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Comunicato n° 71 dell'8 febbraio 2024

Interrogazione sulla riduzione degli stambecchi

 

Nella seduta consiliare dell'8 febbraio 2024, con un'interrogazione del gruppo Rassemblement Valdôtain è stato affrontato il tema della riduzione del numero di stambecchi Capra ibex.

Citando uno studio dell'Università di Ferrara sul cambiamento delle abitudini degli ungulati dovuto al riscaldamento globale, il Consigliere Dino Planaz ha chiesto se siano state effettuate le valutazioni necessarie a capire le vere cause della riduzione del numero di stambecchi e se questa sia dovuta al cambiamento climatico o sia invece da attribuire ad altri fattori; se ci sono altre specie che, a causa del cambiamento climatico o della presenza dei predatori, si stanno riducendo drasticamente tanto da essere a rischio di estinzione; quali siano le strategie messe in atto per difendere questi animali e se esista un piano di salvaguardia delle specie in via di estinzione.

Premettendo che «ogni anno il Corpo forestale regionale, in collaborazione con il mondo venatorio, effettua il censimento dello stambecco sul territorio regionale ad eccezione del Parco nazionale del Gran Paradiso e del Parco regionale del Mont Avic», l'Assessore alle risorse naturali, Marco Carrel, ha riferito: «Dai dati emersi degli ultimi 26 anni si rileva che la popolazione di questo ungulato è in lenta ma costante crescita sull’intero territorio. Nel 1997, erano stati censiti 1.934 capi, mentre lo scorso anno è stato rilevato il dato più alto, pari a 4.052 stambecchi. Lo studio dell’Università di Ferrara è stato svolto in due aree protette: il Parco nazionale Gran Paradiso e il Parco nazionale svizzero in cui le densità di ungulati sono molto elevate e la pressione turistica è maggiore rispetto ai territori non protetti. Le valutazioni contenute nel documento non trovano quindi riscontro sull'intero territorio regionale, in quanto il campione preso in considerazione è ridotto rispetto al numero reale degli stambecchi e i dati non sono rappresentativi della realtà valdostana. Lo studio evidenzia come i cambiamenti climatici attualmente in corso (aumento delle temperature, alterazione dei regimi idrici, inaridimento del suolo e ritiro quasi totale dei ghiacciai) stiano lentamente modificando le abitudini di tutta la fauna. Sul territorio valdostano, considerati i numeri emersi dai censimenti, non sono stati rilevati particolari elementi che facciano presupporre una diminuzione della popolazione dello stambecco legata ai cambiamenti climatici, in quanto, molto probabilmente, le densità di animali all’esterno dell’area protetta sono molto più basse e quindi gli stambecchi (e gli altri ungulati), hanno a disposizione molto più foraggio.»

«Nella nostra regione, attualmente, non sono presenti specie animali a rischio di estinzione ma occorre prestare attenzione ad alcune specie: i galliformi alpini (fagiano di monte e pernice bianca) e la lepre variabile, che vivono in ambienti molto particolari, ad alte quote, dove i cambiamenti climatici sono molto più evidenti e la riduzione del loro habitat li obbliga a spostarsi sempre più in quota - ha specificato Carrel -. Per tutelare le popolazioni di queste specie sono state messe in campo numerose azioni nel corso degli anni come l'installazione di pannelli informativi all’inizio dei più frequentati itinerari di scialpinismo presenti sul territorio regionale, per cercare di limitare il disturbo apportato dagli escursionisti e un'attenta pianificazione dell’attività dell’heliski, con rotte di volo e itinerari di discesa

«Lo studio dell'Università di Ferrara evidenziava una relazione tra la riduzione della specie dello stambecco con i cambiamenti climatici e con la modifica delle abitudini della Capra ibex che, uscendo in ore notturne per procurarsi il cibo, era più esposta agli attacchi dei predatori - ha osservato il Consigliere Planaz -. I dati riportati dall'Assessore sono soddisfacenti: in passato questa specie ha rischiato l'estinzione, mentre oggi i numeri sono rassicuranti. Terremo comunque alta l'attenzione nei confronti di tutte le specie presenti sul nostro territorio al fine di scongiurarne il pericolo di estinzione

 

LT