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Comunicato n° 169 del 20 marzo 2024

Interpellanza sulla sede della nuova Università della Valle d'Aosta

 

Lo stato di avanzamento dei lavori per la nuova sede dell'Università della Valle d'Aosta è stato al centro di un'interpellanza del gruppo Lega Vallée d'Aoste illustrata nella seduta consiliare del 20 marzo 2024.

In particolare, il Vicecapogruppo Erik Lavy, ricordando che «in base a quanto annunciato, la nuova sede dovrebbe essere usufruibile a partire dall'anno accademico 2024-2025», ha chiesto «a che punto siano i lavori e quali le intenzioni riguardo alla effettiva apertura della nuova sede; se siano state riscontrate infiltrazioni d'acqua in parti dell'edificio, quali gli eventuali danni e chi il responsabile, visto che abbiamo rilevato delle grandi macchie scure sulle pareti esterne dell'edificio; se tutti gli ascensori della struttura abbiano superato i collaudi.»

L'Assessore al sistema educativo, Jean-Pierre Guichardaz, ha evidenziato che «il 13 dicembre scorso la Regione ha assegnato in comodato d’uso gratuito il nuovo Polo universitario all’Università della Valle d’Aosta. Il 29 gennaio 2024, è stato firmato il contratto con il raggruppamento di imprese Adicom srl - Iset srl (che si è aggiudicata la fornitura “chiavi in mano” delle dotazioni tecnologico/informatiche necessarie all’entrata in funzione) e sono stati avviati i lavori di fornitura e posa in opera. Il cronoprogamma prevede la piena operatività delle dotazioni entro il mese di luglio 2024 al fine di rendere fruibili gli spazi per l’avvio del nuovo anno accademico. Attualmente non si rilevano particolari criticità o ritardi nell’esecuzione, ad eccezione del potenziale ritardo ai piani -1 e -2 nell’ipotesi di mancata tempestiva risoluzione dei problemi di infiltrazione di acqua.»

«Il 7 marzo scorso - ha proseguito l'Assessore - l'UniVdA ha prontamente segnalato a Siv alcune infiltrazioni d'acqua. In particolare, si tratta di infiltrazioni d’acqua al piano -1, lato est dell’edificio, che non si erano mai verificate prima: a seguito di un sopralluogo dei tecnici Siv con l'impresa realizzatrice, è stato evidenziato che si tratta di perdite provenienti da alcune tubazioni, non dipendenti dalle condizioni metereologiche, e che l’impresa interverrà prontamente per la risoluzione di tali problematiche. Vi è poi il trafilamento saltuario di un paio di cavidotti, su circa 9 presenti, che interessa un cavedio esterno al perimetro della cabina elettrica situata al piano -1 dell’edificio, per la cui risoluzione è stato deciso di interpellare Deval per definire la soluzione più efficace per eliminarlo. È stato altresì rilevato un accumulo d’acqua sul cono di luce nord, la cui eliminazione è da trattare nella fase di esercizio dell’immobile. Infine, sono state riscontrate delle infiltrazioni lungo la tromba dell’ascensore n. 1: saranno verificate le griglie di aerazione dalle quali potrebbe potenzialmente prodursi l’infiltrazione dell’acqua piovana.»

Riguardo ai collaudi, l'Assessore ha ricordato che «nella struttura vi sono quattro ascensori e un montacarichi: la stazione appaltante ha assolto i punti relativi all'installazione, al collaudo interno e alla certificazione Ue dell'installatore, mentre per quanto riguarda la dichiarazione Ue unita al contratto di manutenzione, il gestore ha già provveduto ad ottenere l’immatricolazione di 3 dei 4 ascensori presenti, che quindi sono già in esercizio. In merito all’ascensore esterno si è in attesa della messa in esercizio, conseguente alla pratica di immatricolazione, in quanto su tale impianto è necessario provvedere alla posa di una pensilina a copertura dello stesso.»

Il Vicecapogruppo Lavy si è detto «stupito in negativo perché il quadro rappresentato è preoccupante: se, effettivamente, ci sono delle infiltrazioni nella struttura, c'è un problema non di poco conto. Abbiamo già subìto un calvario per la costruzione della nuova sede, dovremo subirne altri per la sua manutenzione? Se l'intento era quello di rendere questa struttura simile ad un ghiacciaio, credo che, con queste infiltrazioni d'acqua, sia stato pienamente raggiunto. Ma il ghiacciaio a cui sembra assomigliare è quello del Planpincieux, che sta cadendo.»

 

SC