Info Conseil

Comunicato n° 351 del 19 giugno 2024

Interpellanza sull'organizzazione dei consultori

 

Nella seduta consiliare del 19 giugno 2024, con un'interpellanza presentata dal gruppo Rassemblement Valdôtain si è nuovamente parlato dell'organizzazione dei consultori con riferimento al sostegno all'assistenza materno infantile e alla presenza delle associazioni di volontariato.

Il Capogruppo Stefano Aggravi ha richiamato una risoluzione della maggioranza approvata in Consiglio a maggio scorso riguardante «i servizi consultoriali resi rispetto all'interruzione volontaria di gravidanza: il testo impegnava il Governo regionale a mantenere l’attuale assetto organizzativo, che non prevede il coinvolgimento di soggetti del Terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità. L'espressione "sostegno alla maternità" sembra stringente rispetto invece a quanto previsto dal Piano salute e benessere sociale, dove si legge che la rete consultoriale è caratterizzata da vari livelli organizzativi e articolazioni dei servizi territoriali anche attraverso l'associazionismo e il volontariato. Vorremmo quindi conoscere l'attuale assetto organizzativo dei servizi dei consultori, in termini di coinvolgimento dell'associazionismo e del volontariato, per la presa in carico, l’assistenza e la prevenzione delle donne, di quelle in gravidanza, dei neonati e dei bambini; se, rispetto all'espressione "sostegno alla maternità" inserita nella risoluzione, si ritiene opportuno precisare il perimetro di azione dei soggetti del Terzo settore al di là del contesto di riferimento inerente l'Ivg, al fine di non precludere ogni altro coinvolgimento di realtà associative e di volontariato a sostegno (per l'appunto) delle donne, delle donne in gravidanza, dei neonati e dei bambini.»

L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha ribadito che «l'attuale assetto organizzativo dei servizi dei consultori non prevede nessun associazionismo o volontariato all'interno dei consultori stessi, così come l'attuale organizzazione del percorso Ivg non prevede il coinvolgimento degli enti del Terzo settore da parte degli operatori dei consultori. Inoltre né le associazioni né gli enti del Terzo settore hanno mai avanzato domanda di autorizzazione al coinvolgimento in tal senso.»

«Il consultorio familiare - ha aggiunto - è un servizio di base orientato a tutelare e promuovere la salute delle donne, delle coppie e dei minori e deve costituire luogo privilegiato di prossimità agli assistiti: risulta pertanto strategico potenziare la rete regionale dei consultori e le attività nelle aree previste per questo setting assistenziale, in particolare il supporto dei progetti di vita affettiva e sessuale, la prevenzione, l'educazione, l'assistenza e l’orientamento al fine di generare consapevolezza negli assistiti stessi. Il modello di erogazione deve essere orientato alla logica di rete e integrazione dei servizi territoriali e ospedalieri e di lavori in équipe multidisciplinare. In tale direzione, i servizi consultoriali troveranno principalmente spazio presso le case della comunità, strutture intermedie previste nell'ambito della riorganizzazione e del potenziamento dell'assistenza territoriale. L'interrelazione tra tutti i soggetti portatori di interessi è promossa dall'Assessorato e consente di intercettare e condividere le priorità di intervento alla necessità e ai bisogni della comunità: di tale necessità e bisogni le associazioni sono sentinelle e ricettori privilegiati. Per questo il confronto con il mondo delle associazioni è continuo e proficuo, sia per raccogliere le loro istanze sia per una collaborazione efficace nell'attività dell’Assessorato volta disciplinare i vari settori della sanità, del welfare e del sociale. I tavoli interistituzionali istituiti presso l'Assessorato sono una delle gambe su cui tutto quanto l'Assessorato stesso si sostiene.»

Per il Capogruppo Aggravi «resta il dubbio che la risoluzione approvata abbia sottovalutato il passaggio riguardante il coinvolgimento dei soggetti del Terzo settore e continua a rimanere vaga la finalità del Piano socio-sanitario riguardante la rete di assistenza che invece prevede il coinvolgimento delle associazioni di volontariato. I testi delle risoluzioni sono tutt'altro che da sottovalutare soprattutto nella forma, perché altrimenti si rischia di impegnare il Governo in un senso e di aver scritto e votato dall'altro un provvedimento che dice di fare tutt'altro.»

SC