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Comunicato n° 396 del 27 luglio 2023
Approvate le disposizioni in materia di "zona franca per la ricerca e lo sviluppo"
Il Consiglio Valle ha approvato all'unanimità, nella seduta del 27 luglio 2023, il disegno di legge che contiene disposizioni in materia di "zona franca per la ricerca e lo sviluppo" (ZFR&S).
Composto di dieci articoli e depositato dalla Giunta il 15 maggio, il testo legislativo si propone di sviluppare il tessuto industriale locale e di attrarre imprese, alte professionalità e risorse per la ricerca e l’innovazione, individuando nel territorio regionale una zona franca dove riservare agli operatori economici insediati contributi e strumenti di agevolazione fiscale. Sul testo è stato approvato un emendamento del gruppo Lega VdA riguardante l'introduzione di ulteriori agevolazioni fiscali.
Il Consigliere Corrado Jordan (AV-VdAU) ha illustrato il provvedimento all'Aula. «Le projet de "zone franche de recherche et développement" - même s'il ne fait pas partie de la législation italienne prévue pour les "zones franches urbaines" établies en 2007 et nées de l'expérience des zones franches urbaines françaises - partage les finalités de soutien au développement économique à la recherche, au développement et à l'innovation. A ce titre, il fait partie intégrante du nouveau S3 (smart, spécialisation, stratégie) de la Région pour la période 2021-2027 et du DEFR régional.»
«Ce projet - a dit le Conseiller - définit un programme de soutien fort, d'accès facile, avec des temps de remboursement bien définis au bénéfice des entreprises engagées dans le transfert des technologies, dans l'innovation, dans les investissements, dans la recherche et dans le développement, avec des mesures fiscales - qui permettent aux entreprises de décider de leurs priorités - et des aides financières - plutôt concentrées sur des priorités spécifiques identifiées par les entreprises dans leurs programmes d'investissement sur la base des différentes activités définies par le Gouvernement régional. Un projet de loi créé dans le but, en plus de ce qui a déjà été fait avec d'autres instruments législatifs et des programmes de développement, d'attirer des capitaux et de la technologie, mais surtout aider à démarrer un processus de croissance, avec comme objectif celui de développer quelque chose de plus que la manœuvrabilité fiscale accordée par l'Etat en 2017. Ce projet ne doit pas être confondu avec la zone franche douanière prévue par l'article 14 de notre Statut spécial, dont l'application est liée à des modalités qui doivent être fixées par une loi de l'Etat.»
«Gli effetti del rafforzamento della capacità delle imprese di innovarsi attraverso la ricerca possono essere valutati in un periodo medio-lungo ed è per questo che per lo sviluppo di queste politiche sono necessarie misure strutturali come la creazione di una zona franca che duri nel tempo - ha proseguito -. Tuttavia, è anche necessario misurare gli effetti di una misura così innovativa ed è per questo che la norma prevede una prima applicazione sperimentale per un periodo di tre anni. Al contempo, con una visione prospettica, con la norma viene autorizzata la Giunta regionale a negoziare con lo Stato l’introduzione di ulteriori agevolazioni fiscali con impatto sul bilancio regionale a favore di operatori economici insediati nella ZFR&S. L'applicazione di questa norma potrà creare opportunità di crescita del sistema delle imprese ma occorre concretizzare un progetto che ha bisogno anche di altre condizioni per essere competitivo altrimenti rischierebbe di restare un riconoscimento senza alcun ritorno per il territorio. La carenza del sistema infrastrutturale delle comunicazioni materiali e immateriali (vedi connettività ma anche vie di comunicazione e dei trasporti), il costo delle utilities a cominciare dall'energia e di quello, ancora più grave, del denaro sono problemi tuttora irrisolti e che costituiscono da sempre un ostacolo fisico alla crescita del sistema economico regionale.»
Il dibattito in Aula
Il Vicecapogruppo della Lega VdA, Stefano Aggravi, ha ricordato che «a suo tempo, la Lega valdostana aveva già proposto la "zona franca urbana", che oggi troviamo ben rappresentata da questo disegno di legge. Un testo tutt'altro che semplice che, tuttavia, ha delle grandi potenzialità e permette alla Regione di muoversi all'interno della normativa stringente dettata dal diritto nazionale e soprattutto da quello dell'Unione europea. Oltre alla definizione di potenziali riduzioni sull'IRAP e su una serie di altri contributi, già previsti nel disegno di legge, sarebbe opportuno che la nostra Regione potesse negoziare con lo Stato ulteriori agevolazioni a favore di quei soggetti che rientrano in Italia trasferendo la propria residenza fiscale in Valle. È un elemento chiave se si vogliono attirare sul nostro territorio professionalità elevate come docenti, ricercatori e altri soggetti qualificati. Un'opportunità che la Regione non dovrebbe lasciarsi sfuggire.»
«Con questo disegno di legge - ha osservato il Consigliere Erik Lavy (Lega VdA) - non ci può essere un paragone con la zona integrale concepita 80 anni fa, ma si vogliono dare delle risposte ad un tessuto industriale che in Valle d'Aosta gode di alcuni svantaggi rispetto ad altre realtà. Per questo si vuole dare una mano pe favorire l'importazione di persone, capitali, know-how che in Valle mancano. È un disegno di legge interessante perché ha un'attenzione nei confronti del privato e che fa del marketing territoriale la base del sistema. Ci sono tre aspetti da considerare. Il primo è l'individuazione delle aree dove creare questa zona franca di ricerca e sviluppo, che se fossero collocate all'ingresso delle vallate potrebbero portare anche al ripopolamento dei comuni di montagna. La seconda questione è chi si vuole attirare: occorrerà fare un'analisi puntuale sul target di imprese, in collaborazione con l'Università della Valle d'Aosta, per avere certezze sul loro sviluppo e per non trovarsi nel futuro con aziende che abbandonano il territorio. Il terzo aspetto è il monitoraggio, che sarà la fase più importante perché consentirà di capire se questo provvedimento potrà essere ripresentato in futuro. Un disegno di legge importante, quindi, perché dà un valore a quello che è sempre stato uno svantaggio: la zona di confine. Un disegno che avrà dei rischi, ma bisogna fare in modo che al termine della sperimentazione si sia trasformato in una vera occasione.»
«Questa norma rappresenta l'occasione per riuscire a equilibrare l'economia delle diverse aree del nostro territorio e soprattutto per far valere la nostra specificità - ha commentato il Consigliere Claudio Restano (GM) -. La particolarità di questo disegno di legge è che si propone in una Regione a Statuto speciale che gode di un modello di gestione delle imposte diverso da altre realtà. Per raggiungere il risultato auspicato, sarà quindi importante individuare il nostro interlocutore principale che, secondo noi, non può che essere lo Stato, al fine di trovare il modo di compensare la diminuzione delle entrate, che è la naturale conseguenza dell'applicazione della zona franca. Nel caso delle zone franche urbane o zone economiche speciali, concepite per le zone particolarmente disagiate, lo Stato interviene con un sostegno significativo. Con questa legge stiamo giocando una partita non solo economica ma anche e soprattutto politica. Tutti i gruppi hanno votato all'unanimità il testo: è importante mostrarsi compatti di fronte al Governo centrale per essere interlocutori capaci di sedersi al tavolo delle contrattazioni con la forza necessaria per portare a casa i risultati auspicati.»
Il Capogruppo di PlA, Augusto Rollandin, ha voluto specificare che «si sta discutendo un testo che prevede in maniera netta l'esenzione sull'imposta regionale sulle attività produttive, fissando chiaramente i termini per la sua entrata in vigore. Ci sono delle problematiche a cui dare soluzione che implicano delle attivazioni oggettivamente non facili da realizzare. In quest'ottica, sarà importante coordinare e dare una priorità di importanza agli obiettivi da raggiungere.»
L'Assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy, si è detto «contento di portare questo provvedimento che nasce da un piccolo seme gettato dai governi precedenti e che noi abbiamo coltivato e fatto crescere fino a portarlo oggi in Consiglio regionale. Si tratta di un disegno di legge per costruire un progetto di sviluppo per il futuro, che passa per la ricerca e le competenze, per costruire un modello di lavoro più stabile, integrato e radicato nella comunità. Questo è un punto di partenza: oggi inizia un percorso che ci porterà a migliorare le nostre politiche di sviluppo. Attraverso la S3, strategia intelligente, dovremo lavorare per allargare il campo dei progetti di ricerca oltre a completare il progetto di unire i nostri centri di ricerca: da questo lavoro sinergico potrà nascere un'ulteriore capacità di costruire progetti sostenibili. Diamo la possibilità di elevare la qualità del nostro lavoro attraverso lo sviluppo di competenze fra i giovani, facendo diventare più competitivo il nostro comparto economico e aiutando così anche l’arrivo di nuovi potenziali persone e famiglie. La migliore leva di sviluppo è la ricerca: l'importanza di costruire una rete intorno ai centri di ricerca passa attraverso il nostro sistema di imprese affinché ci sia uno sviluppo e una vitalità del territorio. Sarà importante attrarre delle competenze da mettere a disposizione delle aziende per rendere più robusta la nostra azione di sviluppo. Tutti insieme dovremo fare in modo che il sistema nel suo complesso senta questo provvedimento affinché possa nascere una vera opportunità per più zone del nostro territorio.»
«Le agevolazioni peseranno sulle entrate della Regione - ha rilevato il Presidente della Regione, Renzo Testolin -, ma qui facciamo un investimento che nel tempo potrà tornare a tutto favore del nostro territorio, abbinando la ricerca e lo sviluppo con l'insediamento delle imprese. Un percorso che è già stato individuato attraverso bandi già messi a punto dall'Assessorato, ma il vero lavoro inizia ora anche attraverso un confronto con lo Stato che possa ampliare le agevolazioni disponibili. Per noi era uno dei punti forti del programma di Legislatura da perseguire: è questo un primo passo verso la zona franca evocata nel nostro Statuto e che ora ha bisogno di essere attualizzata. È una sfida che raccogliamo, anche per dare nuova linfa ai processi demografici che tanto ci preoccupano, puntando da un lato al rientro dei nostri giovani e dall'altro cercando di essere attrattivi verso l'esterno in merito a ricercatori e aziende che possano insediarsi sul nostro territorio arricchendolo.»
SC-LT