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Comunicato n° 681 del 18 dicembre 2024
Approvato l'atto di razionalizzazione periodica delle partecipazioni pubbliche
Nella riunione del 18 dicembre 2024, il Consiglio Valle ha approvato, con 19 voti a favore (UV, FP-PD, PlA, SA) 2 voti contrari (PCP) e 14 astensioni (Lega VdA, RV, FI), una proposta di atto amministrativo che contiene la razionalizzazione periodica al 31 dicembre 2023 delle partecipazioni pubbliche.
L'atto, presentato dalla Giunta regionale il 13 novembre ed esaminato dalla seconda Commissione, dopo una ricognizione dell’assetto complessivo di tutte le partecipazioni, dirette o indirette, possedute dalla Regione, dispone il loro mantenimento, senza interventi di razionalizzazione.
Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, nell'illustrare il provvedimento ha evidenziato: «Si tratta di una fotografia complessiva delle società partecipate, partendo dall'analisi dell'assetto organizzativo. Per quanto riguarda le situazioni più particolari e maggiormente analizzate è stata data specifica attenzione dalla Regione a non imporre azioni di razionalizzazione nei confronti del gruppo Cva in quanto società quotata ai sensi del Tusp, alla scelta del mantenimento della partecipazione di Iseco e di non operare una fusione tra VdA Structure e Autoporto spa. Sugli impianti a fune, si dà atto del nuovo studio richiesto da Finaosta per migliorarne la definizione della questione. Inoltre, sono individuati per il 2025-2027 gli obiettivi specifici sul complesso delle spese di funzionamento, ivi comprese quelle del personale.»
Il Capogruppo di Rassemblement Valdôtain, Stefano Aggravi, ha rilevato che «al 31 dicembre 2023 la Cva ha 154 società ed è in continua evoluzione per quanto riguarda i processi di razionalizzazione interna che si evolveranno ulteriormente con lo sviluppo di Cva Eos. Per comprendere meglio il quadro sarebbe stato opportuno rappresentare la galassia Cva per livelli partecipativi anche nelle parti di dettaglio (Allegato A), che definiscono i gradi di comando e di responsabilità, anziché raggrupparle tutte insieme. Ribadiamo dunque, a nostro avviso, l’importanza per alcune partecipate di dotarsi di istituti di autodisciplina per favorire il maggior grado di trasparenza e informazioni verso l’azionista e i terzi. Abbiamo appreso che sono in corso di definizione modalità di scambio di flussi informativi in modo da mettere a disposizione della Regione e di Finaosta: informazioni per conoscere meglio l'andamento del gruppo Cva. L'esperienza pratica ci insegna che, ai rapporti informali non documentati, è sempre meglio preferire flussi informativi regolamentati e standardizzati ai sensi di norma. Per quanto riguarda Aosta Factor, che opera in un quadro che non è quello valdostano per più del 90%, con rischi ben diversi da quelli di una banca pubblica, ci chiediamo se il rafforzamento delle attività di direzione e coordinamento della sua controllante daranno la possibilità alla Società di continuare nella sua attività definendo una strategia in linea con il mercato che le consenta di crescere senza una rete commerciale diffusa sul territorio di cui dispongono altri gruppi.»
Il Capogruppo dell'Union Valdôtaine, Aurelio Marguerettaz, si è detto «imbarazzato e preoccupato dalla situazione che si è creata attorno a Cva. Io vorrei ribadire che la Società non è assolutamente sotto attacco: Cva è un gioiello di famiglia che va preservato a tutti i costi e che vale quasi il bilancio regionale. Ogni Consigliere in quest'Aula, che rappresenta l'azionista, ha il diritto di fare delle domande al Gruppo e il Presidente Bertin ha dovuto rispondere ad una sua lettera ribadendo che ai 116 (diritto di accesso dei Consiglieri) Cva non si può sottrarre. Io ritengo che sia quanto mai opportuna una riflessione in tempi brevi su come immaginare la razionalizzazione della Società perché, sostanzialmente, sul tema più importante che abbiamo non abbiamo nessun tipo di riferimento.»
La Consigliera Chiara Minelli (PCP) annunciando il voto contrario ha affermato che «l'atto non è un'azione di governo: non opera delle razionalizzazioni ma si limita a una ricognizione delle società partecipate. Mentre le società a partecipazione diretta sono rimaste sostanzialmente le stesse, nel 2023 assistiamo a un'esplosione di quelle a partecipazione indiretta che sono passate dalle 27 del 2022 a 171, cioè si sono moltiplicate per 6: una cosa mai successa fino ad oggi! L'atto che viene posto in votazione non intraprende nessun percorso di riduzione ma si limita semplicemente a prendere atto di questa onda anomala che è stata provocata dall'attività di acquisizione di Cva che partecipa a ben 154 società. Riscontriamo la presenza di società (oltre 130) che hanno numero di dipendenti inferiore a quello degli amministratori, attività analoga a quella svolta da altre società partecipate, basso fatturato e che richiederebbero misure di razionalizzazione ai sensi di quanto previsto dal Tusp; misure che, invece, non sono state adottate. Semplicemente il Governo ha invitato Cva a provvedere in autonomia. Questo conferma la rinuncia della Regione a svolgere le funzioni di direzione e coordinamento che invece sono suo preciso diritto e dovere.»
Il Capogruppo di Forza Italia, Pierluigi Marquis, ha condiviso «le preoccupazioni su questo documento, in quanto c'è stato un grande proliferare di partecipazioni indirette di cui si conosce ben poco in quest'Aula e che appartengono alla sfera di Cva. Per noi, la strada maestra è che questa Società possa operare sul mercato per poter continuare il suo processo di valorizzazione e di crescita. Tuttavia, occorre mettere in atto un sistema di informative molto diverso da quello odierno: è aberrante che il Consiglio non possa essere informato su dati che sono dovuti e che si debba accontentare di un dato di sintesi. Bisogna quindi approfondire il tema per individuare una strategia che metta nelle condizioni il Consiglio di essere informato adeguatamente sulle finalità e sulle azioni da mettere in campo.»
Il Consigliere Simone Perron (Lega VdA) si è soffermato sulla questione della «direzione e controllo di Cva che è prevista non esserci da parte della Regione e di Finaosta, nonostante una parte politica di opposizione continui a sostenere che dovrebbe essere realizzata. Ci chiediamo, invece, quale sia la posizione politica della maggioranza. Forse qualcuno vorrebbe un maggior controllo della società? La questione è stata più volte oggetto di discussione e di confronto. Come gruppo Lega non possiamo che rivendicare una gestione imprenditoriale di questo genere di società finalizzata alla produzione di utili che rientrano in Valle d'Aosta sotto forma di gettito fiscale e creano ricchezza per tutto il territorio. Non siamo interessati a modelli sovietici di gestione delle partecipate. Abbiamo unito molti punti basandoci sui documenti in possesso di tutti. Adesso stiamo a guardare i vari posizionamenti che finalmente emergono.»
«Dal dibattito sono emerse tre considerazioni - ha replicato il Presidente della Regione, Renzo Testolin -. La prima è che all'interno di Cva sono in atto dei percorsi evolutivi di un Gruppo in crescita che comportano il lievitare delle società partecipate acquisite come previsto nel Piano industriale. In questo contesto, la seconda considerazione ci porta alla valutazione, sulla quale stiamo lavorando anche con la Società, per creare i presupposti affinché ci sia un flusso informativo e trasparente, anche di autodisciplina, in merito alle fasi evolutive della società, utile anche a fugare gli eventuali dubbi che a volte impediscono di capire e apprezzare a pieno il percorso che sta portando la Società ad essere sempre più performante e solida. Infine, cosa diversa è l'invasione della politica nella gestione delle Società: la politica di indirizzo spetta al CdA delle aziende così come le responsabilità delle stesse scelte; al Consiglio spettano i giusti flussi informativi e l'aggiornamento periodico.»
SC-LT