Info Conseil
Comunicato n° 259 del 28 luglio 2006
APPROVATA UNA MOZIONE DI SOLIDARIETÀ AL SANTO PADRE
Adunanza del Consiglio regionale
Il Consiglio regionale ha discusso una mozione della Stella Alpina relativa alla piena solidarietà al Santo Padre ospite in Valle d’Aosta.
Nell’illustrare l’iniziativa, il Vicepresidente del Consiglio André Lanièce (Stella Alpina) ha sottolineato che “un esponente del gruppo Arcobaleno nella scorsa adunanza, richiamando un malinteso principio di pluralismo culturale, ha usato parole poco felici, accompagnate da comparazioni del tutto fuorvianti, nei confronti di Papa Benedetto XVI. Deploriamo il comportamento di chi tenta di affermare in modo irriverente il rispetto del principio di pluralismo culturale.”
Per la Consigliera Teresa Charles “Il paragone usato dal Consigliere è stato quanto meno irriverente. Certe espressioni possono colpire ognuno di noi.”
Il Consigliere Alessandro Bortot (Arcobaleno Vallée d’Aoste) ha detto che “questo è un Consiglio che non è ancora sovranità limitata, dove la curia decide cosa fare. Questa è una mozione strumentale. Mi sono permesso di fare dei paragoni secondo le mie convinzioni”.
Il capogruppo della Gauche Valdotaine-DS, Giovanni Sandri, ha annunciato la non partecipazione al voto del proprio gruppo perché la discussione “ha dimostrato come si sia fatto confusione tra pubblico e privato. Ognuno si può esprimere secondo le proprie convinzioni e fede.”
Per la Consigliera Dina Squarzino “la società sta divenendo sempre più multietnica e chiunque deve essere rispettato in base alla propria convinzione religiosa. Non bisogna avere paura di queste differenze. Ribadiamo la libertà di coscienza e di espressione.”
Marco Viérin, rivolgendosi ai gruppi di sinistra, ha affermato che “è troppo comodo uscire dall’aula e non partecipare al voto. Vogliamo mettere in discussione il paragone che è stato fatto tra il Papa e l’esponente islamico Tariq Ramadan. Non si può comunque mettere sullo stesso piano l’accoglienza data al Papa e quella riservata a Ramadan.”
Per il Consigliere Massimo Lattanzi (La Casa delle Libertà) “provo un sentimento di amarezza e di imbarazzo nell’intervenire al dibattito. Con questi atteggiamenti si rischia di innescare una reazione sentimentale di violenza. Va bene la libertà, ma quando si toccano temi che per altri rappresentano dei valori profondi, occorrerebbe usare toni più rispettosi.”
Il Presidente della Regione, Luciano Caveri, ha precisato che “la Valle d’Aosta da tempo si è aperta a tutte le religioni. L’espressione usata “signor Ratzinger” non è di quelle più appropriate.”
Per Adriana Viérin (Union Valdôtaine) “provo imbarazzo e vergogna per il tempo che si perde i quest’aula su temi sì importanti, ma in questo caso pretestuosi.”
La mozione è stata approvata con 25 voti favorevoli e 1 astenuto (Adriana Viérin).
I gruppi consiliari dell’Arcobaleno Vallée d’Aoste e della Gauche Valdôtaine-DS non hanno partecipato al voto.
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Nell’illustrare l’iniziativa, il Vicepresidente del Consiglio André Lanièce (Stella Alpina) ha sottolineato che “un esponente del gruppo Arcobaleno nella scorsa adunanza, richiamando un malinteso principio di pluralismo culturale, ha usato parole poco felici, accompagnate da comparazioni del tutto fuorvianti, nei confronti di Papa Benedetto XVI. Deploriamo il comportamento di chi tenta di affermare in modo irriverente il rispetto del principio di pluralismo culturale.”
Per la Consigliera Teresa Charles “Il paragone usato dal Consigliere è stato quanto meno irriverente. Certe espressioni possono colpire ognuno di noi.”
Il Consigliere Alessandro Bortot (Arcobaleno Vallée d’Aoste) ha detto che “questo è un Consiglio che non è ancora sovranità limitata, dove la curia decide cosa fare. Questa è una mozione strumentale. Mi sono permesso di fare dei paragoni secondo le mie convinzioni”.
Il capogruppo della Gauche Valdotaine-DS, Giovanni Sandri, ha annunciato la non partecipazione al voto del proprio gruppo perché la discussione “ha dimostrato come si sia fatto confusione tra pubblico e privato. Ognuno si può esprimere secondo le proprie convinzioni e fede.”
Per la Consigliera Dina Squarzino “la società sta divenendo sempre più multietnica e chiunque deve essere rispettato in base alla propria convinzione religiosa. Non bisogna avere paura di queste differenze. Ribadiamo la libertà di coscienza e di espressione.”
Marco Viérin, rivolgendosi ai gruppi di sinistra, ha affermato che “è troppo comodo uscire dall’aula e non partecipare al voto. Vogliamo mettere in discussione il paragone che è stato fatto tra il Papa e l’esponente islamico Tariq Ramadan. Non si può comunque mettere sullo stesso piano l’accoglienza data al Papa e quella riservata a Ramadan.”
Per il Consigliere Massimo Lattanzi (La Casa delle Libertà) “provo un sentimento di amarezza e di imbarazzo nell’intervenire al dibattito. Con questi atteggiamenti si rischia di innescare una reazione sentimentale di violenza. Va bene la libertà, ma quando si toccano temi che per altri rappresentano dei valori profondi, occorrerebbe usare toni più rispettosi.”
Il Presidente della Regione, Luciano Caveri, ha precisato che “la Valle d’Aosta da tempo si è aperta a tutte le religioni. L’espressione usata “signor Ratzinger” non è di quelle più appropriate.”
Per Adriana Viérin (Union Valdôtaine) “provo imbarazzo e vergogna per il tempo che si perde i quest’aula su temi sì importanti, ma in questo caso pretestuosi.”
La mozione è stata approvata con 25 voti favorevoli e 1 astenuto (Adriana Viérin).
I gruppi consiliari dell’Arcobaleno Vallée d’Aoste e della Gauche Valdôtaine-DS non hanno partecipato al voto.