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Comunicato n° 251 del 7 maggio 2025

Sessione europea e internazionale: l'Assessore Caveri ha presentato la relazione sulle attività della Regione

 

L'adunanza consiliare convocata oggi, mercoledì 7, e domani, giovedì 8 maggio 2025, si è aperta con la sessione europea e internazionale.

A riferire sulle attività svolte dalla Regione autonoma Valle d'Aosta nel 2024 per l'attuazione delle politiche promosse dall'Unione europea e in materia di rapporti internazionali è stato l'Assessore agli affari europei, Luciano Caveri.

«Nous traversons une période difficile, qui a commencé avec l'épidémie de Covid, puis la mise en œuvre du plan de résilience, très centralisateur, lié à la logique de relance de l'économie européenne - a déclaré l'Assesseur aux affaires européennes, Luciano Caveri -. Entre-temps, la guerre d'agression de la Russie et, plus récemment, l'impact de l'élection de Trump - avec son changement d'attitude envers l'Ue - nous obligent à repenser l'Europe. Nous sommes un petit territoire, mais l'histoire politique de la Vallée d'Aoste démontre un intérêt marqué pour les défis européens.»

«Non è tutto rose e fiori il rapporto con l'Ue, chi ha un approccio di tipo federalista non può non constatare che questa continua a essere un'Europa degli Stati - ha proseguito -. Bisogna lavorarci sopra: noi siamo una regione di montagna che ha sempre sentito il dovere di essere capofila delle politiche della montagna e se oggi esiste una citazione specifica delle zone di montagna nei Trattati europei, questo è la conseguenza di un lungo lavoro svolto anche con il nostro contributo. Tuttavia, la coesione territoriale non si è mai compiuta e la prossima settimana sarà creato un intergruppo per capire come mettere a terra una politica europea della montagna più concreta che tenga conto non solo dell'agricoltura ma di tutta una serie di aspetti che caratterizzano i territori delle terre alte, come ad esempio quello dei sovraccosti in montagna. Esiste una seria preoccupazione per la gestione dei fondi di coesione che concretizzano la politica regionale che, se fossero gestiti in una logica macroregionale, creerebbero una sorta di triangolazione con Roma mentre noi, da tempo, abbiamo instaurato dei rapporti diretti con Bruxelles.»

«Sono tante le sfide future che ci aspettano - ha concluso - e che avranno ricadute dirette sulla nostra regione come la questione della cancellazione a partire dal 2026 dei dazi sulle importazioni di acciaio da Paesi terzi; la gestione dell'idroelettrico che nella maggior parte dei Paesi europei è assegnato senza gara; la questione del traforo del Gran San Bernardo per il  prolungamento della concessione e il raddoppio di quello del Monte Bianco; la digitalizzazione e l'intelligenza artificiale che sono situati nell'ambito di schemi giuridici sovranazionali. Altrettanto rilevanti e curiosi sono i rapporti con Roma che interviene sulla nostra facoltà di gestire la cooperazione transfrontaliera o per quanto riguarda la rappresentanza delle Regioni nel Consiglio europeo, prevista da una legge statale in caso di trattazione di materie di loro interesse che purtroppo non trova sempre riscontro nella realtà. Le sfide sono tante e cariche di conseguenze per il futuro. Quest'anno abbiamo deciso di celebrare la Festa dell'Europa con un collegamento con i giovani valdostani che lavorano a Bruxelles e a Parigi per sentire il loro parere: sono loro, infatti, che si troveranno a discutere la seconda fase dell'Ue.»

LT