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Comunicato n° 57 del 29 gennaio 2025

Interpellanza sull'affido di servizi informatici a Inva

 

Con un'interpellanza del gruppo Progetto Civico Progressista discussa nella seduta consiliare del 29 gennaio 2025 è stata portata all'attenzione dell'Aula la questione dell'affido dei servizi informatici alla società Inva.

«I Comuni, in quanto parte di questa società in house, possono scegliere di non fare gare pubbliche nel settore informatico, pagando direttamente Inva per l'assistenza e le forniture di servizi - ha premesso la Consigliera Chiara Minelli -. A sua volta, la società si rivolge ai suoi fornitori che, di fatto, lavorano poi direttamente con i Comuni, senza dover effettuare le normali procedure di appalto svolte da questi ultimi, e possono dunque essere avvantaggiati rispetto a chi non lavora direttamente con Inva. Dalle segnalazioni ricevute, risulta che potrebbero essere particolarmente penalizzate le piccole società operanti sul nostro territorio che rischiano di perdere l'opportunità di concorrere a singoli appalti. Chiediamo al Governo se queste criticità e ricadute siano state oggetto di analisi e di valutazioni approfondite; se non si ravvisa una potenziale violazione del principio di libera concorrenza; se sia a conoscenza della preoccupazione delle piccole società e come intende affrontarla

«Mai nessuna piccola società informatica mi ha segnalato la questione e sarò ben lieto di incontrare chiunque desideri rendermi edotto della questione - ha premesso l'Assessore all'innovazione, Luciano Caveri -. L'oggetto sociale di Inva riguarda la realizzazione e la gestione del sistema informativo dei soci e lo svolgimento delle funzioni di centrale unica di committenza regionale.  Le amministrazioni pubbliche sono tenute ad acquistare beni e servizi informatici e di connettività ricorrendo agli strumenti di acquisto e di negoziazione di Consip o dei soggetti aggregatori, ivi comprese le centrali di committenza regionali per i beni e i servizi disponibili presso gli stessi soggetti come previsto dalla legge di stabilità del 2016. Resta in ogni caso ferma la possibilità per le amministrazioni pubbliche di procedere agli affidamenti di servizi e forniture (e quindi anche di servizi informatici e di connettività) direttamente a società in house, come prevede il Codice dei contratti pubblici. Quindi, gli affidamenti a favore di Inva sono conformi alla normativa e non presentano alcun profilo di violazione del principio di libera concorrenza. Infatti, le soluzioni software per gli enti locali sono selezionate da Inva tramite gare pubbliche, sono generalmente fornite da aziende di rilevanza nazionale e rispondono alle esigenze di scala e complessità tipiche del contesto pubblico. Circostanza che rende difficile per le piccole imprese partecipare a queste gare. L’evoluzione tecnologica nel settore informatico rende ormai insufficiente la semplice acquisizione di un software. È invece fondamentale individuare un soggetto in grado di occuparsi della sua implementazione, integrazione nell’organizzazione, assistenza agli utenti, manutenzione e aggiornamento continuo. Peculiarità non sempre nella disponibilità delle piccole società di informatica. Quando nel settore sanitario si è scelto di fare una gara senza interloquire con Inva, ha vinto un grosso player nazionale e, dopo quattro anni, si deve ancora completare la migrazione verso il nuovo sistema e ora, solo con l'aiuto di Inva, si stanno recuperando le funzionalità attese

«Nei prossimi giorni in Commissione arriverà il parere sul Piano operativo strategico di Inva e credo che sarà l’occasione di riflettere sul valore aggiunto di questa società - ha rimarcato Caveri -. Stiamo seguendo con Inva la parte enorme del Progetto bandiera, di tutti i fondi Fesr e se oggi ci dovessimo rivolgere al mercato senza avere una società in house, saremmo in grandissima difficoltà. Pensiamo, ad esempio, alla questione del data center regionale, che è un elemento capitale per la Regione, o alla gestione della cyber sicurezza. Abbiamo formato e lavorano in Inva delle professionalità elevatissime con cui stiamo affrontando il tema dell'intelligenza artificiale e il Dipartimento innovazione e agenda digitale non sarebbe in grado oggi di interloquire con il mercato senza la presenza preziosa di questa società

«Suggerirò a chi ha effettuato questa segnalazione di rivolgersi direttamente all'Assessore in modo da meglio esplicitarle i termini della questione, riguardo alla quale non è tuttavia l'unico che può essere contattato - ha replicato la Consigliera Minelli -. Mi chiedo se viste le quote frazionali di partecipazione, molto basse, i Comuni possano esercitare un controllo effettivo sulle scelte di Inva e quindi anche sulla selezione dei fornitori: si tratta di una società partecipata che svolge un ruolo cruciale per la nostra Regione ed è importante che rispetti tutti i principi di trasparenza e improntati alla libera concorrenza. Mi auguro infine che attraverso le gare gestite da Inva i Comuni ottengano le forniture necessarie ai prezzi migliori

LT