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Comunicato n° 23 dell'11 gennaio 2024

Interpellanza sulle locazioni brevi per finalità turistiche

 

Con un'interpellanza del gruppo Progetto Civico Progressista, presentata nella seduta consiliare dell'11 gennaio 2024, è stato nuovamente affrontato il tema delle locazioni brevi per finalità turistiche.

«La normativa nazionale approvata a fine 2023 prevede l'assegnazione di un Codice identificativo nazionale (Cin) alle unità immobiliari destinate a contratti di locazione breve e quella regionale attribuisce, invece, un Codice identificativo regionale (Cir) - ha spiegato la Capogruppo Erika Guichardaz -. Chiediamo di conoscere: le segnalazioni e le criticità portate a conoscenza da parte dei Comuni o dei proprietari di immobili a seguito dell'applicazione della nuova normativa regionale e nazionale sugli affitti brevi (metrature, destinazioni d'uso, periodi di affitto dell'abitazione principale, inserimento Cir nei vari portali …); le iniziative poste in essere dall'Amministrazione per agevolare i cittadini e gli enti locali per i rispettivi adempimenti; se vi sono anche uffici regionali, altre associazioni, sindacati o ordini volti a fornire specifiche informazioni o assistere i soggetti interessati nell'adempiere ai nuovi obblighi di legge e se n'è stata data comunicazione; lo stato dell'arte e gli esiti degli approfondimenti per verificare quali eventuali modificazioni o integrazioni dovranno essere apportate alla legge 11/2023 ed eventualmente la sussistenza dei presupposti in accordo con la Commissione turismo per l'impugnazione davanti alla Corte costituzionale di quelle disposizioni che appaiono lesive delle prerogative che la Costituzione e lo Statuto speciale attribuiscono alla Valle d'Aosta in materia di turismo.»

L'Assessore al turismo, Giulio Grosjacques, ha fornito alcuni dati di sintesi: «Dal 1° novembre 2023 a venerdì 5 gennaio 2024 sono stati rilasciati 2.721 Codici identificativi regionali, per un numero di 11.420 posti letto complessivi e 1.898 locatori, con un numero medio di posti letto per alloggio ad uso turistico di 4,2. Dall'applicazione della legge regionale 11/2023 non sono emerse particolari criticità: il modello regolamentare adottato ha funzionato e la piattaforma informatica realizzata è stata semplice ed efficace. Lo abbiamo constatato nel corso di tre incontri con i cittadini a Donnas, Aosta e Arvier, a cui hanno partecipato mediamente tra le 150 e le 200 persone. Nell'ambito del servizio di assistenza quotidiana fornita dall'Assessorato e dal contact center di Inva, più che segnalazioni sono pervenute richieste di informazioni che sono state puntualmente soddisfatte. Ricordo peraltro che sul sito web regionale, nel canale "turismo" è stata creata un'apposita sezione dedicata esclusivamente alla materia della locazione turistica: il link a questa sezione e la piattaforma sono inoltre presenti in quasi tutti i siti web dei Comuni e del Celva. In un numero limitato di casi, sono emerse delle complessità rispetto al corretto computo del numero massimo di posti letto autorizzabili ai sensi della normativa nazionale igienico-sanitaria, al subalterno catastale attribuito ad alcune unità abitative, alle modalità di esposizione del Cir, alle modalità di compilazione del calendario ai fini del rispetto del limite dei 180 giorni all'anno per la locazione esercitata in sole camere nelle unità abitative a destinazione urbanistica permanente o principale e sulle modalità per richiedere ai Comuni il mutamento di destinazione d'uso del proprio alloggio. Le segnalazioni dei Comuni si sono limitate ad un numero ridottissimo di casi riferiti soprattutto ad estremi catastali non propriamente corretti e a fabbricati utilizzati per la locazione turistica con destinazione d'uso non residenziale. Segnalo che sono stati coinvolti l'Ordine dei commercialisti, l'Adava e l'Unione piccoli proprietari immobiliari.»

«Al momento - ha proseguito l'Assessore - le disposizioni nazionali approvate a fine dicembre non sono ancora applicabili: la data non è ancora determinata o determinabile, in quanto si indica il 60° giorno successivo a quello della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'avviso attestante l'entrata in funzione della banca dati nazionale e del portale telematico del Ministero del turismo per l'assegnazione del Cin, fatto non ancora avvenuto e di cui non si ha ancora alcuna notizia. Preciso inoltre che la disposizione statale prevede che, prima della sua applicazione, il Ministero del turismo invii alle Regioni che già hanno disciplinato e rilasciato i Cir, come la Valle d'Aosta, un codice alfanumerico da anteporre allo stesso ai fini della sua ricodificazione in Cin.»

Infine, l'Assessore ha comunicato che «vista la pubblicazione della norma nazionale a fine anno, è stato impossibile avviare l'istituzione dei necessari tavoli multidisciplinari per gli approfondimenti del caso. Tuttavia la struttura competente dell'Assessorato ha effettuato una prima analisi degli aspetti che potrebbero comportare modificazioni e integrazioni alla legge regionale 11/2023, tra le quali: estensione della disciplina regionale, previsione della ricodificazione del Cir come Cin con l'aggiunta di un prefisso alfanumerico fornito dal Ministero, obbligo presentazione Scia, nuove sanzioni. Il Coordinamento tecnico turismo nell'ambito della Conferenza Stato-Regioni, di cui è capofila la Regione Abruzzo, non è ancora stato convocato: se e quando sarà riunita, si verificherà con le altre Regioni se sussistono presupposti per l'impugnazione della norma statale davanti alla Corte costituzionale.»

La Capogruppo Guichardaz ha replicato: «In merito alla questione urbanistica sono emerse diverse criticità riguardo alle metrature e agibilità dei monolocali, alle destinazioni d'uso, come sugli obblighi di sicurezza a cui oggi in parte ha risposto l'Assessore. Rispetto al numero dei Cir, mi chiedo se sia stato fatto un approfondimento visto che in Commissione si è parlato di un numero di 3.800 alloggi solo su Airbnb (una parte di tutta la platea di alloggi), quindi i numeri sono molto al di sotto delle attese e sarebbe importante che ci fosse un'indagine per capire le motivazioni che hanno portato i proprietari a rinunciare ad affittare le proprie case. Infine, ci chiediamo perché sia stato dato un canale privilegiato ad Adava per segnalare la propria disponibilità a dare informazioni, visto che, come detto dall'Assessore, vi sono gli uffici regionali e altre associazioni che le forniscono abitualmente.»

 

SC