Info Conseil
Comunicato n° 404 del 28 luglio 2023
Interrogazione sulla nomina del Presidente della Société Infrastructures Valdôtaines
Con un'interrogazione del gruppo Progetto Civico Progressista presentata nella seduta consiliare del 28 luglio 2023, è stata affrontata la questione della nomina del nuovo Presidente della Société Infrastructures Valdôtaines.
Il gruppo, sottolineando il passaggio da un Amministratore unico a un Consiglio di amministrazione di tre componenti, ha chiesto di sapere: quando e a seguito di quali avvenimenti è stato deciso di sostituire l'ex Presidente con quello attuale; quali elementi sono stati acquisiti dalla Giunta e da Finaosta per verificare la compatibilità della nomina a Presidente della SIV del Direttore dei lavori commissionati dalla Société; se, alla luce degli elementi acquisiti, è stata avviata la procedura di sospensione o revoca della nomina.
«In premessa, il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha riferito che «la sostituzione dell’organo monocratico con uno collegiale è avvenuta sulla base di una specifica motivazione presentata da Finaosta e riscontrata dall’Amministrazione regionale. Il passaggio a un organo amministrativo collegiale non solo mantiene il compenso complessivo invariato rispetto all’organo monocratico, ma garantisce anche maggiore e diversificata idoneità e professionalità rispetto al perseguimento dell’interesse pubblico alla realizzazione delle numerose e differenti opere di interesse strategico poste in capo a SIV. Questo organismo, in quanto società a responsabilità limitata, è soggetto all’applicazione dell’articolo 2383 del Codice civile in base al quale la nomina degli amministratori spetta all’Assemblea e questi scadono alla data dell’Assemblea convocata per l’approvazione del bilancio relativo all’ultimo esercizio della loro carica. Alla scadenza prevista, la Regione, per il tramite di Finaosta, ha proceduto, con delibera 544/2023, alla designazione di tre componenti del Consiglio di amministrazione che sono avvenute sulla scorta di un rapporto di natura fiduciaria, fondato sull’intuito personale e, comunque, nel rispetto del possesso dei requisiti oggettivi di idoneità all’assunzione della carica, indicati nell’avviso pubblico e verificati, da Finaosta, sulla base delle dichiarazioni fornite dai candidati in sede di apposita istruttoria. Il nuovo CdA è stato quindi designato e successivamente nominato dall'Assemblea.»
«Trattandosi di un mero rapporto di natura fiduciaria - ha sottolineato il Presidente della Regione -, non deve sussistere, alla base, alcuna motivazione in ordine alle ragioni che hanno mosso la Giunta all’individuazione dei propri rappresentanti, compreso il nuovo Presidente, salva, naturalmente, la sussistenza di tutti i requisiti di idoneità all’assunzione della carica stabiliti dalla legge e dallo Statuto societario. Sulla compatibilità della nomina, come espressamente previsto dalla normativa, è previsto un procedimento avviato da Finaosta con la pubblicazione di un avviso pubblico per la ricerca di candidature. Su queste vengono effettuate le verifiche sull'insussistenza delle cause di inconferibilità, incompatibilità e di conflitto di interessi; sussistenza dei requisiti di professionalità e, in genere, di idoneità alla carica, compresi quelli di onorabilità, individuati nell’avviso. Ricevuto l'elenco dei candidati idonei, la Giunta regionale designa con propria deliberazione presentata dalla struttura regionale competente, i componenti degli organi di amministrazione e di controllo delle società a partecipazione indiretta, trasmettendo la deliberazione a Finaosta ai fini della proposta di nomina. Nel caso specifico, all’esito dei controlli, Finaosta ha evidenziato alla Regione un potenziale profilo di incompatibilità relativo al nuovo presidente. Per questo motivo, la deliberazione n. 544/2023 ha condizionato l’efficacia della designazione anche “all’impegno a rimuovere le eventuali cause di incompatibilità". Non si trattava di inconferibilità, nel qual caso la nomina sarebbe stata preclusa, ma nelle situazioni di incompatibilità, spetta al soggetto interessato l’obbligo di scegliere, entro il termine perentorio di 15 giorni, tra la permanenza nell’incarico di provenienza e l’assunzione di quello di destinazione. Cosa che l’attuale Presidente del Consiglio di amministrazione ha fatto nei termini previsti. Non emerge dunque alcuna motivazione per la sospensione o la revoca della nomina in questione.»
La Consigliera Chiara Minelli ha replicato: «Non è condivisibile la sostituzione di un Amministratore unico con un Consiglio di amministrazione perché è in contrasto con la normativa e con le indicazioni generali impartite sulle società pubbliche e, soprattutto, risponde a delle vecchie logiche di distribuzione di prebende. Ci si dice anche che l'operazione è stata fatta a parità di spesa, grazie a una riduzione dello stipendio del Presidente. A noi risulta che il suo emolumento sia passato da 68mila a 60mila euro, quindi, vuol dire che gli altri membri del CdA ne percepiscono 4mila: una cifra abbastanza ridicola. Non abbiamo invece sentito nulla sui motivi per cui si è deciso di cambiare il Presidente. Non capiamo se c'era una ragione grave per la mancata riconferma del Presidente uscente che, a nostro avviso, ha lavorato bene. Anche sull'incompatibilità permangono i nostri dubbi: era palese che avere contemporaneamente il ruolo di Direttore dei lavori e la carica Presidente della società commissionaria degli stessi, fosse incompatibile e credo che questo fosse abbastanza noto a tutti, vista la vicenda della direzione lavori del polo universitario che è una storia conosciuta per tutta la serie di corsi e di contro ricorsi. Sulla questione della rimozione delle cause di incompatibilità faremo ulteriori verifiche perché a noi risulta che l'incarico della direzione lavori sia rimasto.»
LT