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Comunicato n° 21 dell'11 gennaio 2024

Interpellanza sui rapporti tra sanità pubblica, privata e integrativa

 

Nella seduta consiliare dell'11 gennaio 2024, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha illustrato un'interpellanza sulla sanità pubblica, privata e integrativa.

«Da organi stampa specializzati risulta che la Valle d'Aosta è la regione con la spesa sanitaria privata più alta d'Italia con un importo pro capite di 919 euro - ha sottolineato il Consigliere Paolo Sammaritani -. In altre regioni sono in atto riflessioni sull'organizzazione delle sanità pubblica, privata e integrativa, mentre le dichiarazioni di intenti rilasciate dal Governo sia in sede di discussione del Defr 2024-2026 sia nel Piano socio-sanitario non fanno intravvedere precise politiche di intervento in materia. Chiediamo quindi se la Giunta abbia preso atto delle risultanze delle statistiche e se i dati siano corretti; quale la linea programmatica del Governo in materia di rapporti fra sanità pubblica, sanità privata e sanità integrativa e quali le strategie già messe in atto o di imminente attuazione, in linea con l'approvazione del Documento di economia e finanza regionale e del Piano della salute e del benessere sociale.»

L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha risposto che «il dato è un argomento noto cui fa anche riferimento il nostro Piano per la salute e il benessere sociale. Tendenzialmente, laddove i redditi sono più alti, si spende di più in tutti i settori, quindi anche sia per la sanità pubblica che per quella privata. Il nostro Piano socio-sanitario intende rispondere a due finalità importanti: il miglioramento della condizione di salute e di benessere delle persone, indipendentemente dall'età, genere e condizione sociale, ma anche il miglioramento del complesso sistema di offerta integrata di servizi pubblici e privati convenzionati. La Valle d'Aosta, infatti, è caratterizzata da un bacino di utenza limitato e dalla presenza di un'unica Azienda sanitaria: pertanto la programmazione implica un approccio di rete che necessariamente sia esplicita sia a livello extra-regionale che a livello interregionale. Ricordo che siamo la sola Regione italiana che è riuscita a dare gli obiettivi alla propria Azienda sanitaria nei tempi previsti, ad approvare un bilancio regionale che stanzia il 26% delle proprie finanze a favore della missione sanità e salute e, non ultimo, ad approvare il bilancio di previsione dell'Usl entro il 31 di dicembre 2023 al fine di fornire assistenza tutti i cittadini. Partendo quindi dalla centralità della sanità pubblica valdostana, bisogna considerare anche l’importanza del ruolo del privato accreditato che va ad integrare l'offerta dei servizi oltre i livelli essenziali, soprattutto laddove le carenze di personale sanitario nel settore pubblico non consente consentono di soddisfare appieno le richieste.»

«È comprensibile che laddove ci sono redditi più elevati ci siano spese più alte nel privato - ha replicato il Consigliere Sammaritani -, ma è altrettanto vero che si potrebbe anche leggere il dato come un fenomeno di sfiducia nella sanità pubblica o di percezione di inefficienza che induce l'utente a rivolgersi alla sanità privata. Occorre avviare una riflessione su temi che sono complessi, perché il rapporto tra sanità pubblica e privata è difficile e tecnico, oltre che politico. Riguardo alla sanità integrativa, vi è la necessità di meglio svilupparla, soprattutto in una regione dove l'impiego pubblico è diffuso e l'Amministrazione è il maggior datore di lavoro.»

Il Consigliere Christian Ganis ha aggiunto: «Molti valdostani migrano in altre regioni per effettuare visite specialistiche o risonanze magnetiche, bypassando la nostra sanità. È quindi importante monitorare questo flusso migratorio.»

 

SC