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Comunicato n° 264 dell'8 maggio 2025
Interpellanza sulla creazione di un Albo regionale degli esercizi storici tradizionali
Con un'interpellanza presentata nella seduta consiliare dell'8 maggio 2025, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha sottoposto all'Aula il tema della creazione di un Albo regionale degli esercizi storici tradizionali.
«La diminuzione delle attività commerciali è cosa nota e cronica, purtroppo - ha commentato il Capogruppo Andrea Manfrin -. Il commercio al dettaglio è calato del 30% nei centri storici e del 24 nelle altre zone, a fronte invece di una crescita significativa del settore dell'ospitalità e della ricezione che fanno registrare +16% nei centri storici e +19% nelle zone periferiche. Quindi, le persone arrivano in Valle, consumano ma non comprano. Vari Comuni hanno istituito un Albo degli esercizi storici tradizionali che comprende le attività commerciali, artigianali, alberghiere e i pubblici esercizi con l'obiettivo di valorizzare e salvaguardare le aziende locali suddivise in tre diverse attività: quelle storiche, caratterizzate da una continuità nel tempo, quelle tradizionali che propongono prodotti o servizi realizzati secondo tecniche locali o regionali e gli esercizi di vicinato, con superficie di vendita non superiore a 250 metri quadrati nel comune di Aosta e 150 in tutti gli altri. Chiediamo se anche la Regione abbia intenzione di predisporre un Albo di questo tipo al fine di predisporre agevolazioni e sostegni, con il coinvolgimento degli enti locali.»
«La crisi del commercio per certi codici Ateco è irreversibile a causa di una serie di fattori come l'e-commerce e la grande distribuzione - ha commentato l'Assessore al commercio, Giulio Grosjacques - e, abbiamo cercato di intervenire, laddove possibile, ad esempio sostenendo gli esercizi di vicinato. Con il decreto del 27 dicembre scorso è stato istituito l'Albo nazionale da cui emerge innanzitutto che delle tre tipologie di attività (storiche, attività tradizionali e esercizi di vicinato) soltanto la prima potrebbe essere ricondotta all'impianto previsto dalla norma che prevede invece una distinzione in attività commerciali storiche, botteghe artigiane ed esercizi pubblici storici. Sulla base di un confronto avuto con Confcommercio VdA, si ritiene che per le attività tradizionali non vi siano gli elementi per l'istituzione di uno specifico Albo in quanto si è in assenza di una precisa definizione di cosa si intende per "attività tradizionale" e quali sono i requisiti richiesti. Per quanto riguarda gli esercizi di vicinato la normativa, statale e nazionale, è ben chiara e l'istituzione di un Albo sarebbe totalmente priva di un valore aggiunto per l'impresa oltre che di difficilissima gestione, visto il forte turnover che caratterizza queste attività.»
Sempre a proposito del decreto legislativo n. 219/2024 l'Assessore ha spiegato che «il documento riconosce la possibilità per tutte le pubbliche amministrazioni di istituire propri albi delle attività commerciali delle botteghe artigiane e, dove previsto dalle norme regionali, degli esercizi pubblici storici ma prevede anche che i requisiti per l'iscrizione delle attività commerciali siano stabiliti con un decreto ministeriale da adottare entro il 29 giugno 2025. Per dare attuazione all'istituzione all'Albo nazionale dell'attività commerciale delle botteghe artigiane e degli esercizi commerciali è inoltre prevista l'adozione entro il 2 maggio 2025 di un ulteriore decreto ministeriale che dovrà provvedere all'individuazione delle caratteristiche dell'Albo nazionale della sezione delle attività storiche di eccellenza e di ulteriori sezioni per categoria merceologica; delle modalità per lo scambio di informazioni con il territorio; dell'aggiornamento periodico alla pubblicazione dell'Albo in una specifica sezione del sito internet del Ministero delle imprese. Entrambi i decreti non sono ancora stati emanati. Riteniamo quindi opportuno, anche in accordo con le associazioni di categoria maggiormente rappresentative, attendere che il Ministero chiarisca il quadro di azione delle Regioni per un raccordo efficace tra Albi regionali e Albo nazionale. Confcommercio ha confermato che, dalle riunioni intercorse con la sede nazionale e la Federazione dei pubblici esercizi, è emersa l'opinione condivisa che per tutte le Regioni che non hanno ancora una specifica legge sia più opportuno attendere l'emanazione dei decreti al fine di poter procedere allo studio di una normativa che possa adattarsi pienamente alla nostra realtà.»
Il Capogruppo Manfrin ha osservato che «la norma nazionale non va nella direzione che auspicavamo perché, per quanto riguarda la tutela degli esercizi storici, i canoni previsti si adattano solo a poche imprese commerciali della nostra realtà. Avendo la Regione una competenza concorrente con lo Stato in materia di commercio, auspichiamo che si possa andare oltre la norma nazionale così da poter includere anche le attività tradizionali e gli esercizi di vicinato che, a pieno titolo, rappresentano una parte essenziale del nostro tessuto socio-economico. L'istituzione di un Albo non è solo un atto di merito ma è il punto di partenza per riconoscere una serie di interventi come ad esempio gli sgravi fiscali, i sostegni economici alle attività ecc. Si tratta solo di definire le modalità ma è importante fare una legge valdostana che avrà ricadute positive, non solo sul commercio. I centri storici per essere attrattivi devono rispondere a un canone di identità che passa anche attraverso la valorizzazione dei prodotti tipici e del sostegno alle attività storiche e agli esercizi di vicinato.»
LT