni Sandri ha quindi precisato che "La scusa del Partito Democratico è solo il motivo per tornare a casa e cioè in maggioranza. Questo gruppo si è formato in Consiglio perché è il frutto di scelte politiche fatte in precedenza dai DS e che non sono state accolte dall'Union Valdôtaine. Da quel momento abbiamo pagato il prezzo della democrazia e abbiamo fatto opposizione. Così non è stato per i due Consiglieri uscenti dal gruppo che non hanno condiviso quelle scelte."
La Consigliera Dina Squarzino ha infine aggiunto: "Dispiace assistere a un nuovo frazionamento della sinistra. Prendiamo atto della situazione nella speranza che nel tempo si possa costruire un'unità di tutte le persone più motivate che sarà utile per la Valle d'Aosta."
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Inoltre, il Presidente ha celebrato la giornata della Festa dell'Europa, che ricorre oggi, mercoledì 9 maggio.
"Colleghi Consiglieri,
ricorre oggi, mercoledì 9 maggio, la Festa dell'Europa. Data che negli ultimi anni è diventata simbolo di unità di Paesi diversi, di culture differenti, di popoli confinanti, che, mediante la loro federazione, hanno permesso la creazione di una nuova e forte identità politica: l'Unione Europea. Questa ricorrenza è dunque una valida occasione per riflettere sull'importanza di questo soggetto politico e amministrativo sovranazionale che, seppur tra alcune difficoltà, ricopre un ruolo di rilievo nella vita politica delle istituzioni nazionali e regionali.
La data oggi festeggiata ricorda il 9 maggio del 1950, quando Robert Schuman, allora Ministro francese degli Affari Esteri, presentò la proposta di creare un'Europa organizzata, indispensabile al mantenimento di relazioni pacifiche fra gli Stati che la componevano. Detta iniziativa, nota come "Dichiarazione Schuman", venne quindi considerata l'atto di nascita di quell'Unione Europea che oggi si festeggia in tutti gli Stati membri.
Nel tempo la forte volontà politica degli Stati membri vide nella realizzazione del mercato comune e della moneta unica la naturale evoluzione del "sistema Europa". Una concreta mobilità professionale e culturale garantisce oggi ai nostri giovani uno scambio di esperienze che rafforza i rapporti tra le nuove generazioni rinsaldando i legami tra i popoli.
La dinamica realtà europea, aperta alle mutate necessità professionali, forte di esigenze culturali emergenti, consapevole di nuovi flussi migratori, si prepara a vincere nuove sfide e ad essere protagonista nel confronto con le altre grandi realtà del mondo.
Anche i cittadini valdostani, europei di oggi e protagonisti dell'Europa di domani, devono avere la possibilità di vivere e lavorare in un contesto sociale, economico, culturale e politico moderno, in grado di soddisfare le aspirazioni e le esigenze di tutti.
La Valle d'Aosta, dunque, come "carrefour d'Europe", come crocevia di culture, laboratorio di esperienze, realtà dinamica e propulsiva di una Europa delle nuove generazioni proiettata verso una globalizzazione inarrestabile che tenga conto delle realtà regionali e delle loro particolarità. L'auspicio è che l'Europa del futuro valorizzi maggiormente le realtà regionali, perché sono l'espressione degli interessi collettivi dei cittadini. La nostra Regione, così come le altre minoranze linguistiche e specifiche realtà territoriali e culturali, deve essere tutelata e valorizzata affinché all'interno di un contesto in continua evoluzione non si corra il rischio di perdere valori, culture e peculiarità delle popolazioni che la compongono. Termino con l'augurio che il 9 maggio possa diventare, per le Istituzioni, ma anche nelle scuole e nelle famiglie, un momento di riflessione e dibattito sul profondo significato di essere "cittadini europei", forti dell'esperienza internazionale che la Valle d'Aosta ha maturato negli anni, affinché si manifesti nella società futura quella partecipazione attiva alla vita sociale, culturale, economica e politica dell'Unione europea."
Ha preso quindi la parola il Consigliere Piero Ferraris che ha illustrato le motivazioni che hanno portato i due Consiglieri a cambiare gruppo.
"Sono scelte di tipo politico, considerati gli sviluppi in ambito nazionale. Gli stessi indirizzi in Valle non vanno verso la nascita del Partito Democratico. Non usciamo dal partito, siamo e rimaniamo iscritti ai DS, faremo il Congresso facendo valere le nostre idee. Non diamo vita a organizzazioni politiche diverse da quelle decise dal Congresso di Firenze. Siamo e rimaniamo all'opposizione, senza se e senza ma. Non entriamo in maggioranza perché è una maggioranza di galleggiamento e non ne condividiamo la politica dell'annuncio. Non condividiamo neppure l'opposizione aggressiva come quella che da qualche tempo attua il capogruppo dei DS. Non ci convince chi spara a casaccio e non condividiamo la linea di chi assegna e ritira deleghe. Abbiamo un senso del rispetto del partito e delle regole che non abbiamo smarrito. Vogliamo solo mandare un messaggio forte senza ambiguità e furbizie."
Per la Consigliera Carmela Fontana
"ritengo di dover seguire la linea del partito per rispetto agli elettori. Dopo il congresso del nostro partito seguirò le indicazioni che ne usciranno. Utilizzare oggi questa denominazione mi sembra strumentale, oltre a generare confusione in una fase delicata del percorso politico del nostro partito."
Il Vicepresidente Giulio Fiou ha affermato che "la decisione di lasciare il gruppo non è stata facile per le implicazioni che ha messo in moto. È stato uno strappo con il gruppo dirigente del nostro partito. Da tempo avevamo chiesto la sostituzione del capogruppo, ma la questione è sempre stata rinviata. Questo asse Réan-Sandri ci fa temere per il destino del Partito Democratico in Valle d'Aosta. La nostra iniziativa oltre a prendere le distanze dal modo di gestire il gruppo è anche l'avvio di una battaglia politica per arrivare ad avere il PD anche nella nostra regione. Ribadisco che non intendiamo fare da puntello all'attuale maggioranza. Non abbiamo, al tempo stesso, stimoli per vendette verso l'Union Valdôtaine che altri invece hanno o hanno avuto. Faremo opposizione costruttiva."
Il capogruppo Gauche Valdôtaine-DS Giovanni Sandri ha quindi precisato che "La scusa del Partito Democratico è solo il motivo per tornare a casa e cioè in maggioranza. Questo gruppo si è formato in Consiglio perché è il frutto di scelte politiche fatte in precedenza dai DS e che non sono state accolte dall'Union Valdôtaine. Da quel momento abbiamo pagato il prezzo della democrazia e abbiamo fatto opposizione. Così non è stato per i due Consiglieri uscenti dal gruppo che non hanno condiviso quelle scelte."
La Consigliera Dina Squarzino ha infine aggiunto: "Dispiace assistere a un nuovo frazionamento della sinistra. Prendiamo atto della situazione nella speranza che nel tempo si possa costruire un'unità di tutte le persone più motivate che sarà utile per la Valle d'Aosta."