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Comunicato n° 167 del 20 marzo 2024

Interpellanza sulla politica tariffaria di Cva

 

Con un'interpellanza presentata nella seduta consiliare del 20 marzo 2024 il gruppo Progetto Civico Progressista ha chiesto aggiornamenti sulla politica tariffaria della Compagnia valdostana delle acque per il 2024.

«Avevamo già più volte evidenziato che la nuova tariffazione di Cva, che prevedeva l'eliminazione dello sconto del 40% sul prezzo della materia energia per le utenze domestiche valdostane, avrebbe comportato un aggravio dei costi della bolletta - ha affermato la Consigliera Chiara Minelli -. Con una nota del 28 febbraio scorso l'Associazione valdostana dei consumatori e il Savt sia pur tardivamente esprimevano disappunto per la nuova tariffa di Cva che penalizza i consumatori. Ora si sono aggiunte alla protesta Adoc, Adiconsum e Federconsumatori. La Cva è una società per azioni controllata direttamente dalla Regione che ha il diritto e il dovere di interloquire con la società sulle politiche tariffarie applicate. Vorremmo quindi sapere se il Presidente della Regione abbia incontrato le associazioni per esaminare il problema che hanno evidenziato; se, alla luce delle bollette di gennaio 2024, la Regione abbia provveduto a fare un confronto con quelle degli ultimi mesi del 2023 e se l'aggravio dei costi della materia energia applicato in bolletta sia stato verificato; che cosa intende fare la Regione affinché Cva ottemperi ai principi della legge regionale che l'ha istituita e che richiedeva una attenzione particolare per le famiglie e le imprese valdostane; se ci sono ipotesi di revisione delle politiche tariffarie decise a fine 2023 da Cva.»

«A quanto mi risulta - ha risposto il Presidente della Regione, Renzo Testolin -, l’Associazione valdostana dei consumatori ha chiesto un incontro con i vertici di Cva e non con la Presidenza della Regione: credo che l’incontro non ci sia ancora stato ma sono certo che quando avverrà ne sarà data notizia. Per quanto riguarda il confronto tra le bollette, Cva evidenzia che il costo mensile stimato per l’utenza media domestica a dicembre 2024 con l’offerta sconto 40% era di 22,44 euro; a gennaio 2024, con la nuova offerta Cva7, il costo stimato è di 22,80 euro. Il maggior costo stimato è quindi nell’ordine di 0,36 euro, ma Cva fa presente che la comparazione fatta su un solo mese risulta poco significativa, soprattutto a fronte di un’offerta a prezzo fisso, finalizzata alla stabilizzazione dei prezzi in un contesto particolarmente volatile, quindi con una forte valenza protettiva per i clienti valdostani. Le dinamiche dei prezzi non possono essere gestite a livello locale dalle singole aziende: Cva è un’azienda che opera sul mercato ed è sottoposta a regole civilistiche e, pertanto, deve rispettare ed attenersi alla normativa in materia di concorrenza. Quello che possono fare le società del gruppo Cva è porre massima attenzione per il territorio che è da sempre il caposaldo delle sue strategie economiche e di sviluppo ed è consapevole di essere un patrimonio ed una risorsa per la Regione, garantendole proventi che possono permetterle politiche per aiutare imprese e famiglie in difficoltà. Cva evidenzia che, nel 2022, ha distribuito alla comunità valdostana oltre 261 milioni di euro, tra imposte, dividendi, costo del personale, canoni di derivazione e fornitori locali.»

«Altro punto importante - ha proseguito il Presidente - è l’indispensabile mantenimento dell’autonomia e della terzietà della società nei rapporti con il socio diretto e indiretto, poiché tale condizione è il requisito imprescindibile per la legittima partecipazione alle eventuali procedure ad evidenza pubblica per l’affidamento delle concessioni di grande derivazione idroelettrica. Infine, Cva Energie monitora costantemente il mercato della commodity energia e tutte le offerte sul mercato domestico provenienti da altri concorrenti. Ad oggi, come riscontrabile dal portale Arera, non esistono offerte a prezzo fisso di durata comparabile, mentre le uniche due offerte a prezzo variabile dalla spesa annua di poco inferiore a Cva7 lo sono solo per effetto di sconti di ingresso “una tantum” non ripetibili e con durata di adesione limitata. Cva Energie ha allo studio una proposta commerciale su base variabile che, con il contenimento massimo possibile dei costi di commercializzazione, possa costituire una alternativa all’offerta a prezzo fisso - legata alla libera scelta di ogni utente valdostano - in coerenza con le norme sulla concorrenza e sul mercato, che sarà resa disponibile entro il mese di aprile.»

La Consigliera Minelli ha ribadito che «la legge regionale che ha deciso l'acquisizione delle centrali Enel e definito le finalità di Cva indicava chiaramente un'attenzione al territorio, alle famiglie e alle imprese della Valle d'Aosta: un concetto che non può essere ignorato dalla Regione e la Società non può decidere unilateralmente senza un'interlocuzione con la Regione. Il Presidente ha risposto per bocca di Cva, mentre io chiedevo le azioni e le intenzioni della Regione. Cva sta ora pensando di rivedere un sistema appena definito, di cui aveva celebrato la bontà e dicendo che sarebbe stato fisso per sette anni: è un modo di procedere sconcertante, che denota improvvisazione e scarsa responsabilità. Non concordiamo sulla proposta di due sistemi di tariffazione: è un modo per far tribolare gli utenti, creando una situazione di perenne incertezza! La soluzione per noi è semplice: bisogna tornare allo sconto sul prezzo della materia energia fissato da Arera, mantenendo lo sconto del 40%, anzi incrementandolo al 50%, offrendo un servizio vantaggioso per i valdostani; si acquisirebbero anche nuovi clienti ora nel mercato tutelato. La politica tariffaria comporterebbe sì una riduzione dell'utile di Cva, ma di un'entità minima - un corrispondente di circa 6 milioni di euro all'anno - a fronte di utili netti di 50/100 milioni all'anno.»

 

SC