Info Conseil

Comunicato n° 100 del 22 febbraio 2024

Interpellanza sulla tutela delle acque dall'inquinamento di metalli pesanti

Nella seduta pomeridiana del 21 febbraio 2024, il gruppo Misto ha illustrato un'interpellanza sulla tutela delle acque potabili dall'inquinamento da metalli pesanti.

«Recentemente abbiamo appreso della presenza di arsenico oltre i limiti di legge nell'acquedotto del comprensorio di Plan Chécrouit, nel comune di Courmayeur - ha segnalato il Consigliere Claudio Restano -. L’arsenico è presente nell’ambiente in varie forme organiche e inorganiche: in particolare, queste ultime sono le più pericolose e sono presenti nell’acqua, compresa quella destinata al consumo umano. L'arsenico è nocivo per la salute: studi condotti in popolazioni con esposizioni croniche hanno documentato effetti negativi su esiti riproduttivi, malattie neurologiche, cardiovascolari, respiratorie, diabete e tumori. Con questa iniziativa voglio capire se le sorgenti che forniscono questo acquedotto siano state classificate e se, in passato, fossero già stati rilevati valori di arsenico superiori ai limiti; cosa si è fatto in questo ultimo anno sul tema degli inquinamenti da metalli pesanti e quali sono gli intendimenti politici?»

L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha ricordato che «la sorgente che alimenta la zona di fornitura idropotabile di Chécrouit, posta a 1950 metri, è stata censita il 1° ottobre 1997 ed è sotto il controllo del Comune di Courmayeur: in quell'area non sono presenti abitanti residenti, ma vi sono 60 immobili, di cui 13 sono destinati ad attività turistico-ricettiva e per la parte restante seconde case. Sulla base dei monitoraggi eseguiti a partire dal 30 maggio 2023 - data in cui è arrivata la segnalazione da parte del Comune - venivano rilevati valori di 11,7 microgrammi di arsenico per litro presso la sorgente di Plan Chécrouit e 12,6 microgrammi per litro presso la vasca di accumulo della stessa sorgente. Il parametro di legge è di 10 microgrammi per litro con un margine di incertezza di 2,8 microgrammi per litro: tuttavia, a scopo cautelativo, la Struttura igiene degli alimenti dell'Usl ha richiesto al Comune di Courmayeur, a giugno e a dicembre 2023, la trasmissione delle soluzioni e gli eventuali provvedimenti correttivi, necessari al ripristino della qualità delle acque. Il 1° febbraio 2024, il Comune di Courmayeur comunicava di aver adottato ordinanza sindacale con la quale ha vietato l’utilizzo dell’acqua potabile; contestualmente, il Comune chiedeva alla Regione di valutare l'iter per la concessione di deroga, che è stato avviato il 13 febbraio dopo aver ricevuto tutti i documenti necessari. Riguardo all’origine dell’arsenico, tenuto conto della geologia dell’area, esistono forti evidenze che tale parametro sia di chiara origine naturale, così come è indubbio che l’innalzamento dei valori sia riconducibile ai cambiamenti climatici che hanno comportato una riduzione della portata della sorgente che alimenta la zona di fornitura, che è scesa dai 4 litri al secondo del 1997 ai 2,5 litri al secondo del 2023, e una maggiore concentrazione di arsenico.»

L'Assessore ha quindi evidenziato che «l'Ausl e l'Arpa effettuano, come previsto nel Piano di controllo regionale pluriennale sulla sicurezza alimentare, le analisi sulle acque destinate al consumo umano, interpretandone gli esiti nella valutazione dell’idoneità al consumo umano; il Bim, di concerto con i comuni interessati, ha avviato importanti interventi mirati a ridurre questi fenomeni e a garantire la qualità dell’acqua potabile sul territorio regionale. La Regione, da oltre un decennio, ha affrontato la questione del superamento di alcuni parametri chimici nelle acque potabili originato da cause naturali. Con l'approvazione nel 2023 del decreto legislativo di recepimento della direttiva dell'Unione europea sulla qualità delle acque destinate al consumo umano, deve essere attuato un percorso conoscitivo e di valutazione del rischio, in un'ottica di approccio sistemico all’intera filiera idro-potabile. È stato quindi istituito nel 2023 il tavolo di coordinamento delle strutture regionali competenti per la disciplina della qualità delle acque destinate al consumo umano, che ha il compito di realizzare l’attuazione della direttiva europea e che opera in connessione con l’Osservatorio regionale crisi idrica. A breve, l'Osservatorio produrrà il primo rapporto annuale in materia.»

Il Consigliere Restano, nella replica, si è detto insoddisfatto: «A più riprese ho interessato questo Consiglio e il Governo della problematica relativa alle acque potabili, alla loro qualità e nello specifico alla presenza di arsenico negli acquedotti, invitando a prendere in mano la situazione e a fornire i giusti indirizzi politici per affrontare questa criticità. Avevo anche presentato un emendamento al Piano per la salute e il benessere per prevedere un argomento puntuale per la tutela degli alimenti e delle acque, che è stato bocciato. L'arsenico è presente un po' ovunque: è quindi un problema da affrontare, prima che diventi una vera e propria emergenza. In altre Regioni sono stati fatti approfondimenti sulla natura delle rocce, sulla presenza di arsenico e sulla qualità delle acque: ritengo che anche noi potremmo fare altrettanto, considerate le risorse che abbiamo a disposizione. Esorto il Governo ad impegnarsi di più. Queste questioni si risolvono con le idee e i progetti: è inutile scrivere duecento pagine di Piano per la salute e il benessere per poi non applicarlo nella parte che potrebbe essere significativa per la tutela della salute. Durante lo scorso Consiglio il Presidente aveva affermato che lui risolve i problemi, ebbene conoscete questo problema da un anno e non lo avete affrontato, è il momento di farlo.»

 

SC