Info Conseil
Comunicato n° 496 del 19 settembre 2024
Interpellanza sui flussi informativi tra territori interessati dal passaggio della Dora Baltea
Nella seduta consiliare del 19 settembre 2024, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha interpellato il Governo sulle modalità di informazione e allertamento esistenti tra i territori interessati dal passaggio della Dora Baltea.
«La Valle d'Aosta non è un'isola ma è il punto di partenza del bacino imbrifero della Dora che è l'accettore idrico di tutte le valli laterali e arriva poi in Piemonte - ha osservato il Consigliere Luca Distort -. Fonti stampa riferiscono che, in occasione della piena della Dora del 5 settembre scorso, non c'è stata un'idonea comunicazione tra la Valle d'Aosta e la città di Ivrea che avrebbe corso uno stato di rischio non indifferente. Esiste un apparato di informazione che monitora le portate dei vari corsi d'acqua, dandone idonea informazione agli enti locali e regionali a valle dei vari livelli del sistema idrografico? Vorremmo anche conoscerne le modalità operative e se siano state attivate in occasione dell'evento del 5 settembre; se vi sia l'intenzione di realizzare - e in quali termini - ulteriori azioni per ottimizzare i flussi informativi tra il nostro territorio e quelli confinanti, a valle del tratto valdostano della Dora Baltea.»
Sottolineando che «la Valle d'Aosta è dotata di una rete di monitoraggio delle condizioni meteo-idro-nivologiche composta da circa 100 stazioni, di cui 23 stazioni idrometriche per i corsi d’acqua, i cui dati sono pubblicati sul sito del Centro funzionale e disponibili sull’app "Meteo 3R" insieme ai dati di Piemonte e Liguria, compresi i livelli di allerta vigenti per ciascuna zona e Comune delle tre regioni», il Presidente della Regione, Renzo Testolin ha precisato che «i dati e i bollettini di allerta e monitoraggio sono resi disponibili ai Comuni e a tutti gli enti del Servizio di protezione civile in un portale specifico che, in Valle d’Aosta, i Sindaci e i delegati di protezione civile devono consultare fino alla cessazione dell’allerta, come previsto dal Protocollo regionale in vigore dal 2008, condiviso con il Cpel e oggetto di diverse sessioni di formazione. Nel caso specifico, l’allerta gialla per rischio temporali forti e diffusi e per rischio idrogeologico su tutto il territorio regionale è stata emessa il 4 settembre alle 14 con un aggiornamento alle 8.30 del giorno successivo che ha elevato la criticità ad arancione in zona C ed è stata attivata l’allerta gialla per rischio idraulico sulla Dora Baltea per le zone A e B. La situazione è stata confermata alle ore 14 e alle 19.00 è stata abbassata l’allerta in zona C a gialla per rischio idrogeologico e tolta l’allerta gialla per rischio idraulico sulla Dora, che invece è stata mantenuta sulla zona B, al confine col Piemonte perché il picco di piena non era ancora del tutto transitato sul territorio regionale. Il 6 settembre la situazione è rientrata nell'ordinario.»
«Il Centro funzionale regionale ha attivi, da oltre 20 anni, protocolli di scambio dati in tempo reale con l’omologo Centro funzionale del Piemonte, che ha sede presso Arpa Piemonte, con rapporti stabili di collaborazione e condivisione di prodotti e informazioni oltre che di scambio di informazioni tra previsori - ha proseguito Testolin -. I dati sono inseriti nella modellistica previsionale della Regione Piemonte e messi a disposizione sui portali e accessibili alle strutture deputate alla previsione e ai Comuni. I dati sono quindi resi pubblici sul portale di Arpa Piemonte liberamente consultabili e facilmente estraibili. Allo stesso modo, tutti, compreso il Comune di Ivrea, possono liberamente consultare le allerte emesse anche sul territorio della Regione autonoma Valle d'Aosta, in quanto pubblicate sul sito istituzionale del Centro funzionale oltre che trasmesse al Centro funzionale della Regione Piemonte e pubblicate sul portale della Protezione civile nazionale. Risulta che, il 5 settembre, il Comune di Ivrea sia stato allertato dal sistema di protezione civile piemontese con un'allerta gialla per temporali e un'allerta gialla nel “Bollettino Piene” per la Dora Baltea, per cui aveva tutti gli strumenti per attivare il proprio sistema di protezione civile. In ogni caso, anche in assenza di allerta, il Comune ha gli strumenti per effettuare un monitoraggio strumentale e attivare le azioni di presidio territoriale in prevenzione, avendo a disposizione i dati della rete di monitoraggio del Piemonte e della Valle d'Aosta. È gravissimo quanto riportato dall’articolo citato dall’interpellanza: “… perché in Valle d’Aosta, ancora una volta, si aprono le dighe senza avvisare il sistema di protezione civile piemontese. Infatti, a Banchette si è corso ai ripari, intorno a quell’ora, chiudendo la chiavica per evitare che si allagassero i garage dei palazzi Marega…”. Un’affermazione senza alcun fondamento, completamente sbagliata (e anche offensiva), perché la funzione degli invasi è anche quella di “laminare” le piene, cioè di trattenere e accumulare quantitativi di acqua, come peraltro previsto dalle normative di protezione civile. Nessuna diga viene “aperta” a casaccio, né ciò è avvenuto il 5 settembre scorso. La Protezione civile regionale ha preso contatto con il Direttore generale di Arpa Piemonte, per quanto riguarda i rapporti tra Centro funzionale valdostano e piemontese, e con il Direttore della Protezione civile della Regione Piemonte, per quanto riguarda le comunicazioni tra le due strutture regionali, dato che il flusso di comunicazioni verso i Comuni piemontesi avviene per il tramite della filiera della Regione Piemonte/Province/Prefetture piemontesi. Gli operatori della Protezione civile valdostana sono ovviamente disponibili a eventuali implementazioni dei flussi informativi, ma hanno in primis richiesto e trovato condivisione di intenti, che la città di Ivrea fosse nuovamente informata degli strumenti e dei canali informativi a sua disposizione.»
«Non avevo dubbi sulla professionalità di chi opera in Protezione civile - ha replicato il Consigliere Luca Distort -. È chiaro che di fronte all'informazione stampa che abbiamo tutti letto, spinto anche da un moto di orgoglio dettato dalla mia valdostanità, mi sono sentito in dovere di approfondire la questione. Mi auguro che il nostro flusso comunicativo mantenga e ambisca sempre a questo livello di eccellenza, che è tipico del nostro sistema sociale. Siamo gli eredi di quella grande tradizione di comunicazione che, malgrado gli ostacoli delle montagne, per secoli ha consentito a una notizia partita da Torino di raggiungere in un'ora Chambery, attraverso il sistema di posizionamento dei castelli. Una capacità che non è alla portata di tutti e che è insita nel nostro dna.»
LT