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Comunicato n° 269 dell'8 maggio 2024

Interpellanza sulla carenza di casari

 

La carenza di casari è stata oggetto di dibattito nella seduta consiliare dell'8 maggio 2024 con un'interpellanza del gruppo Lega Vallée d'Aoste.

I componenti del gruppo hanno chiesto se il Governo abbia cognizione del numero di casari presenti in Valle d'Aosta e del fabbisogno complessivo suddiviso per stagione estiva e invernale; quali le intenzioni per contrastare la riduzione di casari e se vi sia l'intenzione, in collaborazione con l'Institut Agricole Régional, di fare uno studio per verificare se la Fontina, fatta col latte di diverse mungiture, mantenga le caratteristiche di qualità come quella fatta col latte di una sola mungitura.

Anticipando che la Regione non dispone di un elenco dei soggetti che hanno acquisito professionalità per svolgere attività di trasformazione lattiero casearia nell'ambito della filiera fontina, l'Assessore all'agricoltura ha chiarito che, ad oggi, gli operatori non ne hanno ritenuto necessaria la creazione. Durante la stagione invernale sono abilitati alla produzione di fontina 68 trasformatori (15 caseifici cooperativi o privati e 53 aziende singole che trasformano il proprio latte). Durante la stagione estiva 2023 hanno prodotto fontina 126 alpeggi e in ognuna di queste strutture lavora almeno un casaro. Per quanto riguarda la difficoltà di reperire la manodopera specializzata, a partire dal 2002, sono stati organizzati dei corsi per la formazione di casari della filiera fontina, in collaborazione con il Consorzio produttori e tutela della dop fontina e l'Institut agricole régional. Inoltre, nel percorso scolastico dello Iar, la materia è affrontata in maniera approfondita: il corso di istruzione e formazione professionale prevede, nel triennio, circa 700 ore di alternanza scuola-lavoro e circa 280 ore di stage e lavorativi estivi, di cui circa 100 per attività di caseificio. Inoltre, come disciplina curriculare, vengono svolte circa 130 ore di corso sulla trasformazione dei prodotti "modulo lattiero-caseario", con ottenimento della qualifica regionale di Operatore agricolo in contesto montano.

L'Assessore ha aggiunto che, attualmente, per esercitare la professione di casaro è necessario l'espletamento di un corso di primo livello della durata minima di otto ore, come previsto dalla delibera di Giunta 1406/2023. L'Assessorato considera centrale la formazione di personale specializzato e, non appena possibile, sarà promosso, con i fondi della nuova programmazione europea, un corso in collaborazione con il Consorzio e lo Iar. Nel 2023 questi due soggetti hanno effettuato prove sperimentali per verificare il mantenimento delle caratteristiche tipiche della fontina, refrigerando il latte e lavorandolo una sola volta al giorno senza miscelare il latte delle due munte. Questa procedura permetterebbe di rispettare il disciplinare di produzione della fontina dop e, nel 2024, sono previste anche prove di miscelazione del latte di più mungiture per verificare quali procedure possono essere applicate per garantire il mantenimento delle caratteristiche tipiche di questo formaggio.

Il gruppo Lega VdA si è detto soddisfatto delle iniziative messe in atto dallo Iar, sottolineando l'importanza dei casari, essenziali per il mantenimento degli standard qualitativi dei prodotti caseari e, in particolare, della fontina. Per questo motivo risulta fondamentale la creazione di una base dati per capire di quali e quante figure professionali dispone la Valle d'Aosta e sarebbe anche interessante capire quali effetti concreti hanno avuto sull'aumento dell'offerta di manodopera i corsi professionalizzanti. Una valutazione positiva è stata espressa anche per le ricerche compiute sulla lavorazione della fontina con latte di più mungiture.

LT