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Comunicato n° 98 del 21 marzo 2007

INTERPELLANZE SUL DIGITALE TERRESTRE

I Consiglieri Dina Squarzino (Arcobaleno Vallée d'Aoste) e Giovanni Sandri (Gauche Valdôtaine-DS) hanno presentato una interrogazione e una interpellanza relative al protocollo d'intesa per la definitiva transizione del digitale terrestre nel territorio valdostano e le prospettive del digitale terrestre in Valle d'Aosta.

Per Sandri "il territorio valdostano ancora non è coperto del tutto dal digitale terrestre. Per questo ci chiediamo se non sia il caso di investire della questione il Co.Re.Com. e approfondire le prospettive che può avere questa tecnologia in Valle. Vorremo anche capire che spazio avranno le radio sul digitale terrestre."

Nella risposta, l'Assessore Aurelio Marguerettaz ha affermato che "il governo ha recentemente introdotto una nuova serie di obiettivi e tempistiche. Ha indicato come ultima scadenza per la transizione il 2008, però entro il marzo 2007 ha indicato lo spegnimento di  alcune reti nazionali. Tra gli obiettivi c'è quello di colmare la carenza di copertura della tecnologia sul territorio."
"I lavori sono stati concentrati per dare attuazione al protocollo. Stiamo facendo tutti gli sforzi possibili per creare un percorso che si concentri sulle attività da fare. Ci sarà una progressiva sperimentazione per arrivare alla definitiva transizione nel 2008. Il gruppo di lavoro ha definito: lo spegnimento definitivo delle trasmissioni nella tecnologia analogica per le reti interessate nella notte tra il 15 e il 16 aprile; un progetto pilota per la Valpelline; di tenere valido lo swicth-off definitivo per il 2008. Sulla questione sentiremo tutte le categorie interessate."
"Per i decoder non sono previsti ulteriori contributi. Esistono già quelli ministeriali che coprono il costo del decoder
."

La Consigliera Squarzino ha poi detto che "se ci sono diverse preoccupazioni circa l'applicazione di questa tecnologia, perché si è voluto proseguire nella sperimentazione? Sarebbe stato sufficiente rimandare tutta la questione."

Per Sandri "la risposta dell'Assessore ha evidenziato tutte le difficoltà del caso. Però non ha detto la verità e cioè che il digitale è nato per vendere le partite di calcio. Ci siamo schierati dalla parte di qualcuno che non si conosce. Il digitale è la mercificazione della televisione. Bisognerebbe fare ancora una lunga riflessione sulla situazione."