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Comunicato n° 179 del 27 marzo 2025

Aiuti regionali per danni da fauna selvatica: approvato un disegno di legge

 

Con 19 voti a favore (UV, FP-PD, PlA, SA) e 16 astensioni (Lega VdA, RV, FI, PCP, GM) espressi nella seduta mattutina del 27 marzo 2025, il Consiglio Valle ha approvato un disegno di legge in materia di aiuti regionali per la compensazione dei danni causati dalla fauna selvatica al patrimonio zootecnico e ittico e alle produzioni vegetali, nonché per l’adozione di misure di prevenzione.

Il provvedimento, depositato dalla Giunta il 22 gennaio e modificato durante l'esame in terza Commissione che ha predisposto un nuovo testo, prevede l’accorpamento in sedici articoli della disciplina degli aiuti regionali in un unico documento normativo, abrogando le attuali disposizioni previste dagli articoli 40 e 41 della legge regionale n. 64/1994 e dalla n. 17/2010. In Aula sono stati presentati un emendamento congiunto dell'Assessore Carrel e del Consigliere Cretier (approvato) e due del gruppo Progetto Civico Progressista (respinti).

Relazione d'Aula

Il Consigliere Paolo Cretier (FP-PD), relatore del disegno di legge, ha evidenziato: «Gli indennizzi e le misure di prevenzione sono indirizzati alle piccole e medie imprese operanti sul territorio regionale nel settore della produzione agricola primaria e dell'acquacoltura. Per i danni causati dalla fauna protetta nel settore della produzione primaria, questi saranno concessi in esenzione, mentre per quelli causati dalla fauna non protetta, saranno concessi in regime de minimis; per i danni causati dalla fauna protetta e non protetta per il settore acquacoltura, saranno concessi in regime di de minimis come richiamato dal regolamento Eu 717/2014 vincolante per lo specifico settore. Tengo poi a richiamare l'apertura a interventi in forme collettive, come cooperative, consorzi di miglioramento fondiario o consorterie, la cui gestione collettiva ha un futuro almeno sotto l'aspetto di semplificazione del territorio su più vaste porzioni. Nel testo si inserisce anche la clausola valutativa, per cui la Giunta dovrà presentare annualmente una relazione al Comitato paritetico di controllo e valutazione delle politiche regionali oltre che alla Commissione consiliare competente. Il richiamo esplicito al Comitato paritetico ha lo scopo di migliorare la qualità della legge nei processi decisionali. Il tema dell'agricoltura ha sempre dei risvolti positivi e molto pratici, che vanno al di là delle posizioni ideologiche di appartenenza: pensando al buon senso, mi auguro che non si arrivi allo scontro tra agricoltura e ambiente, tra ipotesi di sostegno ingiustificato e difesa irremovibile di protezionismo, che esaspera animi e conflitti.»

Il dibattito in Aula

«La legge mette ordine alla materia, ma dà solo risposte parziali agli allevatori, rinviando i criteri applicativi e la definizione di indennizzi e aiuti alla Giunta - ha affermato il Vicecapogruppo della Lega Vda, Erik Lavy -. L'allevamento e l'agricoltura sono in crisi e lo dimostra il calo delle aziende. A complicare una situazione già difficile, negli ultimi anni, è arrivato anche il lupo. Recentemente, la Camera dei Deputati ha dato il parere favorevole ad un emendamento al "disegno di legge montagna" presentato dalla Lega con cui si potrà recepire finalmente il declassamento del lupo da specie particolarmente protetta a protetta. Inoltre, con un emendamento di mesi fa presentato dalla Senatrice Spelgatti, si toglie la responsabilità su sentieri e strade poderali agli amministratori delle strade e dei consorzi. La norma regionale concede contributi in de minimis (la cui soglia è stata portata dall'Ue da 25 a 50mila euro) per le misure di prevenzione dei danni causati da fauna non protetta e in esenzione per quelli causati da fauna protetta. La legge rimanda alla Giunta il compito di disciplinare una situazione che è molto complicata e variegata. Per la prevenzione contro gli attacchi dei lupi si utilizzerà una procedura, mentre, quella contro i cinghiali (che non sono specie protetta) se ne adotterà un'altra in regime di de minimis. Si dovranno poi definire nel dettaglio anche tutte le misure di prevenzione: recinti, cani da guardiania, sorveglianza dei pastori che spesso sono impossibili da attuare in Valle d'Aosta. Sosterremo l'articolo che allunga i tempi per la registrazione delle Consorterie, un articolo necessario vista la complessità del reperire i documenti, mentre sulla legge ci asterremo perché lascia troppe incognite sull'allevamento e sull'agricoltura valdostana.»

Il Consigliere Dino Planaz (RV) ha accolto «favorevolmente la volontà di semplificare e accorpare delle norme molto complesse con l'obiettivo di mettere in campo delle misure per prevenire e compensare i danni causati dalla fauna selvatica. Tuttavia, pur a fronte di un testo di legge importante, che riconosce il principio del rimborso al cento per cento, siamo dubbiosi sui criteri applicativi che sono demandati all'approvazione da parte della Giunta. In questo provvedimento intravediamo delle criticità, in particolare sul significato di piccola azienda. Infatti, si prevede che chi ha meno di 10 capi non abbia diritto di fare domanda per le misure di prevenzione e quindi in caso di attacco non potrà essere risarcito. Secondo noi tutti devono avere la possibilità di essere risarciti. Rilevo inoltre che nella nuova programmazione europea, che la Valle d'Aosta ha recepito, al centro c'è il benessere animale, il che vuol dire lasciare le greggi pascolare all'aria aperta, dire no agli allevamenti intensivi. Dall'altra parte, con la nostra normativa, per essere risarciti dalla predazione bisogna mettere in campo delle misure di prevenzione, tra le quali il ricovero notturno degli animali. Occorre quindi fare sintesi tra i diversi regolamenti, altrimenti rischiamo di confondere gli allevatori e di non fare il loro bene. Oggi esprimiamo la nostra astensione, ma con la speranza che i criteri attuativi possano dare le giuste risposte alle associazioni di categoria, tutelando le aziende agricole, sempre nel giusto rispetto della protezione della fauna.»

La Consigliera Chiara Minelli (PCP) ha parlato di «un disegno di legge che, in senso generale, è condivisibile perché mira a sostenere le attività agropastorali cercando un equilibrio con la tutela dell'ambiente. In audizione i rappresentanti delle associazioni hanno presentato richieste di miglioramento per gli aiuti da fauna non protetta, sottolineando la lunghezza dei tempi di pagamento e la complessità delle procedure, un disincentivo per molte aziende a presentare la domanda. Su altre richieste non c'è stato un riscontro puntuale e non mi è chiaro l'effettivo coinvolgimento delle associazioni nella stesura del testo di legge. Le attività agropastorali sono importanti per l'economia regionale, il lavoro di agricoltori e allevatori è indispensabile per la manutenzione del territorio, strettamente legata alla fruizione turistica. Non credo che il declassamento del lupo, da molti auspicato, sia la strada maestra da percorrere, lo dimostrano esperienze attuate in altri Paesi. È positivo il sostegno regionale alle misure di prevenzione, che va ad integrare quelle già erogate ad esempio con il progetto europeo Life Wolfalps che ha portato a una riduzione del 97% delle predazioni alle aziende che hanno adottato tali misure. Ci lasciano perplesse invece la norma sul risarcimento alle attività agricole per danni derivanti da attività venatoria, dal momento che nella nostra regione non sono mai stati registrati. Si prevede poi un apposito contributo per il Comitato venatorio pari al 50% della tassa versata dai cacciatori. È anomalo prevedere che una tassa versata da una specifica categoria di cittadini venga restituita per svolgere azioni di tutela ambientale che dovrebbero essere fatte dalla Regione. Esprimiamo rammarico per il mancato accoglimento dell'emendamento sui trasferimenti al comitato venatorio (avevamo proposto, come mediazione, che il contributo rimanesse al 40% attuale), che porta ad una astensione sul complesso del disegno di legge, di cui tuttavia il gruppo ha condiviso lo spirito e la maggior parte dell'articolato.»

Per il Consigliere dell'UV Corrado Jordan, «il disegno di legge affronta in modo positivo la questione dell'indennizzo per i danni causati dalla fauna selvatica, migliorandone e ampliandone l'applicazione. È evidente che, sul tema dei grandi predatori, occorre proseguire il percorso, seguendo attentamente le modifiche normative relative al declassamento dello status di protezione del lupo. Questo potrebbe aprire scenari utili per una migliore gestione della problematica, indirizzando le azioni verso un equilibrio più efficace tra i predatori – in questo caso il lupo – l'attività agricola e la popolazione faunistica. Un equilibrio che deve garantire una giusta coesistenza tra i diversi ecosistemi, riconoscendo il ruolo fondamentale dell'attività agricola.»

Il Presidente della terza Commissione, Albert Chatrian (UV), ha ricordato l'iter di esame del disegno di legge: «In Commissione c'è stato un percorso approfondito, durante il quale abbiamo audito tutti i portatori di interesse. Le associazioni di categoria ci hanno chiesto di modificare l'impianto di legge e come Commissione le abbiamo audite tutte insieme, quindi abbiamo riconvocato la parte tecnica per capire se c'era la possibilità di accogliere i suggerimenti proposti. Ci è stato detto di no. Il compito della politica è quello di trovare una mediazione tra le diverse esigenze, andando al di sopra delle tifoserie e di trovare il giusto equilibrio.»

Il Consigliere Christian Ganis (FI) ha ribadito «l'importanza di sostenere micro, piccole e medie imprese agricole sui danni causati da fauna selvatica su cui il nostro gruppo si è sempre battuto. La legge in discussione oggi pur facendo un passo avanti, necessita di chiarimenti per evitare interpretazioni ambigue sulle modalità di calcolo degli aiuti e anche il periodo di quattro anni previsto per ottenerli è decisamente alto. Serve più rapidità per andare incontro alle esigenze degli operatori di un settore difficile e particolarmente colpito dalla crisi. Riteniamo che i controlli e le eventuali revoche dei contributi debbano essere applicati con rigore ma anche con flessibilità, tenendo conto delle diverse situazioni che interessano i singoli operatori agricoli. Infine, il tema del lupo e del mondo venatorio diventa oggi un argomento importante e centrale per tutti e pare aver risvegliato l'interesse di tanti schieramenti politici che fino ieri sono stati silenti. Noi, invece, abbiamo portato l'attenzione sulla questione fin dall'inizio e tante volte in quest'Aula.»

«Con questo testo abbiamo voluto dare risposte concrete agli allevatori e agli agricoltori colpiti dalla presenza invasiva di specie come il lupo e il cinghiale - ha sostenuto il Capogruppo di PlA, Aldo Di Marco -. Il contributo delle associazioni di categoria è stato molto importante sia in Commissione, sia per il continuo confronto con l'Assessore Carrel e non si esaurisce con l'approvazione di questa norma, ma giocherà un ruolo centrale anche nelle fasi di individuazione dei criteri attuativi. La legge prevede l'erogazione di contributi, variamente declinati sulla base delle prescrizioni eurounitarie, fino a un massimo del 100% dei costi ammissibili così da assicurare una piena compensazione del danno subito. In assenza di misure di prevenzione la normativa europea prevede però che il danno non venga preso in considerazione e questa legge ha come obiettivo l'incentivo all'uso di sistemi per garantire la sicurezza e la protezione degli allevamenti e delle colture. I costi ammissibili sono valutati in base al valore di mercato dei capi o delle piante danneggiati, agli effetti derivanti dalla perdita di reddito o dei danni materiali a attrezzatture agricole o costi veterinari e di ricerca per animali feriti o scomparsi. Il regolamento europeo prevede un tempo massimo di quattro anni per l'assegnazione dei contributi a fondo perduto ma è prassi consolidata della Regione assegnarli ben prima della scadenza. Il nostro gruppo voterà a favore di questo disegno di legge che rappresenta una prima importante risposta al mondo zoo-pastorale valdostano.»

L'Assessore all'agricoltura, Marco Carrel, nella replica, ha evidenziato: «Abbiamo proposto questo testo di legge con una chiara indicazione politica di voler sostenere in primis gli attori che sono colpiti dai danni da fauna protetta, tenendo conto dei vincoli tecnici e dei regolamenti europei all'interno dei quali dobbiamo muoverci. È stato un lavoro certosino, lungo e delicato e abbiamo deciso di demandare tutto quello che non poteva essere definito in legge a delibere attuative di Giunta. Vedere riconosciuto questo lavoro è per noi positivo e ci impegna ad agire al meglio con le successive delibere. Dal punto di vista politico, oggi ci portiamo a casa la possibilità di uscire dal de minimis e andare in esenzione: un passaggio che ci è stato richiesto dalle associazioni di categoria quasi un anno fa. Non è un testo che risolve tutti i problemi, vi sono però delle azioni che stiamo mettendo in atto e che sono importanti per sostenere le aziende agricole e la loro attività. Abbiamo anche previsto alle aziende di adeguarsi entro un anno al fine di poter usufruire dei benefici. Consideriamo l'attività venatoria importante per la gestione della fauna e il Comitato venatorio svolge un ruolo fondamentale, che deve essere valorizzato: le risposte che cerchiamo di dare ai cacciatori sono concrete e vanno nella direzione di un'ampia collaborazione. Consapevole dell'importante calo di fauna che non possiamo risolvere con azioni immediate, la Regione riconosce quindi un contributo fisso al Comitato venatorio, che è incrementato per il 2025, perché c'è un adeguamento contrattuale e dobbiamo pagare degli arretrati, prevedendo 130mila euro per il 2025. Ultimo aspetto è quello relativo alle consorterie, che svolgono un ruolo fondamentale per le nostre comunità e il nostro territorio: abbiamo ampliato il termine entro il quale devono iscriversi al Registro valdostano delle consorterie, al fine di consentire loro di produrre la documentazione necessaria alla registrazione, che è ampia. Riguardo al cinghiale, insieme ai cacciatori stiamo elaborando una serie di piani per limitare la sua presenza sul nostro territorio, per evitare danni anche in altri settori, nel caso ci fossero casi di peste suina africana in Valle. Stiamo lavorando poi ad un piano lupo regionale, che è in bozza e che dobbiamo discutere con Ispra, per essere preparati nel momento in cui l'Italia recepirà le modifiche previste dalla Convenzione di Berna e dalla direttiva Habitat.»

L'Assessore si è quindi assunto «l'impegno a portare la delibera attuativa entro il mese di aprile alle associazioni di categoria al fine di dare gambe a questo testo di legge, prevedendo dei tempi di pagamento più celeri rispetto a quanto previsto dalla norma stessa. Si tratta di un tema che non si risolve solo con questo disegno di legge: è questo un tassello fondamentale di una visione politica più ampia, che stiamo affrontando su più tavoli. Le delibere attuative ci saranno e le approveremo perché questo è l'iter corretto da tenere e questo è il nostro modo di fare politica.»

Le Conseiller Diego Lucianaz (GM) a annoncé son vote d'abstention sur le projet de loi.

I lavori sono sospesi e riprendono alle ore 15 di oggi.

 

SC-LT