Info Conseil
Comunicato n° 346 dell'8 novembre 2006
DIBATTITO SUI NUOVI ASSETTI POLITICI IN CONSIGLIO REGIONALE
Adunanza del Consiglio regionale
I nuovi assetti politici in Consiglio regionale, determinati dalle decisioni dei Consiglieri Salzone e Rini, che hanno aderito rispettivamente ai gruppi Stella Alpina e Fédération Autonomiste, sono stati oggetto di dibattito dopo le comunicazioni del Vicepresidente del Consiglio André Lanièce, che ha presieduto l'aula per impegni istituzionali del Presidente Perron.
Nella discussione, il Consigliere Francesco Salzone (Stella Alpina) ha voluto spiegare la sua scelta politica.
"L'intenzione è mettere le basi per un percorso non più confuso, ma che trovi solidità. La mancata attribuzione dell'Assessorato alla Stella Alpina l'ho considerato un errore politico. La mia è una divisione dovuta anche a una diversa visione di gestire la politica attuale, così come ci divide l'approccio culturale verso i referendum propositivi. In particolare, però, ci ha diviso il modo di gestire il partito."
"Adesso vogliamo ripartire - ha proseguito Salzone - con l'obiettivo di partecipare alla costruzione di un grande centro moderato, autonomista e moderno. Quel centro che sappia guardare alla famiglia, alla solidarietà e alla comunità in generale, salvaguardando la propria identità. Rientrare nella Stella Alpina è una scelta precisa, che rappresenta meglio le nostre idee."
Per il Consigliere Emilio Rini (Fédération Autonomiste) "i motivi che hanno portato alla scelta di fare parte della Fédération stanno nel fatto che ho trovato un'intesa con una forza che mira ai valori dell'autonomia e che intende lavorare per avviare una nuova fase di progresso e di sviluppo. Mi impegnerò per un sostegno reale e costruttivo alla Giunta Caveri."
Il capogruppo della Casa delle Libertà, Dario Frassy, ha espresso preoccupazione per la situazione che si è determinata.
"Abbiamo capito che non c'è stato un cambiamento di posizioni politiche, ma è stato fondato un nuovo partito che è quello delle trottole. La Valle d'Aosta non può essere prigioniera dei giochini politici." Poi, rivolgendosi al Presidente della Regione Caveri, ha detto "se non riesce a governare ne prenda atto e decida di conseguenza. Non può essere ostaggio di queste situazioni. Questa regione ha bisogno di persone con meno idee, ma con la capacità di portarle a termine."
Il capogruppo dell'Arcobaleno Vallée d'Aoste, Dina Squarzino ha affermato che "per fare certe scelte, credo che ci debbano essere a monte delle forti motivazioni politiche. Le ultime decisioni, però, dal punto di vista politico non trovano riferimento ad alcun progetto politico valido. Si ha l'impressione di un certo uso distorto della politica, inteso come mezzo di potere e per mantenere situazioni di privilegio. L'impressione è che si voglia cambiare tutto per non cambiare nulla."
Giovanni Sandri, capogruppo della Gauche Valdôtaine-DS, ha precisato di condividere "l'espressione di Frassy per illustrare la situazione politica attuale. L'impressione è che questi ultimi cambiamenti siano i riverberi di certi giochi politici. Oggi è il risultato finale di un progetto bocciato dal risultato delle ultime elezioni politiche. Le alleanze di stampo elettorale non hanno pagato. Occorre un progetto per affrontare i grandi problemi della Valle d'Aosta. È una sfida che dobbiamo affrontare tutti, maggioranza e minoranza."
Il capogruppo della Fédération Autonomiste, Claudio Lavoyer, ha sottolineato che "Fédération Autonomiste ha un progetto politico chiaro che è quello della governabilità. Siamo contro il populismo e il disfattismo. È troppo facile essere contro tutto e tutti. Vogliamo costruire con responsabilità il futuro della Valle d'Aosta. Noi non corriamo in soccorso dell'Union Valdôtaine, ma della Valle d'Aosta. L'alternativa di alcuni progetti porterebbe solo al buio, al caos e alle macerie. Cercheremo di governare nel modo più indolore possibile. Non accettiamo però la posizione di coloro che stanno in mezzo: occorre essere chiari e non ambigui."
Per il capogruppo della Stella Alpina Marco Viérin "In quest'aula quelli che sono intervenuti hanno percorso in passato strade diverse. Il nostro gruppo è stato chiaro sin dall'inizio: vogliamo fare una verifica di maggioranza per avere la stessa dignità. Questa maggioranza deve dire che dignità e che rispetto vuole dare alla Stella Alpina. In occasione della nostra assemblea chiariremo la nostra posizione."
Il Presidente della Regione, Luciano Caveri, intervenendo alla fine del dibattito, ha affermato che "è da vent'anni che occupo ruoli politici. Ribadisco che c'è una sola Union e che non accetto lezioni di morale e rettitudine. Ognuno deve rispondere per quello che fa e non guardare agli altri. Bisogna ritrovare un punto comune di discussione sugli argomenti e in questo il ruolo del Consiglio deve essere centrale. La sovranità dei valdostani è riassunta in quest'aula."
E poi ancora "Oggi esiste sì una crisi generale della politica in Italia, ma anche nel resto d'Europa. La stessa legge finanziaria dello Stato dimostra l'esistenza della crisi italiana. In questo contesto bisogna guardare al nostro lavoro quotidiano e l'assemblea della Stella Alpina darà una risposta su quello che ci aspetterà. Il problema di fondo è che oggi bisogna assumersi delle responsabilità per affrontare i problemi concreti. La politica deve riprendere il percorso delle riforme istituzionali."
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Nella discussione, il Consigliere Francesco Salzone (Stella Alpina) ha voluto spiegare la sua scelta politica.
"L'intenzione è mettere le basi per un percorso non più confuso, ma che trovi solidità. La mancata attribuzione dell'Assessorato alla Stella Alpina l'ho considerato un errore politico. La mia è una divisione dovuta anche a una diversa visione di gestire la politica attuale, così come ci divide l'approccio culturale verso i referendum propositivi. In particolare, però, ci ha diviso il modo di gestire il partito."
"Adesso vogliamo ripartire - ha proseguito Salzone - con l'obiettivo di partecipare alla costruzione di un grande centro moderato, autonomista e moderno. Quel centro che sappia guardare alla famiglia, alla solidarietà e alla comunità in generale, salvaguardando la propria identità. Rientrare nella Stella Alpina è una scelta precisa, che rappresenta meglio le nostre idee."
Per il Consigliere Emilio Rini (Fédération Autonomiste) "i motivi che hanno portato alla scelta di fare parte della Fédération stanno nel fatto che ho trovato un'intesa con una forza che mira ai valori dell'autonomia e che intende lavorare per avviare una nuova fase di progresso e di sviluppo. Mi impegnerò per un sostegno reale e costruttivo alla Giunta Caveri."
Il capogruppo della Casa delle Libertà, Dario Frassy, ha espresso preoccupazione per la situazione che si è determinata.
"Abbiamo capito che non c'è stato un cambiamento di posizioni politiche, ma è stato fondato un nuovo partito che è quello delle trottole. La Valle d'Aosta non può essere prigioniera dei giochini politici." Poi, rivolgendosi al Presidente della Regione Caveri, ha detto "se non riesce a governare ne prenda atto e decida di conseguenza. Non può essere ostaggio di queste situazioni. Questa regione ha bisogno di persone con meno idee, ma con la capacità di portarle a termine."
Il capogruppo dell'Arcobaleno Vallée d'Aoste, Dina Squarzino ha affermato che "per fare certe scelte, credo che ci debbano essere a monte delle forti motivazioni politiche. Le ultime decisioni, però, dal punto di vista politico non trovano riferimento ad alcun progetto politico valido. Si ha l'impressione di un certo uso distorto della politica, inteso come mezzo di potere e per mantenere situazioni di privilegio. L'impressione è che si voglia cambiare tutto per non cambiare nulla."
Giovanni Sandri, capogruppo della Gauche Valdôtaine-DS, ha precisato di condividere "l'espressione di Frassy per illustrare la situazione politica attuale. L'impressione è che questi ultimi cambiamenti siano i riverberi di certi giochi politici. Oggi è il risultato finale di un progetto bocciato dal risultato delle ultime elezioni politiche. Le alleanze di stampo elettorale non hanno pagato. Occorre un progetto per affrontare i grandi problemi della Valle d'Aosta. È una sfida che dobbiamo affrontare tutti, maggioranza e minoranza."
Il capogruppo della Fédération Autonomiste, Claudio Lavoyer, ha sottolineato che "Fédération Autonomiste ha un progetto politico chiaro che è quello della governabilità. Siamo contro il populismo e il disfattismo. È troppo facile essere contro tutto e tutti. Vogliamo costruire con responsabilità il futuro della Valle d'Aosta. Noi non corriamo in soccorso dell'Union Valdôtaine, ma della Valle d'Aosta. L'alternativa di alcuni progetti porterebbe solo al buio, al caos e alle macerie. Cercheremo di governare nel modo più indolore possibile. Non accettiamo però la posizione di coloro che stanno in mezzo: occorre essere chiari e non ambigui."
Per il capogruppo della Stella Alpina Marco Viérin "In quest'aula quelli che sono intervenuti hanno percorso in passato strade diverse. Il nostro gruppo è stato chiaro sin dall'inizio: vogliamo fare una verifica di maggioranza per avere la stessa dignità. Questa maggioranza deve dire che dignità e che rispetto vuole dare alla Stella Alpina. In occasione della nostra assemblea chiariremo la nostra posizione."
Il Presidente della Regione, Luciano Caveri, intervenendo alla fine del dibattito, ha affermato che "è da vent'anni che occupo ruoli politici. Ribadisco che c'è una sola Union e che non accetto lezioni di morale e rettitudine. Ognuno deve rispondere per quello che fa e non guardare agli altri. Bisogna ritrovare un punto comune di discussione sugli argomenti e in questo il ruolo del Consiglio deve essere centrale. La sovranità dei valdostani è riassunta in quest'aula."
E poi ancora "Oggi esiste sì una crisi generale della politica in Italia, ma anche nel resto d'Europa. La stessa legge finanziaria dello Stato dimostra l'esistenza della crisi italiana. In questo contesto bisogna guardare al nostro lavoro quotidiano e l'assemblea della Stella Alpina darà una risposta su quello che ci aspetterà. Il problema di fondo è che oggi bisogna assumersi delle responsabilità per affrontare i problemi concreti. La politica deve riprendere il percorso delle riforme istituzionali."
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