Info Conseil
Comunicato n° 383 del 30 novembre 2006
DICHIARAZIONE DEL CONSIGLIERE GIOVANNI SANDRI SULL'AUDIZIONE DEL PRESIDENTE E DIRETTORE DEL PARCO DEL GRAN PARADISO
In merito all'audizione che si è tenuta oggi, giovedì 30 novembre, alla III Commissione consiliare "Assetto del territorio", del Presidente e del Direttore del Parco del Gran Paradiso, Giovanni Picco e Michele Ottino, il Consigliere Giovanni Sandri rilascia la seguente dichiarazione:
"I due rappresentanti del Parco non solo non intendono spostare la sede legale da Torino in uno dei comuni all'interno del Parco, come auspicato anche in una proposta di legge statale all'esame della Commissione, ma addirittura hanno già ricevuto dal Ministero dell'Ambiente un acconto per acquisire un rustico con relativo terreno di circa 3000 metri quadrati, sempre nel Comune di Torino, per adibirlo a nuova sede."
"Rimango stupito del fatto che questo investimento non sia stato indirizzato, invece, a favore dei comuni all'interno del territorio del Parco, cosa che avrebbe avuto un effetto positivo sull'economia locale."
"Purtroppo constato che in tanti anni sono aumentati stambecchi e camosci, mentre sono diminuite quasi esponenzialmente le presenze umane e questa è una situazione grave. La tutela ambientale e la permanenza della popolazione nelle zone di montagna dovrebbero essere due fattori che si muovono parallelamente, cosa che non sta avvenendo in questo caso."
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"I due rappresentanti del Parco non solo non intendono spostare la sede legale da Torino in uno dei comuni all'interno del Parco, come auspicato anche in una proposta di legge statale all'esame della Commissione, ma addirittura hanno già ricevuto dal Ministero dell'Ambiente un acconto per acquisire un rustico con relativo terreno di circa 3000 metri quadrati, sempre nel Comune di Torino, per adibirlo a nuova sede."
"Rimango stupito del fatto che questo investimento non sia stato indirizzato, invece, a favore dei comuni all'interno del territorio del Parco, cosa che avrebbe avuto un effetto positivo sull'economia locale."
"Purtroppo constato che in tanti anni sono aumentati stambecchi e camosci, mentre sono diminuite quasi esponenzialmente le presenze umane e questa è una situazione grave. La tutela ambientale e la permanenza della popolazione nelle zone di montagna dovrebbero essere due fattori che si muovono parallelamente, cosa che non sta avvenendo in questo caso."