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Comunicato n° 236 del 13 luglio 2006

RITIRATA UNA MOZIONE SULLA COLLABORAZIONE TRA POPOLAZIONI DELL’ARCO ALPINO


Il Consiglio regionale ha discusso una mozione sulle iniziative di partenariato e di collaborazione tra le popolazioni dell’arco alpino, presentata dal gruppo Gauche Valdôtaine-DS-PSE.

La mozione, che è stata illustrata dal capogruppo Giovanni Sandri,  impegna  il Presidente della Regione ed il Presidente del Consiglio a :
1) proporre un incontro con i rappresentanti del Comitato referendario e i Sindaci dei Comuni delle Valli Orco e Soana, al fine di meglio capire le caratteristiche e gli obiettivi dell’iniziativa;
2) predisporre una serie di proposte di collaborazione e di partenariato, perché comunque inizino nel più breve tempo possibile più forti rapporti di solidarietà tra le nostre popolazioni alpine, in campo ambientalistico, culturale, linguistico, economico e istituzionale;
3) di predisporre uno studio giuridico per valutare l’impatto costituzionale di tali iniziative sul nostro Statuto e nei rapporti con la Regione Piemonte e la Costituzione italiana.
L’iniziativa, ha detto Sandri, è nata a seguito dell’indizione nel Comune di Noasca di un referendum in merito all’annessione del Comune alla Valle d’Aosta e dalla raccolta di firme, con lo stesso obiettivo, in almeno altri tre Comuni della Valli Soana e Orco.”

Il Presidente della Regione Caveri, nel prendere la parola, ha detto che “abbiamo già predisposto una delibera per impugnare l’ordinanza della Cassazione e il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri e presentare il ricorso alla Corte Costituzionale.”
Questo decreto è stato assunto dal Consiglio dei Ministri senza che sia stato invitato il Presidente della Regione. Un referendum che sposta un comune piemontese nella Valle d’Aosta è un argomento delicato che non può essere trattato in questa maniera.”
Assumo l’impegno formale di adempiere ad alcuni dei punti iscritti nella mozione, ha affermato Caveri, e per questo chiedo che la mozione venga ritirata.”

Nella replica, il Consigliere Sandri ha sottolineato che “per difendere l’autonomia occorre la collaborazione di tutti, in primis Giunta e Consiglio regionale. Non possiamo venire in aula e sapere che il giorno dopo la Giunta presenterà il ricorso alla Corte Costituzionale. Quest’aula merita un maggior coinvolgimento.”