Info Conseil
Comunicato n° 288 del 20 settembre 2006
RESPINTA MOZIONE SULLA COMMISSIONE PARITETICA
Il Consiglio regionale ha affrontato la discussione sulla mozione presentata dal gruppo Arcobaleno Vallée d’Aoste e relativa alla richiesta di dimissioni di un componente la Commissione Paritetica.
La mozione è stata respinta con 13 astensioni, 13 voti contrari e 5 favorevoli.
Nel prendere la parola, il capogruppo Dina Squarzino ha tracciato una breve cronistoria della Commissione paritetica. “Non si è mai adottato un criterio univoco in questi anni. La situazione attuale prevede un componente di parte regionale che è un nostro parlamentare. La scelta spetta al Consiglio e noi prendiamo atto che in questo momento siamo in una fase più politica, in cui si considera più importante il rappresentante del Parlamento dentro la Paritetica. Ora, l’ex senatore Rollandin è un cittadino come altri e non svolge ruoli istituzionali. Quindi lo stesso non può più essere presente perché è venuto meno il suo ruolo di senatore.”
Nella replica, il Presidente della Regione Caveri ha difeso la scelta del senatore Rollandin nell’ultima fase della passata legislatura. “Al di là della questione dei nomi, la Commissione negli anni ha subito delle trasformazioni che non condividiamo. Non esiste un segretariato comune, ci deve essere una rotazione rapida delle presidenze. I membri della Paritetica agiscono su vincolo di mandato e quindi in rappresentanza diretta della Regione autonoma Valle d’Aosta. Sui temi cardine è necessario che esistano un feeling e un’unitarietà di vedute. Come scegliere i nostri rappresentanti? Si fa una scelta tecnica o politica? La scelta di Louvin che tipo di scelta è stata? L’idea è che sia stata una scelta politica del Governo Prodi perché è un antagonista al governo regionale.
La Paritetica si ricostituirà il 26 settembre prossimo e in questo momento sarebbe inopportuno intervenire e sostituire l’ex senatore perché i tempi per l’iter delle dimissioni e di una nuova rinomina si allungherebbero notevolmente.”
Per Giovanni Sandri (Gauche Valdôtaine-DS) “A nostro parere la mozione pone un problema importante. Anziché personalizzare il problema, occorre fare un’analisi più approfondita. Non si può non prendere atto che in questo momento c’è una situazione di coabitazione. La maggioranza presente in quest’aula non è la stessa che ha eletto i nostri parlamentari. Forse è il caso di iniziare a ragionare in questi termini di coabitazione. Ci sono, poi, all’interno della Paritetica degli elementi di instabilità. Ad esempio, la presenza di Louvin è negativa e scorretta perché si è giocato sulla doppia veste di tecnico e di politico. Così come disturba la presenza dell’ex senatore in quanto non è più tale. L’invito è che si dimettano entrambi.”
Per il Consigliere segretario Enrico Tibaldi (La Casa delle Libertà) “per la Paritetica il presidente Caveri ha usato un criterio e noi sin dall’inizio abbiamo rifiutato questa scelta. Oggi ci viene detto che i membri agiscono con vincolo di mandato. Ci sembra che vengano inseriti dei paletti a ogni occasione. Si va avanti a colpi di maglio partitico. I nomi vengono scelti dalle segreterie. Le mozioni non devono essere personalizzate, ma ispirate da più alte motivazioni.”
Il Consigliere Alessandro Bortot (Arcobaleno Vallée d’Aoste) ha dichiarato che “le motivazioni adottate dal Presidente Caveri non stanno in piedi. D’altronde, se questo governo regionale non si dimette dopo l’esito delle elezioni politiche, per lo stesso motivo è chiaro che anche Rollandin non si dimette dalla Paritetica.”
La votazione si è svolta a scrutinio segreto su richiesta dei Consiglieri dell’Arcobaleno Vallée d’Aoste e della Gauche Valdôtaine-DS.
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La mozione è stata respinta con 13 astensioni, 13 voti contrari e 5 favorevoli.
Nel prendere la parola, il capogruppo Dina Squarzino ha tracciato una breve cronistoria della Commissione paritetica. “Non si è mai adottato un criterio univoco in questi anni. La situazione attuale prevede un componente di parte regionale che è un nostro parlamentare. La scelta spetta al Consiglio e noi prendiamo atto che in questo momento siamo in una fase più politica, in cui si considera più importante il rappresentante del Parlamento dentro la Paritetica. Ora, l’ex senatore Rollandin è un cittadino come altri e non svolge ruoli istituzionali. Quindi lo stesso non può più essere presente perché è venuto meno il suo ruolo di senatore.”
Nella replica, il Presidente della Regione Caveri ha difeso la scelta del senatore Rollandin nell’ultima fase della passata legislatura. “Al di là della questione dei nomi, la Commissione negli anni ha subito delle trasformazioni che non condividiamo. Non esiste un segretariato comune, ci deve essere una rotazione rapida delle presidenze. I membri della Paritetica agiscono su vincolo di mandato e quindi in rappresentanza diretta della Regione autonoma Valle d’Aosta. Sui temi cardine è necessario che esistano un feeling e un’unitarietà di vedute. Come scegliere i nostri rappresentanti? Si fa una scelta tecnica o politica? La scelta di Louvin che tipo di scelta è stata? L’idea è che sia stata una scelta politica del Governo Prodi perché è un antagonista al governo regionale.
La Paritetica si ricostituirà il 26 settembre prossimo e in questo momento sarebbe inopportuno intervenire e sostituire l’ex senatore perché i tempi per l’iter delle dimissioni e di una nuova rinomina si allungherebbero notevolmente.”
Per Giovanni Sandri (Gauche Valdôtaine-DS) “A nostro parere la mozione pone un problema importante. Anziché personalizzare il problema, occorre fare un’analisi più approfondita. Non si può non prendere atto che in questo momento c’è una situazione di coabitazione. La maggioranza presente in quest’aula non è la stessa che ha eletto i nostri parlamentari. Forse è il caso di iniziare a ragionare in questi termini di coabitazione. Ci sono, poi, all’interno della Paritetica degli elementi di instabilità. Ad esempio, la presenza di Louvin è negativa e scorretta perché si è giocato sulla doppia veste di tecnico e di politico. Così come disturba la presenza dell’ex senatore in quanto non è più tale. L’invito è che si dimettano entrambi.”
Per il Consigliere segretario Enrico Tibaldi (La Casa delle Libertà) “per la Paritetica il presidente Caveri ha usato un criterio e noi sin dall’inizio abbiamo rifiutato questa scelta. Oggi ci viene detto che i membri agiscono con vincolo di mandato. Ci sembra che vengano inseriti dei paletti a ogni occasione. Si va avanti a colpi di maglio partitico. I nomi vengono scelti dalle segreterie. Le mozioni non devono essere personalizzate, ma ispirate da più alte motivazioni.”
Il Consigliere Alessandro Bortot (Arcobaleno Vallée d’Aoste) ha dichiarato che “le motivazioni adottate dal Presidente Caveri non stanno in piedi. D’altronde, se questo governo regionale non si dimette dopo l’esito delle elezioni politiche, per lo stesso motivo è chiaro che anche Rollandin non si dimette dalla Paritetica.”
La votazione si è svolta a scrutinio segreto su richiesta dei Consiglieri dell’Arcobaleno Vallée d’Aoste e della Gauche Valdôtaine-DS.