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Comunicato n° 141 del 12 marzo 2025
Corsi di abilitazione per i docenti: discusse tre iniziative ispettive
Il mancato avvio dei corsi di abilitazione per i docenti della scuola secondaria è stato al centro di tre iniziative ispettive presentate dai gruppi Rassemblement Valdôtain, Forza Italia e Lega Vallée d'Aoste trattate congiuntamente nella seduta pomeridiana del 12 marzo 2025.
«Il percorso formativo per i vincitori di concorso a tempo determinato deve essere completato entro il mese di agosto, ma i corsi non saranno erogati in Valle e i docenti di alcune materie come, ad esempio, il francese non hanno neanche la possibilità di frequentarli all'università di Torino che, di solito, ha una riserva di posti per i valdostani - ha evidenziato il Capogruppo di RV, Stefano Aggravi -. Chiediamo quindi se, oltre agli incontri tra Regione, UniVdA e sindacati, ci siano state interlocuzioni con il Ministero per rappresentare le specifiche problematiche che riguardano i docenti valdostani e per sollecitare soluzioni utili a superare questa fase di incertezza che rischia di creare non pochi problemi alle nostre scuole.»
«La formazione degli insegnanti è un elemento cruciale per la qualità del sistema scolastico - ha aggiunto il Consigliere Christian Ganis (FI) -: quali sono le ragioni che hanno impedito l'attivazione di questi percorsi abilitanti?»
Per il Consigliere Simone Perron (Lega VdA), «il Mur, con propri decreti di fine febbraio, ha assicurato a tutti i vincitori del concorso Pnrr1, assunti a tempo determinato, la possibilità di completare il percorso abilitante fino a fine agosto 2025. Risulta che l'Università di Torino, a cui si appoggia la Regione tramite il Cifis (Centro interregionale per la formazione degli insegnanti secondari), non attiverà i corsi per questa classe di concorso, costringendo gli insegnanti valdostani a rivolgersi all'ateneo di Milano. Abbiamo presentato numerose iniziative per evidenziare le problematiche che erano sotto gli occhi di tutti e oggi chiediamo come si intende risolvere la grave criticità che costringe i docenti a frequentare corsi molto distanti dalla propria sede.»
L'Assessore al sistema educativo, Jean-Pierre Guichardaz, ha evidenziato che «i soggetti coinvolti con cui interfacciarsi sono tanti, tra cui i Ministeri dell'istruzione e del merito e quello dell'università che, secondo me, sarebbe opportuno lavorassero in sinergia sui decreti attuativi così da evitare le ricadute negative sui docenti e sul sistema scolastico che, purtroppo, stiamo toccando con mano. Al momento, non abbiamo ancora notizie del decreto sull'attivazione, tra gli altri, del corso abilitante per il francese. L'Assessorato, con Università Valle d'Aosta (per l'aspetto sui corsi abilitanti), la Sovrintendenza degli studi e i sindacati sono impegnati da tempo sulla questione che riguarda i vincitori del concorso, di cui una decina nella materia del francese. I limiti derivano dal quadro normativo nazionale, caratterizzato da ritardi ministeriali e da decisioni che ci troviamo spesso a subire e che hanno creato un'incertezza diffusa su tutto il territorio italiano. Non siamo noi, infatti, a stabilire i calendari e le modalità esecutive dei concorsi e non possiamo che rimanere in attesa degli sviluppi nazionali, anche se siamo stati i più veloci in Italia a ultimare i concorsi del cosiddetto Pnrr 1. Al 1° settembre avevamo già fatto le assunzioni dei vincitori, mentre altre Regioni a dicembre non si erano ancora attivate. Inoltre, abbiamo mantenuto le graduatorie aperte riservandoci così la possibilità di effettuare ulteriori assunzioni future, attingendo all'elenco degli idonei.»
«La mancata emanazione da parte del Ministero dei decreti attuativi necessari all'avvio dei percorsi abilitanti non ha ricadute negative solo sugli insegnanti, ma anche sulla programmazione del sistema scolastico ha proseguito l'Assessore -. Il problema, unitamente ad altre criticità, è stato ripetutamente segnalato ai Ministeri competenti che ci garantiscono che la situazione dovrebbe sbloccarsi nel breve. L'Università di Torino è disponibile ad attivare i corsi di francese nella sua sede ma, anche in questo caso, manca il decreto attuativo che deve semplicemente recepire la disponibilità dell'ateno. Una volta attivati, potranno partecipare ai corsi tutti i docenti valdostani, sia quelli vincitori di concorso e assunti, sia alcuni candidati idonei che vogliono fare il percorso abilitante, questi ultimi naturalmente in base alla disponibilità di posti visto che non sono conteggiati in sovrannumero. Infatti, abbiamo lavorato con il Cifis per garantire una riserva di posti a favore di candidati residenti in Valle d’Aosta per le classi di abilitazione in relazione alle quali è stato rilevato un fabbisogno di personale nelle istituzioni scolastiche regionali. Abbiamo poi anche garantito la possibilità di svolgere tutti i Cfu di tirocinio diretto presso le scuole valdostane e la possibilità di seguire a distanza tutti i Cfu di didattiche trasversali.»
«La cosa certa è che la confusione è grandissima - ha commentato il Capogruppo Aggravi -. Di fronte a un tale ginepraio invitiamo il Governo, non solo a fare appello ai gruppi per un intervento sui loro rappresentanti politici romani, ma a rendersi parte attiva, sensibilizzando prontamente i nostri Parlamentari perché la situazione rischia di esplodere.»
«Questa situazione mette in seria difficoltà gli insegnanti che sono in attesa di una risposta chiara e inequivocabile - ha osservato il Vicecapogruppo di FI, Mauro Baccega -. Bisogna capire se qualche docente rischia di perdere il posto visto che dovrà andare a fare il corso abilitante addirittura a Brescia. Si potrà contare su una proroga dei tempi? Per parte nostra ci siamo già attivati, intervenendo sui nostri interlocutori romani.»
«L'Università della Valle d'Aosta non può davvero attivarsi o manca la volontà politica di fare questi corsi in loco? - si è chiesto il Consigliere Perron -. Rimaniamo dell'idea che bisognerebbe andare oltre la "retorica regional-patriottarda" ispirata a pensieri autonomisti e attivarsi politicamente in maniera più incisiva, intervenendo sull'ateneo valdostano affinché riesca a intercettare e prevedere le esigenze future della scuola valdostana. Permane la nostra preoccupazione sui tempi e gli sviluppi della situazione attuale e ci auguriamo che emergenze di questo tipo non si ripetano più in futuro.»
LT