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Comunicato n° 355 del 13 luglio 2023
Interrogazione sulla nomina della nuova Rettrice dell'UniVdA
Nella seduta consiliare del 13 luglio 2023, il gruppo Progetto Civico Progressista ha chiesto conto della nomina della nuova Rettrice dell'Università della Valle d'Aosta.
In particolare, si sono volute conoscere le motivazioni per cui si è ritenuto di non confermare la precedente Rettrice, candidata nella terna proposta dal Senato accademico; se la votazione sia avvenuta in modo palese, quanti sono i componenti del Consiglio dell'Università con diritto di voto, quanti erano presenti e come si sono espressi durante la votazione.
Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha riferito che «i componenti il Consiglio dell'Università con diritto di voto sono 14 e l'organismo ha stabilito all’unanimità di procedere con votazione palese. Erano presenti 11 componenti del Consiglio su 14 e 8 si sono espressi a favore, uno ha votato contro e due si sono astenuti. Ci sembra più corretto rappresentare i motivi per cui si è determinata una scelta, piuttosto che soffermarsi sul contrario. I componenti della terna presentata dal Senato accademico possedevano tutti caratteristiche di professionalità, esperienza e competenza tali da essere ugualmente meritevoli per ricoprire la carica di Rettore dell’UniVdA. Per quanto concerne la specifica scelta effettuata, si sono individuate nella professoressa Ceretta le giuste caratteristiche al fine di consentire al nostro Ateneo di poter crescere con equilibrio e condivisione in entrambi gli ambiti in cui lo stesso opera: tendendo verso una auspicata crescita dell’offerta formativa legata al territorio e con una sempre maggiore attenzione alle opportunità di sviluppo, anche passando attraverso rinnovati contatti e nuove collaborazioni che possano ulteriormente marcare la vocazione bilingue dei percorsi di studio. Inoltre, è stata recepita l’interessante opportunità di voler rendere l’Università parte integrante del tessuto sociale valdostano, fruibile da tutta la popolazione, anche non scolastica: una sfida non scontata e dettata dalla volontà di giungere a una sempre più ampia condivisione per far conoscere, nel segno della partecipazione, il nostro Ateneo, il suo ruolo e le sue potenzialità, favorendone lo sviluppo e un rinnovato senso di appartenenza.»
«Il ricorso al voto palese mi ha stupita molto perché, mi risulta, che in tutti gli atenei l'elezione del Rettore avvenga con voto segreto - ha replicato la Consigliera Chiara Minelli -. Un sistema singolare quello scelto in Valle, considerato che, tra gli aventi diritto al voto, ci sono docenti e studenti dell'ateneo che poi avranno a che fare con il futuro Rettore. Le motivazioni elencate per la scelta della professoressa Ceretta sono piuttosto deboli e generiche, a fronte di una situazione di miglioramento del clima universitario avvenuto con l'elezione della professoressa Monaci - dopo anni travagliati -, nel periodo in cui il Presidente Testolin faceva parte della Giunta Fosson e la Rettrice fu nominata "per i suoi legami col territorio e la volontà di instaurare legami di massima collaborazione con tutti gli organi locali". Senza nulla togliere alla professionalità della professoressa Ceretta, ritengo che scegliere un docente esterno all'ateneo sia discutibile e opinabile: in vent'anni la nostra Università avrebbe dovuto acquisire capacità di autogoverno, senza dover dipendere da soggetti esterni, e aver acquisito una gestione matura dei rapporti interni. La professoressa Ceretta penso manterrà il suo incarico a Torino, quindi non potrà seguire a tempo pieno l'UniVdA. Il potenziamento della francofonia avrebbe potuto essere perseguito senza cambiare rettore, dal momento che il nostro ateneo ha attualmente al suo interno le professionalità necessarie. A mio avviso, questa, ha tutta l'aria di una defenestrazione. Forse non si è gradita la dichiarazione della professoressa Monaci che rivendicava l'autonomia dell'UniVdA anche rispetto all'Amministrazione regionale, sua azionista di maggioranza.»
LT