Info Conseil
Comunicato n° 146 del 13 marzo 2025
Interrogazione sulla creazione di un ente strumentale per la gestione dei servizi alla persona
Nella seduta consiliare del 13 marzo 2025, il gruppo Progetto Civico Progressista, con un'interrogazione, ha voluto conoscere lo stato dell'arte sulla creazione di un nuovo ente strumentale in sostituzione della Società di Servizi Valle d'Aosta Spa.
«A prevederla è la legge regionale n. 44/2020 e, con il Defr 2025-2027, il Governo si è impegnato a ripensare la struttura giuridica della Società di Servizi VdA già esistente "al fine di ripensarne la struttura giuridica con particolare riferimento alle nuove esigenze di erogazione dei servizi sociali, socio-assistenziali e socio-educativi, anche attraverso la costituzione di un ente strumentale" - ha esordito la Capogruppo Erika Guichardaz -. L'Assessore Marzi ha annunciato che la figura dell'assistente infermiere dovrebbe collocarsi tra i profili professionali socio sanitari. Cgil, Uil e Nursing Up, non sottoscrivendo il Ccnl hanno espresso la loro contrarietà rispetto alle risposte messe in campo e all'inquadramento di questa nuova figura. Interroghiamo il Governo per conoscere: a che punto è la creazione dell'ente strumentale; le risultanze degli incontri con i sindacati sulla figura dell'assistente infermiere e se queste nuove figure rientreranno nel personale dell'ente strumentale.»
L'Assessore alle politiche sociali, Carlo Marzi, ha ricordato «lo studio per la costituzione di un ente strumentale regionale per la gestione dei servizi alla persona, illustrato il 18 febbraio alla quinta Commissione e condiviso, nella stessa giornata, con i sindacati. La riforma che il Governo intende avviare si fonda su tre elementi: portare la politica valdostana a fare programmazione - e non gestione - a partire dai servizi resi alle persone; proporre una soluzione condivisa tra Regione e enti locali per far fronte comune a tutti i problemi gestionali che si stanno incontrando nel reclutare, gestire e valorizzare il personale; risolvere la questione che attanaglia i dipendenti della Società di servizi, che svolgono lo stesso lavoro di alcuni loro colleghi ma che non hanno gli stessi emolumenti, le stesse garanzie e le stesse prospettive professionali. Lo studio presentato definisce un nuovo modello organizzativo che soddisfi queste necessità. A seguito del completamento della fase di analisi, si avvieranno le procedure per la predisposizione di un disegno di legge con le condivisioni negli organi consiliari.»
In merito alla figura dell'assistente infermiere, l'Assessore ha riferito che «lo scorso 7 febbraio si è svolto un confronto, richiesto dall’Ordine degli infermieri, tra le parti direttamente interessate negli aspetti organizzativi della futura attività di formazione. L’accordo del 3 ottobre 2024 tra Governo, Regioni e Province autonome demanda alle Regioni la definizione, su base annuale, del fabbisogno formativo e di quello professionale. Ad oggi, la disciplina statale deve essere ancora completata con l’emanazione di un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro della salute, che dovrà recepire i contenuti dell'accordo: una volta adottato, l’Assessorato procederà con le disposizioni a livello regionale. L'altro aspetto da considerare è quello dell’inquadramento dell'assistente infermiere, figura che nel contratto vigente non è prevista, ma che risulta nella bozza del nuovo contratto sanità 2022-2024, ancora non sottoscritta, sarebbe è collocata nell'area degli assistenti del ruolo socio-sanitario. Solo dopo la reale esistenza di questo nuovo professionista socio-sanitario si potranno fare le valutazioni del caso, ma ad oggi nessuno ne ha mai parlato, perché non ancora attiva per l’ente strumentale. È certo che la grave carenza di personale infermieristico a livello nazionale - e di conseguenza regionale - anche in vista di un potenziamento dell’assistenza socio-sanitaria e socio-assistenziale per la domiciliarità e la residenzialità sul territorio, ponga come sempre più necessario individuare nuovi profili professionali adeguatamente formati che possano favorire la migliore presa in carico degli assistiti.»
«Quindi il confronto con il Consiglio avverrà sul disegno di legge e non sullo studio che, invece, sarebbe stato meritevole di maggiore attenzione dal momento che presenta delle carenze che andrebbero affrontate in Commissione prima della norma - ha replicato la Capogruppo Guichardaz -. Il 18 febbraio, infatti, sono state presentate in Commissione solo delle slide, ma lo studio è un'altra cosa. L'ente strumentale potrà disciplinare i rapporti con il personale avvalendosi del contratto del comparto unico ma, trattandosi di un'impresa, potrebbe anche ricorrere a strumenti contrattuali diversi: non sono dettagli di poco conto. Rispetto all'assistente infermiere, oggi, è stata presa una posizione diversa rispetto a quella tenuta qualche Consiglio fa dall'Assessore che, allora, aveva dichiarato di portarsi avanti prevedendo la possibilità di diventare assistenti infermieri per gli operatori socio sanitari in possesso del diploma di scuola superiore e con un'esperienza di 24 mesi. Dichiarazioni improvvide visto che, oggi, l'Assessore dichiara che questa nuova figura non è definibile nel dettaglio fino a quando non sarà siglato il contratto nazionale e comunque è necessario quantificarne il reale fabbisogno. Sarà interessante conoscere questi dati visto che ci sono continui tagli dei servizi infermieristici. Mi sembra una contraddizione enorme. Forse prima di fare annunci sarebbe meglio avere un quadro ben definito.»
LT