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Comunicato n° 419 del 23 luglio 2024
Approvato un testo di legge in materia di comunità energetiche rinnovabili
Nella seduta pomeridiana del 24 luglio 2024, l'Assemblea regionale ha approvato all'unanimità un testo di legge che contiene disposizioni per la promozione e lo sviluppo dell'autoconsumo diffuso. L'iniziativa legislativa è frutto del coordinamento tra un disegno di legge della Giunta presentato il 14 luglio 2022 e una proposta di legge del gruppo Progetto Civico Progressista depositata il 1° marzo 2023.
In particolare, l'intervento normativo promuove l'organizzazione di iniziative che, gradualmente, consentano la nascita e lo sviluppo delle configurazioni per l'autoconsumo diffuso sul territorio, con l'obiettivo di incrementare l'autonomia energetica della regione, di perseguire la transizione energetica del proprio sistema socio-economico, nonché di contrastare la povertà energetica.
Contestualmente, l'Assembla ha approvato un ordine del giorno collegato al disegno di legge, depositato dai gruppi di minoranza così come emendato in accordo con l'Assessore allo sviluppo economico, che impegna il Governo regionale a valutare, da qui alla predisposizione del bilancio, la possibilità dell'accesso alle misure di per il finanziamento delle spese per la predisposizione di studi di prefattibilità anche solo in parte per le imprese.
Le relazioni d'Aula
«Il tema delle comunità energetiche rinnovabili (Cer) è di grande interesse a livello europeo, nazionale e regionale - ha ricordato il Consigliere Roberto Rosaire (UV) -. Le Cer, che rappresentano un importante passo avanti nella transizione energetica, permettono a gruppi di persone, piccole e medie imprese e amministrazioni locali di unirsi per produrre, condividere e scambiare energia elettrica da fonti rinnovabili. Questa legge va a dare risposte concrete a molti valdostani che hanno già sposato la filosofia delle Cer: ad oggi, nella nostra regione, si sono costituite 10 comunità energetiche. Questi soggetti, che hanno scelto di investire nel futuro energetico sostenibile, attendevano un quadro normativo chiaro e definitivo che fornisse loro strumenti concreti per rendere operative le comunità, facilitando la realizzazione degli impianti e delle relative infrastrutture. In questo modo, non solo sosteniamo l'autonomia energetica locale, ma contribuiamo anche a costruire un futuro green per tutta la comunità valdostana. Attraverso questa proposta, la Regione prevede la concessione di contributi, fino a un massimo di 50mila euro, agli enti locali e loro forme associative per studi preliminari, progettazione e costituzione delle Cer; inoltre, sono concessi contributi ai gruppi di autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente (consorzi, cooperative...), per la realizzazione di impianti ubicati in comuni del territorio con popolazione superiore a 5.000 abitanti fino al 40% dei costi ammissibili. Alla Regione spetta un compito di coordinamento e di monitoraggio attraverso l'istituzione di un tavolo tecnico permanente sulle Cer. Un provvedimento importante in attuazione del Piano energetico ambientale regionale e che si inserisce nella Roadmap per una società "fossil fuel free" al 2040.»
«Nella convinzione che ci troviamo di fronte ad una importante innovazione in un'ottica di approccio alle politiche energetiche di tipo partecipativo - ha specificato la Consigliera Chiara Minelli (PCP) -, in questi due anni abbiamo presentato varie e insistite iniziative, alcune delle quali - ne siamo persuase - hanno fattivamente contribuito anche alla costruzione del nuovo testo legislativo, che si inserisce nel quadro degli obiettivi eurounitari, statali e regionali di riduzione dei consumi da fonte fossile e di sviluppo delle fonti rinnovabili. Il dato più rilevante e positivo della legge è che con essa si estende il contributo del 40% per gli impianti delle configurazioni di autoconsumo anche al territorio di Aosta, mentre il Pnrr lo riservava ai Comuni con meno di 5.000 abitanti. A nostro avviso è importante anche l'individuazione di un tavolo tecnico permanente, con una funzione di sostegno e promozione allo sviluppo delle Cer, come da noi proposto, e non solo con una mera funzione di monitoraggio. A fianco del progetto di legge c'è poi il bando per l'utilizzo dei fondi Fesr, di cui sarà necessario comprendere appieno le caratteristiche. Nel complesso riteniamo che il nuovo testo predisposto sia da valutare positivamente, benché permangano a nostro avviso varie criticità, quali il ritardo nella elaborazione di un "modello Cer" per la Valle d'Aosta, il ruolo della Regione, la definizione precisa del rapporto con i Comuni, il coinvolgimento delle parrocchie, il ruolo e il rapporto con Cva.»
Il dibattito in Aula
Il Consigliere Christian Ganis (Lega VdA), ha annunciato il voto favorevole sul testo di legge ricordando che «dopo un avvio lento dovuto alla presenza di un quadro normativo nazionale ed eurounitario frammentario, che ha ritardato anche nella nostra regione la creazione delle Cer, approviamo oggi un testo di legge molto importante. Le comunità energetiche sono un modello innovativo per la produzione e il consumo dell'energia e possono contribuire alla riduzione dei costi della bolletta, a una maggiore indipendenza energetica, allo sviluppo sostenibile e all'aumento dei posti di lavoro. Insomma, le Cer costituiscono un modello energetico migliore per la nostra e le future generazioni. La prima Comunità di questo genere è nata pochi mesi fa a Châtillon ed è composta da 13 privati e 6 società con la finalità di produrre, immagazzinare e vendere energia elettrica e ci auguriamo che ne nascano molte altre.»
Il Capogruppo Stefano Aggravi ha annunciato il voto favorevole di Rassemblement Valdôtain: «Nel percorso in Commissione avevamo evidenziato due problematiche: la sostenibilità economica delle Cer e la necessità di dare ai singoli soggetti, pubblici e privati, la possibilità di poter scegliere la configurazione di autoconsumo per loro maggiormente sostenibile. Questo perché non siamo a favore di una pianificazione dall'alto, ma di una sostenibilità reale e realistica nelle azioni che vengono messe in campo: gli operatori devono fare le loro scelte secondo la sostenibilità economica che hanno individuato. Il mercato dell'energia è in evoluzione: ci auguriamo che questo percorso si possa potenziare attraverso ulteriori leggi per giungere ad un'autonomia energetica non soltanto regionale ma anche delle singole realtà che investono sul territorio.»
Il Capogruppo di Forza Italia, Pierluigi Marquis, ha definito il tema della Cer «molto complesso e ancora tutto da sviluppare. È stato possibile varare il testo oggi in discussione, grazie alle basi poste dal decreto 414/2023 promosso dal Ministro Pichetto Fratin. Un testo molto importante, voluto dal Governo nazionale di cui fa parte anche il nostro gruppo, e che ha previsto un finanziamento del 40% per cento per la realizzazione degli impianti di nuova installazione che fanno parte di una rete di autoconsumo diffuso. La norma nazionale individua quali beneficiari le imprese e i Comuni al di sotto dei 5mila abitanti e quindi ricomprende tutte le municipalità valdostane, al netto di quella del capoluogo. Importante a livello locale, prevedere il contributo a fondo perso del 40% per gli interventi nei comuni con popolazione superiore a 5mila abitanti. Altresì importante anche il riconoscimento agli enti locali del finanziamento fino a 50mila euro per gli studi di prefattibilità. Ci auguriamo che possano accedere a questa forma di contribuzione anche le imprese e gli enti di natura privata e per questo motivo abbiamo promosso un ordine del giorno sottoscritto da tutti i gruppi di opposizione.»
Per il Consigliere Andrea Padovani (FP-PD), «questo provvedimento rappresenta una svolta vera e propria, utile a sostenere e sviluppare anche sul nostro territorio le comunità energetiche rinnovabili. Uno strumento straordinario in grado di accompagnare una transizione energetica, ormai non più rimandabile, verde equa e democratica. Il fatto che si sia riusciti a produrre un testo condiviso è un elemento che la valorizza. Le Cer hanno una triplice convenienza, non solo ecologica e ambientale ma anche sociale, perché permettono di autoprodurre e autoconsumare energia pulita e rinnovabile, risparmiare sulle bollette e ridurre drasticamente le emissioni. La transizione energetica non è solo un passaggio di tecnologie ma richiede anche un cambio di mentalità: le Cer rappresentano uno dei pochi strumenti già esistenti per sperimentarlo, attraverso la decentralizzazione, la condivisione di energia, autoproduzione e protagonismo dei territori.»
«Il nostro gruppo è da sempre sensibile alle tematiche legate al passaggio da un sistema energetico fondato sull'uso di fonti fossili non rinnovabili a quello basato su fonti pulite rinnovabili e sostenibili, al fine di salvaguardare il nostro pianeta - ha premesso il Capogruppo Aldo Di Marco, annunciando il voto favorevole di Pour l'Autonomie -. Questo testo di legge costituisce un passo importante per arrivare a una Valle d'Aosta "fossil fuel free" al 2040, prevedendo azioni di promozione e sviluppo delle comunità energetiche. L'elemento centrale è sicuramente la concessione di contributi per la realizzazione di impianti ma anche per la realizzazione di studi di prefattibilità. Particolarmente rilevante è poi l'istituzione del tavolo tecnico permanente per la promozione monitoraggio ed evoluzione dell'autoconsumo diffuso. Una sfida strategica complessa e difficile per la nostra regione che deve confrontarsi con particolari fattori naturali e antropici ma l'attenzione e l'impegno del Governo e del Consiglio regionale restano costanti concreti.»
L'Assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy, ha osservato che «questo provvedimento è un buon punto di sintesi ed evidenzia la volontà politica di fare un percorso tutti insieme per affrontare i cambiamenti culturali nell'ambito delle tematiche energetiche. Un testo all'avanguardia che va nella direzione di sensibilizzare la nostra comunità e di aiutarla concretamente: sono poche le Regioni che hanno previsto interventi a sostegno degli enti locali per gli studi al di sotto dei 5000 abitanti e ai gruppi di autoconsumatori e ai soggetti che faranno investimenti per la realizzazione di impianti di energie rinnovabile sopra i 5000 abitanti. Le politiche energetiche vanno governate, ma non ci possiamo sostituire al territorio negli obiettivi che vuole raggiungere, anche a livello sociale, raccogliendo i bisogni dei propri cittadini. Prima di lanciarci in operazioni particolari, dobbiamo completare lo studio affidato al Coa, dando continuità al lavoro iniziato. Da qui a fine agosto raccoglieremo le suggestioni degli enti locali e intanto completeremo il bando che andrà a finanziare gli enti locali per gli studi di prefattibilità e la costituzione delle Cer. Un lavoro tecnico, giuridico e politico che necessita di tempi adeguati. Nei prossimi sei mesi saremo impegnati nella definizione delle superfici utilizzabili per l’installazione di impianti di fonti rinnovabili sul nostro territorio: un lavoro impegnativo che il Governo nazionale ha assegnato a tutte le Regioni con il decreto del 21 giugno 2024, detto “decreto aree idonee”, e che ci darà la misura di quanto è cresciuta l'attenzione su queste tematiche in Valle d’Aosta. Facciamo tesoro dei consigli di tutti, valutando la parte positiva che stiamo conducendo, senza polemiche.»
SC-LT