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Comunicato n° 385 del 10 luglio 2024

Iniziato l'esame di un disegno di legge su servizi al lavoro e formazione professionale

 

Nella seduta mattutina del 10 luglio 2024, il Consiglio Valle ha iniziato l'esame di un disegno di legge che disciplina l'organizzazione dei servizi al lavoro e del sistema della formazione professionale in Valle d'Aosta, abrogando la norma regionale n. 7 del 2003.

Il provvedimento, presentato dalla Giunta regionale il 17 aprile, si compone di 34 articoli che hanno la finalità di disciplinare la programmazione e l’attuazione integrata delle politiche della Regione in materia di formazione professionale e lavoro.

Sul testo sono stati depositati in Aula venti emendamenti dal gruppo PCP, due dal gruppo Lega VdA, uno dal gruppo RV; vi sono inoltre quattro emendamenti approvati dalle Commissioni quarta e quinta. Presentati anche cinque ordini del giorno, di cui quattro di PCP e uno di Lega VdA.

Relazione d'Aula

«Viste le importanti evoluzioni intervenute sia nel settore della formazione professionale, sia nel mondo del lavoro, che hanno modificato sensibilmente il panorama di riferimento, si è preferito optare per una nuova legge, abrogando la legge regionale del 2003, anziché procedere a modificazioni puntuali - ha detto il Consigliere Andrea Padovani (FP-PD), illustrando l'atto all'Aula -. L’obiettivo ambizioso di questo provvedimento è infatti quello di creare e rendere effettivo sul territorio un sistema integrato tra le politiche formative e i servizi per il lavoro, qualificandosi come obiettivo strategico dell’azione di governo della Valle d’Aosta La legge conferma il Piano triennale degli interventi di politica del lavoro quale strumento di realizzazione delle politiche del lavoro, delle azioni di formazione professionale, di orientamento e sviluppo dei servizi per il lavoro. Analogamente è confermato il ruolo del Consiglio per le politiche del lavoro quale sede permanente di concertazione e partecipazione delle forze sociali alla programmazione e all’attuazione degli interventi previsti dal Piano triennale. La Regione svolge un ruolo attivo nel sancire il diritto al lavoro stabile e dignitoso, i centri per l’impiego sono la porta di accesso alle politiche del lavoro, perno della rete dei servizi territoriali e punto di riferimento per il cittadino per le politiche di welfare connesse all’inserimento lavorativo. È istituita la rete regionale dei servizi e delle politiche per il lavoro, costituita dai soggetti pubblici e privati che si occupano di lavoro e formazione. Una particolare attenzione è data all’occupazione delle persone con disabilità, all’inserimento lavorativo delle persone gravemente a rischio di esclusione sociale e lavorativa, prevedendone l’utilizzo temporaneo e straordinario in progetti per la realizzazione di opere di pubblica utilità, così come al tema della sicurezza del lavoro, anche alla luce dei drammatici fatti di cronaca degli ultimi anni. Il testo di legge si inserisce poi nell'ambito della strategia “Alleanza per il lavoro di qualità”, quale strumento per aumentare l’attrattività e la performance del mercato del lavoro regionale mediante un modello cooperativo tra i vari stakeholders. Per i disoccupati non di lunga durata e gli occupati sono promossi l’autoimpiego e il lavoro autonomo nelle libere professioni e nell’attività di impresa, sostenendoli con servizi di orientamento e assistenza sia nella fase di progettazione che di avvio delle attività.»

«Il disegno di legge - ha proseguito - istituisce il sistema regionale della formazione professionale. In particolare, si prevede che il sistema garantisca un’offerta diversificata di opportunità formative professionalizzanti, al fine di rendere effettivo il diritto al lavoro e lo sviluppo professionale e di favorire la crescita socioeconomica e l’innovazione del territorio. Promuovendo il raccordo tra formazione e lavoro, in particolare attraverso i tirocini curricolari e i contratti di apprendistato, si individua il sistema duale quale strumento per una formazione di qualità. È introdotta una specifica disciplina dell’istruzione e formazione professionale (IeFp), evidenziandone, in particolare, la finalità, volta all’assolvimento dell’obbligo di istruzione e al conseguimento di un attestato professionale, nonché alla prevenzione e contrasto della dispersione scolastica. Per gli studenti a rischio di abbandono scolastico senza titolo conclusivo del primo ciclo di istruzione, è prevista la possibilità di stipulare apposite convenzioni con il Centro regionale per l’istruzione degli adulti. Sono altresì definite specifiche iniziative a beneficio dei giovani cosiddetti Neet e di quelli che necessitano di un sostegno per l’accompagnamento dallo studio al lavoro. Viene promosso anche lo sviluppo dell’intera filiera formativa professionalizzante superiore sostenendo in particolare gli Its o l’Ifts, anche attraverso la stipulazione di accordi transregionali e transnazionali. È confermata la centralità della formazione continua, così come la valorizzazione del contratto di apprendistato, promuovendone l’attivazione in tutte le forme previste dalla normativa. Un'attenzione è dedicata alla formazione delle persone con disabilità per la piena integrazione lavorativa mediante percorsi inclusivi nonché alla formazione per persone in condizioni di svantaggio o a rischio di esclusione sociale, con esplicito riferimento ai detenuti reclusi presso la Casa Circondariale di Brissogne. È, infine, promossa la parità di genere nell’accesso al lavoro e nei percorsi di carriera, nella formazione e nell’orientamento, quella salariale e l’incremento del numero dei soggetti appartenenti al genere meno rappresentato nei diversi livelli e settori, garantendo politiche di conciliazione dei tempi di lavoro e di cura.»

I lavori sono sospesi e riprendono alle ore 15.

SC