Info Conseil

Comunicato n° 16 del 10 gennaio 2024

Interpellanza sul monitoraggio economico-ambientale al traforo del Monte Bianco

 

Si è nuovamente parlato del traforo del Monte Bianco nella seduta pomeridiana del 10 gennaio 2024 con un'interpellanza illustrata dal gruppo Progetto Civico Progressista.

«Più volte abbiamo sottolineato la necessità di un monitoraggio delle ricadute ambientali ed economiche durante i mesi di inattività del tunnel, che è stato chiuso dal 16 ottobre al 15 dicembre - ha sottolineato la Consigliera Chiara Minelli -. Il Presidente della Regione ha affermato che Arpa VdA era stata invitata a incrementare il monitoraggio della qualità dell'aria e che ci sarebbe stata una collaborazione con l'omologa Agenzia francese della valle dell'Arve. Chiediamo quindi di sapere quali dati sono stati raccolti sulle ricadute economiche e sulla qualità dell'aria in Valle d'Aosta e nella Valle dell'Arve in relazione ai mesi di chiusura del traforo; se esiste una omogeneità di valutazioni tra la Valle d'Aosta e il Département de la Haute-Savoie su tali ricadute; che cosa si intende fare per intensificare la collaborazione con il Département per ridurre l'impatto del traffico merci in transito attraverso le due vallate alpine e il tunnel del Monte Bianco.»

«Lo studio sugli effetti economici della chiusura del traforo del Monte Bianco effettuato dall'Università della Valle d'Aosta è in corso di realizzazione e avremo una prima restituzione dei dati rilevati nella prossima primavera - ha ribadito il Presidente della Regione, Renzo Testolin -. Questo lavoro, unitamente a quello dell'Arpa, non si limita ad una raccolta di numeri ma i dati dovranno essere elaborati e saranno poi resi pubblici da questi due soggetti che lavorano in completa autonomia. Ad oggi, l’Arpa ci ha comunicato che le rilevazioni avvengono nelle stazioni di misura della qualità dell’aria sui due versanti: a Entrèves, a quota 1.330 metri, e a Les Bossons, a quota 1.005 metri. I primi dati rilevati, attestano che, ovviamente, entrambi gli inquinanti sono diminuiti in corrispondenza della chiusura del traforo, con una flessione più marcata sul versante valdostano, dato che la stazione di Entrèves è puramente dedicata alla rilevazione degli inquinanti del traffico del traforo, mentre la stazione di Les Bossons è situata nel fondovalle e quindi rileva anche emissioni dovute al traffico locale e al riscaldamento domestico. Nelle due stazioni di Courmayeur-Entrèves e di Chamonix-Les Bossons sono stati programmati campionamenti particolari per la determinazione analitica di altre sostanze inquinanti contenute nel particolato. Sono stati previsti tre periodi di indagine: uno prima della chiusura e uno durante la chiusura, i cui campionamenti sono stati già effettuati e sono attualmente in corso le analisi, mentre il terzo a seguito della riapertura, per cui i campionamenti sono in corso. I risultati delle misure e delle analisi di laboratorio saranno oggetto di confronto ed elaborazione comune con quelli ottenuti nei territori coinvolti sui versanti italo-francesi. La redazione del rapporto tecnico è prevista verosimilmente per la fine di marzo/metà aprile. L’Arpa informa anche che, nel corso del 2024, sarà attuata una campagna di monitoraggio anche nel centro abitato di Courmayeur, in modo da disporre dei dati di un intero anno solare per meglio valutare l’esposizione della popolazione ai principali inquinanti atmosferici.»

«La Regione Valle d’Aosta e il Département de la Haute-Savoie collaborano da sempre per lo sviluppo delle loro comunità e questa collaborazione non potrà che avere un impulso ulteriore nell’ambito del quadro giuridico e operativo assicurato dal Trattato del Quirinale - ha concluso Testolin -. La riduzione dell’impatto del traffico merci è un argomento che può avere innumerevoli declinazioni che vanno dalla sicurezza della circolazione per la quale la realizzazione della seconda canna è indiscutibilmente la soluzione migliore, al miglioramento delle caratteristiche dei mezzi di trasporto e, come noto, al traforo del Monte Bianco circolano solo mezzi all’avanguardia, che in ogni caso oltrepassano le competenze della Regione e del Département.»

«Sarebbe importante capire se ci sarà la volontà di fare una valutazione congiunta tra Valle d'Aosta e Savoia riguardo alle ricadute economico-ambientali - ha osservato la Consigliera Minelli -. Se così non fosse, non sarebbe positivo: questo Governo parla sempre della collaborazione transfrontaliera, ma quando questa non sembra essere in linea con la maggioranza, pare rifuggirla. Non sembra esserci una volontà di operare per la riduzione del transito dei Tir, al contrario: ma la politica dell'Unione europea va nella direzione di trasferire le merci dalla gomma alla rotaia e la Valle d'Aosta dovrebbe essere parte attiva e non passiva di un cambiamento. Soprattutto se crediamo nell'obiettivo di raggiungere il "fossil fuel free" entro il 2040, così come approvato da questo Consiglio.»

 

SC