Info Conseil
Comunicato n° 388 del 26 luglio 2023
Interpellanza sulla navigabilità sportiva della Dora Baltea
Quali sono le strategie e gli strumenti per incrementare le potenzialità di navigabilità sportiva della Dora Baltea? È quanto ha chiesto il gruppo Lega Vallée d'Aoste con un'interpellanza presentata nella seduta consiliare del 25 luglio 2023.
Richiamando la vocazione turistica della Valle d'Aosta, il Consigliere Luca Distort ha osservato che «tra le tendenze che regolano le scelte turistiche nei vari territori si sta diffondendo la richiesta di turismo fluviale con un'attività sportiva che contempla diverse discipline: rafting, hydrospeed, canyoning, kayak: un target che contempla una clientela medio-alto spendente. Il nostro territorio è già attualmente considerato una meta privilegiata per lo svolgimento del rafting, ma sull'intero sviluppo della Dora Baltea, solo 25 chilometri risultano fruibili ad uso di navigabilità sportiva; inoltre, in diversi tratti, la navigazione è penalizzata dalla presenza di massi occulti, di sponde artificiali che limitano i punti di attracco, sbarramenti e salti di quota che impongono l'uscita dal corso d'acqua, mancanza di un'armonia di rilascio delle acque con gli enti gestori dell'attività idroelettrica. Secondo noi, sarebbe importante che la Regione, di concerto con gli enti e le associazioni di categoria e, ad integrazione dell'attuale attività e della relativa disciplina, mettesse in campo delle politiche di gestione, secondo una visione e una strategia ben definita, al fine di aumentare l'attrattività della Valle d'Aosta verso i rispettivi target turistici.»
L'Assessore al turismo e sport, Giulio Grosjacques, ha confermato che «il turismo fluviale, in tutte le sue declinazioni fa registrare un numero sempre crescente di appassionati di tutte le età. La pratica del rafting, ad esempio, a seconda dei tratti di Dora Baltea percorsi, risulta adatta a un pubblico che va dai sei anni alle età più mature. L'Amministrazione riserva attenzione al settore e ne sono testimonianza alcune iniziative in atto, la cui realizzazione può incrementare la navigabilità sportiva del fiume, come quella del progetto europeo Life Gray Marble di cui è capofila la Valle d'Aosta che prevede una serie di interventi che permetteranno di recuperare un tratto di Dora potenzialmente idoneo per le attività del rafting e canoa. In generale, soprattutto per quanto riguarda la Dora Baltea, gli uffici regionali, in fase di esecuzione di eventuali interventi, mantengono i contatti con i referenti locali del rafting per cercare di venire incontro a eventuali esigenze specifiche. Tuttavia, oltre ad interventi di sistemazione delle risorse fluviali bisognerebbe attuare anche azioni sinergiche con i gestori dei grandi invasi per consentire il rilascio dell'acqua in una finestra temporale più ampia. Bisogna anche evidenziare che, sui diversi tratti di Dora, esistono derivazioni attive che determinano già attualmente una diminuzione della risorsa idrica e, nella Valdigne, sono state presentate due domande di nuove derivazioni che potrebbero in qualche modo determinare altre limitazioni della risorsa idrica. Da un punto di vista turistico non posso che auspicare il prosieguo del trend positivo delle presenze di appassionati di sport fluviali fatto registrare in questi anni. In condizioni climatiche normali non vi sarebbe alcun problema a concertare tra tutti gli attori coinvolti delle soluzioni che garantiscano una portata del fiume consona alle esigenze degli sport fluviali, tenuto però conto delle attuali criticità di approvvigionamento occorre fare un uso razionale dell'acqua e garantirla secondo criteri di priorità. Nell'ambito delle attività dell'Osservatorio regionale tecnico-politico sulla crisi idrica di recente istituzione sarà possibile rappresentare anche le esigenze del turismo fluviale al fine di assicurarne se e per quanto possibile il soddisfacimento delle legittime esigenze.»
Il Consigliere Distort si è detto «confortato nel percepire che il tema è preso in considerazione. Sicuramente ci sono delle criticità, prima tra tutte la questione della disponibilità della risorsa idrica ma non è un motivo per abbandonare certi percorsi. Questa situazione di carenza impenna ancora di più nel target turistico l'attrattività delle attività ludico sportive che hanno a che fare con l'acqua. Bisogna trasformare una criticità in punto di forza Stiamo parlando dell'interesse del nostro territorio e vigileremo con attenzione.»
LT