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Comunicato n° 173 del 21 marzo 2024

Interpellanza sulle "Villette degli impiegati" del quartiere Cogne

 

Con un'interpellanza discussa nella seduta consiliare del 21 marzo 2024 il gruppo Forza Italia ha portato all'attenzione dell'Aula la questione delle "Villette degli impiegati" del quartiere Cogne di Aosta.

«Da informazioni stampa, risulta che 15 unità abitative saranno messe in vendita per volontà del Comune di Aosta con una base d'asta di 2 milioni 280mila euro, con un abbattimento del 40% del valore complessivo degli immobili voluto dalla Giunta Nuti del Comune di Aosta - ha affermato il Consigliere Mauro Baccega -. Risulta che l'Amministrazione del Capoluogo, per procedere, stia aspettando la delibera della Regione che deve portare in approvazione l'atto autorizzativo del percorso individuato dal Comune. Chiediamo di sapere: se le villette, occupate regolarmente da assegnatari di Edilizia residenziale pubblica, a suo tempo inserite nel piano di vendita, potranno essere acquistate dagli assegnatari, così come le Giunte comunali precedenti avevano garantito; se agli assegnatari di Erp è garantito il diritto di permanenza negli alloggi anche a coloro che non potranno acquistarli; quando l'Amministrazione regionale intende predisporre e portare all'approvazione la delibera del Comune; se si ritiene che la valutazione economica e il ribasso previsto possano favorire il processo di alienazione degli alloggi

L'Assessore alle opere pubbliche, Davide Sapinet, ha riferito che «le villette sono attualmente 37: 11 alloggi sono stati venduti a ex inquilini, nell’ambito del Piano di alienazione, concluso nel 2019; 10 alloggi (corrispondenti a 8 unità abitative per effetto delle divisioni operate dal Comune di Aosta) sono ancora nel patrimonio di Edilizia residenziale pubblica; 17 alloggi vuoti e rimasti invenduti sono nella disponibilità del Comune di Aosta. Di questi ultimi, uno deve rimanere nel patrimonio indisponibile (nell’ambito del Demanio culturale) e 2 sono stati riaccorpati in un’unica unità abitativa originaria. I 15 alloggi vuoti sono compresi nel piano di alienazione deciso dal Comune di Aosta con atto di Giunta del 4 marzo scorso che prevede la vendita dei soli alloggi attualmente vuoti e in piena disponibilità dell'Amministrazione del capoluogo. I 10 alloggi ancora facenti parte del patrimonio Erp, occupati regolarmente dagli assegnatari e amministrati da Arer, non fanno parte del lotto in vendita. Il Comune e Arer hanno comunicato che, ad oggi, non è possibile per gli assegnatari, acquistare nessun alloggio destinato a edilizia residenziale pubblica poiché l'ultimo piano vendita è scaduto nel 2019 e, comunque, prima dell'adozione del piano di mobilità, è stata formalmente verificata l'assenza di interesse all'acquisto degli assegnatari. Per questi 10 alloggi, infatti, è previsto uno spostamento verso altri appartamenti Erp di nuova costruzione che si trovano nelle immediate vicinanze e che sono adeguati per quanto attiene l’assenza di barriere architettoniche, data l’età avanzata della maggior parte degli assegnatari. Il passaggio è previsto entro il 31 dicembre 2026, a ultimazione degli alloggi del quinto lotto, i cui lavori stanno per iniziare.»

«L'Amministrazione regionale ha già provveduto a escludere dall'applicazione della legge regionale in materia di politiche abitative (n. 3/2013) le 15 unità immobiliari per le quali il Comune di Aosta ha avviato la procedura di alienazione - ha specificato Sapinet -. I restanti 8 alloggi, ancora nel patrimonio Erp e attualmente occupati da assegnatari, saranno oggetto della stessa procedura di esclusione solo quando sarà concluso il piano di mobilità verso i nuovi alloggi. Gli uffici del Comune di Aosta segnalano che la valutazione economica e il ribasso previsto nella deliberazione di Giunta comunale n. 32/2024 deriva da una serie di considerazioni contenute nella stessa. In sintesi, l’Amministrazione comunale ha previsto, nelle varie deliberazioni di estrapolazione degli alloggi dal patrimonio Erp, di procedere alla determinazione del più probabile prezzo base di vendita degli immobili, tramite revisione e/o aggiornamento della perizia di stima predisposta nel 2004. A seguito di ulteriori analisi sullo stato di conservazione delle singole unità abitative, il Comune ha deciso di procedere secondo due diversi criteri di stima ovvero valutazione comparativa tra i dati disponibili dal mercato immobiliare, opportunamente adattati ai beni in argomento, e metodo del valore di trasformazione. Come previsto dal Regolamento comunale di alienazione dei beni appartenenti al patrimonio disponibile, sono stati individuati il grado di appetibilità degli immobili e la tipologia di mercato potenzialmente interessata all’acquisto. Il Servizio patrimonio del Comune di Aosta ha redatto una perizia estimativa del più probabile prezzo di mercato delle unità immobiliari in vendita, che determina un valore finale complessivo pari a circa 3,8 milioni di euro: da questo conteggio, al fine di aumentare il grado di appetibilità sul mercato delle villette, la Giunta comunale ha stabilito di adottare, sul valore da porre a base d’asta, una percentuale di abbattimento pari al 40% del prezzo stimato nella perizia. L’auspicio è che tale indirizzo possa essere funzionale all’obiettivo di alienazione delle unità abitative attualmente vuote per favorire ulteriormente, in caso di vendita e successiva ristrutturazione delle unità abitative comprese nel Piano, il percorso in essere di riqualificazione e rinnovo del Quartiere Cogne.»

«Caro Assessore, mi aspettavo una risposta politica, seria, in linea con quanto si era definito dal 2005 in avanti», ha dichiarato il Consigliere Baccega dicendosi «insoddisfatto della risposta che riporta delle inesattezze. Ci sono almeno tre assegnatari che hanno manifestato la loro volontà di acquistare gli alloggi che occupano a cui, nel mese di febbraio 2020, il Comune di Aosta ha risposto che il piano vendite era scaduto nel 2019 e che si stava aggiornando quello futuro e non sappiamo perché questo non sia ancora stato fatto. Trovo poi che il piano mobilità sia un'aberrazione totale: si ritiene davvero possibile spostare delle persone anziane in altri edifici come fossero dei pacchetti? Queste otto famiglie che hanno vissuto la loro intera esistenza in quegli alloggi, saranno spostate senza nessuna remora: non sono numeri, si tratta di persone! Qualcuno ha valutato le conseguenze sociali di questa scelta scellerata fatta da una Giunta comunale traballante? E quali nuovi edifici saranno pronti nel 2026? I lavori di riqualificazione parlano da soli: i cappotti delle case sono fatti a metà, in vari edifici mancano gli ascensori, i lavori di edilizia sono cominciati e mai finiti, per non parlare delle ristrutturazioni parziali che si stanno facendo in alloggi che risalgono alla prima metà del secolo scorso. Vi invito a valutare con attenzione quello che sta succedendo e mi auguro che non vorrete partecipare a questa follia

LT