Info Conseil

Comunicato n° 140 del 12 marzo 2025

Question time sul servizio di guardia medica a Valtournenche e del pronto soccorso

 

Nella seduta consiliare del 12 marzo 2025, il gruppo Progetto Civico Progressista ha illustrato un'interrogazione a risposta immediata sull'organizzazione del servizio di guardia medica a Valtournenche e del pronto soccorso dell'ospedale Parini.

«Le cronache riportano il caso di un'abitante di Chamois, di 81 anni che pochi giorni fa ha richiesto l'intervento della guardia medica che, però, nonostante la richiesta della famiglia non si è recata a Chamois, pare perché impossibilitata ad abbandonare la sede - ha riferito la Consigliera Chiara Minelli -. In assenza di miglioramenti della signora si è reso necessario un trasferimento al pronto soccorso dove la paziente ha trascorso circa 24 ore su una barella. Sono queste le normali modalità organizzative del servizio di guardia medica nella Valtournenche e del pronto soccorso dell'ospedale? Come possono essere migliorate?»

«Sono numerose le segnalazioni di apprezzamento e le osservazioni critiche che l’Assessorato e l’Ausl ricevono dagli utenti dei servizi sanitari e che vengono tutte accolte con favore poiché ritenute importanti per migliorare di continuo l'attività nel complesso settore della sanità - ha dichiarato l'Assessore alla sanità, Carlo Marzi -.  L'Ausl ha approfondito il caso segnalato e il percorso della paziente per valutare se vi siano state delle mancanze. In generale, le procedure prevedono che all’attivazione del numero di emergenza venga svolto un triage puntuale per dare seguito alla presa in carico in via tempestiva e con le modalità più efficaci. Qualora sia attribuito un codice bianco, come in questo caso, viene attivato il servizio di guardia medica che, quando ve ne sono i presupposti, può risolvere il consulto anche telefonicamente. Quando il codice attribuito è più severo, interviene l’ambulanza o addirittura il servizio di elisoccorso, per il trasporto dell’utente al pronto soccorso per i dovuti accertamenti. Quando la situazione sanitaria non richiede il ricovero, come nel caso evidenziato, soprattutto se l’utente è residente nelle vallate e, quindi, distante dall'ospedale, i clinici, diligentemente, preferiscono trattenere l’assistito in osservazione per un certo lasso temporale, prima della dimissione per il rientro al domicilio. Alla luce di quanto riscostruito dai servizi dell’Ausl, in attesa di verifiche più approfondite, che sono in corso, non risultano negligenze nelle attività prestate.»

«Sull’assistenza territoriale, come è noto, l’Assessorato è impegnato con l’Azienda sanitaria nelle attività di riorganizzazione e potenziamento dei servizi - ha proseguito l'Assessore -. Anche rispetto alle segnalazioni sulla capacità di investire nei servizi sul territorio, come già facciamo anche sui centri traumatologici, sottolineo le recenti comunicazioni che hanno evidenziato come la Valle d’Aosta sia l’unica regione in tutta Italia senza ritardi nella realizzazione delle strutture sanitarie territoriali finanziate con i fondi del Pnrr. Riteniamo che questo, oltre che motivo di grande soddisfazione, sia anche prova concreta dell’impegno serio che quotidianamente viene profuso da parte di tutti coloro che continuano a credere di poter contribuire positivamente per migliorare il servizio sanitario della nostra regione.»

La Consigliera Minelli, nella replica, si è detta perplessa: «La nostra interrogazione era precisa mentre l'Assessore risponde che ci sono dei modelli sanitari ai quali bisogna adeguarsi e che questa è la situazione. Ma nulla ci ha detto sul fatto che la guardia medica non è salita a Chamois, e se è normale a 81 anni stare 24 h in barella. La sanità territoriale e di tipo emergenziale è particolarmente complicata per chi vive nelle vallate, lontano dal pronto soccorso. La maggioranza dei valdostani, di fronte alle criticità che sta affrontando, è rassegnata sperando di cavarsela in qualche modo. Non possiamo dare solo questo tipo di risposte.»

SC