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Comunicato n° 647 del 20 dicembre 2023

Approvato il disegno di legge in materia di indennità sanitaria e di recupero delle liste d'attesa

 

Nella seduta pomeridiana del 20 dicembre 2023, l'Assemblea regionale ha approvato un disegno di legge che contiene disposizioni organizzative straordinarie, urgenti e temporanee per assicurare la regolare erogazione e la qualità dei servizi essenziali di assistenza nel sistema sanitario regionale e altre disposizioni urgenti in tema di sanità. Il testo ha ottenuto 20 voti a favore (UV, FP-PD, AV-VdAU, PlA, SA, GM) e 8 astensioni (RV, PCP, FI). Il gruppo Lega VdA non ha partecipato al voto.

Il provvedimento, presentato dalla Giunta il 22 novembre e illustrato all'Aula dai Consiglieri Albert Chatrian per la maggioranza e Claudio Restano per l'opposizione, è composto di otto articoli che introducono un’indennità sanitaria temporanea per il triennio 2023-2025 per il personale delle professioni sanitarie del comparto sanità e per la dirigenza non medica, veterinaria e delle professioni sanitarie titolari di lavoro subordinato a tempo indeterminato, pieno e parziale, con l'Azienda Usl. Inoltre, riconosce l'indennità anche ai medici e infermieri a tempo indeterminato parziale e detta disposizioni per il recupero delle liste d'attesa.

Sul testo è stato respinto un emendamento del gruppo Misto per inserire in legge l'importo della misura mensile, mentre due emendamenti del gruppo Lega VdA per l'estensione della misura agli operatori socio-sanitari non sono stati messi in votazione perché con parere finanziario negativo.

Il dibattito in Aula

«Con questa legge non riscontriamo la volontà politica della maggioranza di voler sostenere tutta la sanità - ha commentato il Consigliere Mauro Baccega (FI) -. L'indennità sanitaria viene riconosciuta solo a determinate categorie di lavoratori, dimenticandone molte altre come ad esempio le Oss, i lavoratori amministrativi e gli operatori tecnici del comparto che pure operano all'interno dell'Ausl. In questi due anni è stato forte il nostro grido di allarme: abbiamo sempre sostenuto che tutto il personale che opera in sanità presso l'Ausl, tenendo conto delle diverse professionalità, deve ottenere il riconoscimento dell'indennità sanitaria. Le risorse ci sono e lo abbiamo dimostrato, ma pare che da parte della maggioranza non ci sia la volontà politica di sostenere tutte le categorie indicate e solo il clamore che si è alzato, creando pesantissime divisioni tra il personale sanitario, ha portato alla presentazione di questo disegno di legge. Avevamo inoltre richiesto più volte di incrementare i tetti di spesa per il privato accreditato funzionali al piano per il recupero delle liste di attesa e per le misure straordinarie per i soggetti erogatori dei servizi socio-sanitari privati accreditati. L'attenzione di Forza Italia proseguirà nell'individuare strategie organizzative funzionali a dare concrete risposte, in sanità, alla popolazione valdostana. Questa maggioranza fin dal 2021 ha voluto dividere il personale della sanità in figli e figliastri.»

Il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, ha lamentato «il ritardo con cui è arrivata la documentazione richiesta in Commissione: potete quindi capire con quale spirito ci avviciniamo alla votazione di questa legge. Oggi, con i nostri emendamenti rilanciamo la nostra proposta di estendere l'indennità temporanea agli operatori socio-sanitari, reperendo peraltro le risorse finanziarie. Gli Oss sono la categoria che si è ridotta di più dal 2021 ad oggi, passando da 230 alle 200 attuali. Occorre quindi prendere in carico questa questione, come abbiamo già evidenziato nella discussione della legge 22/2022 e del bilancio 2024-2026. In diverse maniere si è cercato di mettere una toppa all'esclusione delle figure degli operatori socio-sanitari, ma non abbiamo capito le motivazioni: ci sembrava che l'Assessore Marzi potesse essere d'accordo, ma la sua maggioranza sembra non volere. In merito al testo di legge, siamo assolutamente favorevoli ad una indennità che possa sostenere la parte sanitaria che sta affrontando un grosso carico di lavoro fin dall'inizio della pandemia, ma riteniamo al contempo che si debbano sostenere tutte le figure, senza creare lavoratori di serie A e di serie B. Non vogliamo rischiare di perdere un pezzo importante della nostra sanità che lavora tutti i giorni al pari degli altri.»

Il Capogruppo di RV, Stefano Aggravi, ha osservato che «nel Piano della salute e del benessere sociale non vi è traccia chiara di cosa si intenda fare sul tema dell’attrattività sanitaria. C’è soltanto un obiettivo generico di attivazione di un programma di welfare aziendale per il personale, per il mantenimento delle professionalità presenti e future. Come il precedente, anche questo disegno di legge finirà per creare distonie tra chi beneficia dell'indennità e chi no. Se l'obiettivo è quello di valorizzare e mantenere in loco le figure più a rischio della sanità valdostana, certo non si può riconoscere l'indennità a tutti in maniera indifferenziata, ma bisogna fare un ragionamento su ogni categoria del comparto e se, ad esempio, le Oss o altre figure professionali sono considerate a rischio bisogna mettere in campo le risorse necessarie per riconoscere anche a loro questa indennità. Sulla questione del Piano operativo per il recupero delle liste di attesa e delle misure straordinarie in favore dei soggetti erogatori dei servizi socio-sanitari privati accreditati abbiamo chiesto ulteriori informazioni in Commissione per comprendere quale sarebbe stato l'impatto del finanziamento dei Livelli essenziali di assistenza su queste due tematiche. Questa legge tocca una serie di situazioni importanti e centrali per la sanità valdostana e ci saremmo aspettati di non vedere interventi annacquati tra temi che meritano un'attenzione ben differente.»

«Tutte le figure professionali dell'ambito sanitario che abbiamo ascoltato in Commissione a più riprese hanno sottolineato l'importanza del loro lavoro rispetto all'erogazione delle prestazioni sanitarie e al mantenimento dei livelli essenziali di assistenza grazie ad un loro di équipe che coinvolge anche figure socio-sanitarie o tecnici - ha ricordato la Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz -. Hanno anche evidenziato che non è solo con un'indennità che si attraggono le persone: lo si fa attraverso la formazione continua, i turni adeguati e un'organizzazione più consona. Limitare questa discussione alla sola indennità è quindi riduttivo e ce lo dimostrano i dati. Si è passati da 48 medici che hanno cessato la loro attività nel 2022 a 47 al novembre del 2023, da 25 infermieri a 21 infermieri: non ci sembra che questa indennità abbia funzionato per mantenere il personale all'interno dell'Usl. Questa norma nasce da una scelta politica precisa: dare a qualcuno e dimenticarsi di altri alimentando l'ennesima conflittualità all'interno del sistema sanitario. Inutile scaricare le responsabilità sulle organizzazioni sindacali, quando con legge si sta continuando ad intervenire sulla materia contrattuale. Cosa si sta facendo per giungere ad un provvedimento strutturale che consenta di integrare le retribuzioni di tutti gli operatori della sanità, come si annunciava nella discussione della 22/2022? In questa legge poi si prevede l'autorizzazione e l'accreditamento di strutture private o meglio di una struttura: noi sosteniamo la sanità pubblica e quest'ottica di privatizzazione della sanità non ci trova d'accordo e, anzi, stupisce che alcuni colleghi che dovrebbero avere la nostra sensibilità voteranno oggi queste disposizioni.»

«In questo disegno di legge, l'indennità sanitaria viene allargata cercando di mettere una pezza all'iniquità disposta dalla precedente legge ma, di fatto, non viene risolta - ha sottolineato il Capogruppo di FI, Pierluigi Marquis -. Inoltre, non si può pensare che l'attrattività si possa raggiungere unicamente con la corresponsione aggiuntiva di denaro: si sarebbe dovuto pensare anche alla valorizzazione delle prospettive di crescita del personale, dei percorsi di formazione e intervenire sui problemi di conciliazione lavoro famiglia e sulla programmazione che risulta essere poco strutturata. Apprezziamo il tentativo di risolvere il recupero delle liste di attesa attraverso il potenziamento dei rapporti di collaborazione con il privato convenzionato. In questo momento così difficile per la sanità pubblica il contributo del privato è d'aiuto per uscire da una situazione di oggettiva difficoltà. Nell'insieme riteniamo che si sarebbe potuto fare di più e meglio. Anche la clausola valutativa, che attribuisce al governo regionale un mandato esplicito a raccogliere, elaborare e comunicare all'organo legislativo le informazioni necessarie a conoscere tempi e modalità di attuazione degli interventi e valutare le conseguenze della norma, avrebbe dovuto essere applicata.»

«Se vogliamo dare delle risposte concrete e tempestive al nostro sistema sanitario dobbiamo farlo stabilendo delle priorità - ha detto il Consigliere Corrado Jordan (AV-VdAU) -: il tema dell'attrattività di medici e infermieri è l'assoluta priorità, perché la carenza di questi lavoratori supera in modo evidente quella di tutte le altre categorie professionali dell'ambito sanitario. Questo disegno di legge va nella direzione di completare l'intervento fatto con la legge 22/2022, ma forse, ampliando così tanto la platea, perderà un po' di efficacia in termini di attrattività. Forse sarebbe il caso di valutare, così come fatto in altre regioni, l'introduzione di elementi che siano veramente attrattivi: cito l'aspetto remunerativo, magari immaginando l'incremento dell'indennità di esclusività del lavoro rispetto al sistema sanitario regionale; l'aspetto del benessere lavorativo e della conciliazione tra lavoro, tempo libero e famiglia; la formazione professionale, per il perfezionamento della professione e quindi della carriera.  Concludo con l'aspetto contrattuale, perché vi sono le stesse criticità che si ritrovano negli altri settori dell'amministrazione e occorre affrontarle in modo organico: lo stiamo facendo e lo si deve fare con equilibrio, contemperando gli interessi collettivi perché non diventino oggetto di sole rivendicazioni settoriali sovente strumentalizzate da tutta la politica.»

«Questo disegno di legge è l'ultimo passaggio di un percorso politico chiaramente individuato - ha replicato l'Assessore alla sanità, Carlo Marzi -. Nel corso della discussione della precedente norma sull'attrattività (l.r. n. 22/2022) è stato approvato all'unanimità un ordine del giorno che impegnava il Governo ad ampliare la platea dei beneficiari dell'indennità fino a completarli nell'ambito dei 26 professionisti sanitari previsti dal vigente Ccnl. Non abbiamo mai voluto escludere nessuna figura professionale, le cui centralità e importanza non sono in discussione: abbiamo recepito un mandato politico e gli abbiamo dato corso. In questo momento la sanità regionale è impegnata in una forte azione di rimodulazione e modifica e il Governo si è impegnato a intervenire con una serie di dispositivi importanti di carattere temporaneo, guardando a una riforma generale del settore che è in corso. Ci siamo occupati delle liste d'attesa, intervenendo su una situazione difficile, dovuta a motivi strutturali del servizio sanitario pubblico. Per questo abbiamo creato le condizioni per sviluppare collaborazioni territoriali per meglio smaltire le liste d’attesa, soprattutto nell’ambito della chirurgia generale. Il rapporto con i privati convenzionati è da tempo un’importante componente del servizio sanitario regionale nei rapporti con le patologie psichiatriche e delle dipendenze che completa l’offerta soprattutto di quei servizi che l'azienda Usl non gestisce in via diretta. Tanto è stato fatto e tanto resta da fare in questo settore ed è giusto cercare soluzioni migliorative anche attraverso il ricorso ai soggetti privati accreditati.»

 

 SC-LT