Info Conseil
Comunicato n° 193 del 7 giugno 2006
DISCUSSIONE SULLE PROPOSTE DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE
Nelle sue comunicazioni all’aula, il Presidente del Consiglio regionale, Ego Perron, ha annunciato che sono state depositate, da parte del Comitato per il referendum propositivo, cinque proposte di legge di iniziativa popolare da sottoporre a referendum propositivo.
Le cinque proposte riguardano:
“Disposizioni per favorire l’equilibrio della rappresentanza tra i generi delle elezioni del Consiglio regionale della Vale d’Aosta”; “Disposizioni in materia di preferenza unica nelle elezioni del Consiglio regionale della Valle d’Aosta”; “Disposizioni per l’elezione diretta della Giunta regionale della Valle d’Aosta”; “Dichiarazione preventiva delle alleanze politiche. Ulteriori modifiche alla legge regionale n. 3 del 1993 sulle norme per l’elezione del Consiglio regionale”; “Disposizioni per la realizzazione di un unico e nuovo presidio ospedaliero regionale”.
Le proposte sono al momento oggetto di verifica da parte dei competenti uffici, ai sensi dell’articolo 6 della legge regionale 19 del 2003.
Nel dibattito, è intervenuto il capogruppo dell’Arcobaleno Vallée d’Aoste, la Consigliera Dina Squarzino, che ha dichiarato di “prendere atto con sorpresa e dispiacere di un comunicato della I Commissione sulla presentazione di tali proposte. Ricordo che i cittadini hanno presentato queste proposte a seguito di decisioni prese dallo stesso Consiglio regionale che ha previsto questa forma di consultazione popolare attraverso una legge.”
Per il capogruppo della Gauche Valdôtaine-DS, Giovanni Sandri, “La I Commissione ha espresso un giudizio non sui cittadini, ma su una forza politica che è presente in Consiglio e che in questo caso avrebbe dovuto anche coinvolgere la Commissione competente su una tematica così delicata”.
Il Consigliere Ugo Venturella (Arcobaleno Vallée d’Aoste) ha detto che “È incredibile che il Presidente della I Commissione si sia fatto trascinare in un comunicato del genere. La presentazione delle proposte è stata fatta con la massima trasparenza e seguendo quello che il Consiglio ha approvato l’anno scorso.”
Il Consigliere Massimo Lattanzi (La Casa delle Libertà) ha voluto sottolineare che “Non si può fare demagogia in aula. Se c’è qualcuno che ha tradito l’istituto del referendum è il vostro partito” ha detto rivolgendosi a Venturella.
“Siete rappresentati in questo Consiglio e come tale dovevate coinvolgere gli organi di questa istituzione. Purtroppo utilizzate il referendum per un vostro consenso popolare. Se avete qualcosa da proporre dovete farlo in quest’aula, e non usare il referendum come maglio per i vostri interessi.”
Il Consigliere Eddy Ottoz (Union Valdôtaine)
“La questione si ripresenterà quando le proposte in oggetto arriveranno in aula. Allora ognuno potrà esprimere un parere liberamente e il Consiglio deciderà in maniera democratica.”
Nella discussione è poi intervenuto il Consigliere segretario, Laurent Viérin, che ha precisato che “occorre smorzare i toni della polemica e anche della demagogia. La riflessione della Commissione è semplicemente stata fatta su un tema così importante e l’intenzione del comunicato era quella di puntualizzare che sarebbe stato più opportuno discutere delle proposte direttamente in Commissione e poi presentarle alla Presidenza del Consiglio.”
Il Consigliere Alessandro Bortot (Arcobaleno Vallée d’Aoste) ha affermato: “Ricordo che esiste un comitato promotore che ha presentato queste proposte così come prevede la legge, senza scavalcare nessuno. Non capisco però perché è stato deciso in tutta fretta di mettere in discussione in Commissione questo argomento quando si sapeva che non ero presente perché in missione all’estero. Credo che si tratti di poca sensibilità politica.”
Per Francesco Salzone (Fédération Autonomiste) “Il dibattito in Commissione è stato sereno. Abbiamo cercato di dare una risposta chiara in merito a questo tema. Nessuno vuole attaccare il referendum propositivo, ma mi viene il dubbio che la questione sia stata strumentalizzata. Abbiamo come amministratori il dovere di proporre le leggi e i cittadini hanno il diritto di chiedere un referendum per modificarle.”
Il capogruppo della Stella Alpina, Marco Viérin, ha sottolineato che “l’istituto del referendum è democratico però non può essere usato come “vetrina” per i propri obiettivi. Lo stesso referendum sulle tariffe elettriche è stato presentato ben sapendo che esisteva già una proposta di legge in tal senso, presentata dal nostro gruppo, per cui viene il dubbio che anche in tale situazione si sia voluto fare solo propaganda. Presentare quattro referendum su una legge elettorale mi sembra davvero solo demagogia.”
Il Presidente della I Commissione, Guido Cesal, ha aggiunto che “il mio timore è che la presentazione fatta in questo modo possa essere stata una manovra demagogica. Sarebbe stato più opportuno parlarne direttamente in aula, discutere sulla materia. Ritengo strumentale la posizione del gruppo Arcobaleno e la polemica in aula è fuori luogo. Siamo disponibili a discutere sulle proposte e sulla riforma elettorale nel suo complesso.”
La discussione si è conclusa con l’intervento del Presidente della Regione, Luciano Caveri, per il quale “sarà interessante valutare come il nuovo strumento del referendum impatterà sulla democrazia valdostana. Non è un caso che nella Costituzione italiana ci sia il referendum abrogativo e non quello propositivo. È importante capire quale sarà il ruolo del Consiglio regionale in relazione allo strumento della democrazia diretta. Il vero rischio è che l’istituto della democrazia diretta, di per sé già delicato, possa diventare un dispositivo per delegittimare le Assemblee elettive.”
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Le cinque proposte riguardano:
“Disposizioni per favorire l’equilibrio della rappresentanza tra i generi delle elezioni del Consiglio regionale della Vale d’Aosta”; “Disposizioni in materia di preferenza unica nelle elezioni del Consiglio regionale della Valle d’Aosta”; “Disposizioni per l’elezione diretta della Giunta regionale della Valle d’Aosta”; “Dichiarazione preventiva delle alleanze politiche. Ulteriori modifiche alla legge regionale n. 3 del 1993 sulle norme per l’elezione del Consiglio regionale”; “Disposizioni per la realizzazione di un unico e nuovo presidio ospedaliero regionale”.
Le proposte sono al momento oggetto di verifica da parte dei competenti uffici, ai sensi dell’articolo 6 della legge regionale 19 del 2003.
Nel dibattito, è intervenuto il capogruppo dell’Arcobaleno Vallée d’Aoste, la Consigliera Dina Squarzino, che ha dichiarato di “prendere atto con sorpresa e dispiacere di un comunicato della I Commissione sulla presentazione di tali proposte. Ricordo che i cittadini hanno presentato queste proposte a seguito di decisioni prese dallo stesso Consiglio regionale che ha previsto questa forma di consultazione popolare attraverso una legge.”
Per il capogruppo della Gauche Valdôtaine-DS, Giovanni Sandri, “La I Commissione ha espresso un giudizio non sui cittadini, ma su una forza politica che è presente in Consiglio e che in questo caso avrebbe dovuto anche coinvolgere la Commissione competente su una tematica così delicata”.
Il Consigliere Ugo Venturella (Arcobaleno Vallée d’Aoste) ha detto che “È incredibile che il Presidente della I Commissione si sia fatto trascinare in un comunicato del genere. La presentazione delle proposte è stata fatta con la massima trasparenza e seguendo quello che il Consiglio ha approvato l’anno scorso.”
Il Consigliere Massimo Lattanzi (La Casa delle Libertà) ha voluto sottolineare che “Non si può fare demagogia in aula. Se c’è qualcuno che ha tradito l’istituto del referendum è il vostro partito” ha detto rivolgendosi a Venturella.
“Siete rappresentati in questo Consiglio e come tale dovevate coinvolgere gli organi di questa istituzione. Purtroppo utilizzate il referendum per un vostro consenso popolare. Se avete qualcosa da proporre dovete farlo in quest’aula, e non usare il referendum come maglio per i vostri interessi.”
Il Consigliere Eddy Ottoz (Union Valdôtaine)
“La questione si ripresenterà quando le proposte in oggetto arriveranno in aula. Allora ognuno potrà esprimere un parere liberamente e il Consiglio deciderà in maniera democratica.”
Nella discussione è poi intervenuto il Consigliere segretario, Laurent Viérin, che ha precisato che “occorre smorzare i toni della polemica e anche della demagogia. La riflessione della Commissione è semplicemente stata fatta su un tema così importante e l’intenzione del comunicato era quella di puntualizzare che sarebbe stato più opportuno discutere delle proposte direttamente in Commissione e poi presentarle alla Presidenza del Consiglio.”
Il Consigliere Alessandro Bortot (Arcobaleno Vallée d’Aoste) ha affermato: “Ricordo che esiste un comitato promotore che ha presentato queste proposte così come prevede la legge, senza scavalcare nessuno. Non capisco però perché è stato deciso in tutta fretta di mettere in discussione in Commissione questo argomento quando si sapeva che non ero presente perché in missione all’estero. Credo che si tratti di poca sensibilità politica.”
Per Francesco Salzone (Fédération Autonomiste) “Il dibattito in Commissione è stato sereno. Abbiamo cercato di dare una risposta chiara in merito a questo tema. Nessuno vuole attaccare il referendum propositivo, ma mi viene il dubbio che la questione sia stata strumentalizzata. Abbiamo come amministratori il dovere di proporre le leggi e i cittadini hanno il diritto di chiedere un referendum per modificarle.”
Il capogruppo della Stella Alpina, Marco Viérin, ha sottolineato che “l’istituto del referendum è democratico però non può essere usato come “vetrina” per i propri obiettivi. Lo stesso referendum sulle tariffe elettriche è stato presentato ben sapendo che esisteva già una proposta di legge in tal senso, presentata dal nostro gruppo, per cui viene il dubbio che anche in tale situazione si sia voluto fare solo propaganda. Presentare quattro referendum su una legge elettorale mi sembra davvero solo demagogia.”
Il Presidente della I Commissione, Guido Cesal, ha aggiunto che “il mio timore è che la presentazione fatta in questo modo possa essere stata una manovra demagogica. Sarebbe stato più opportuno parlarne direttamente in aula, discutere sulla materia. Ritengo strumentale la posizione del gruppo Arcobaleno e la polemica in aula è fuori luogo. Siamo disponibili a discutere sulle proposte e sulla riforma elettorale nel suo complesso.”
La discussione si è conclusa con l’intervento del Presidente della Regione, Luciano Caveri, per il quale “sarà interessante valutare come il nuovo strumento del referendum impatterà sulla democrazia valdostana. Non è un caso che nella Costituzione italiana ci sia il referendum abrogativo e non quello propositivo. È importante capire quale sarà il ruolo del Consiglio regionale in relazione allo strumento della democrazia diretta. Il vero rischio è che l’istituto della democrazia diretta, di per sé già delicato, possa diventare un dispositivo per delegittimare le Assemblee elettive.”