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Comunicato n° 349 del 12 luglio 2023
Approvato il disegno di legge in materia di locazioni brevi per locazioni turistiche
Nella seduta del 12 luglio 2023, il Consiglio Valle ha approvato, con votazione per appello nominale - 19 a favore (UV, AV-VdAU, FP-PD, SA, PlA), 13 contrari (Lega VdA, FI, Misto), 2 astensioni (PCP), il disegno di legge che disciplina gli adempimenti amministrativi in materia di locazioni brevi per finalità turistiche.
Sul provvedimento, presentato dalla Giunta regionale il 30 dicembre 2022 e modificato dalla quarta Commissione durante il suo iter, sono stati approvati in Aula un emendamento del gruppo Lega VdA che modifica il titolo specificando che si tratta di locazioni brevi; due del gruppo Forza Italia, di cui uno chiarisce che le comunicazioni per scopi statistici avvengano solo nel caso si siano verificati arrivi e presenze e uno che estende la possibilità di ubicazione degli appartamenti sul territorio regionale; uno depositato da tutti i gruppi e che introduce la clausola valutativa al fine di monitorare il fenomeno delle locazioni brevi e per verificare l'efficacia della norma; cinque emendamenti della maggioranza - di cui uno che stabilisce l'entrata in vigore della legge dal 1° novembre 2023.
Il testo approvato, composto di tredici articoli, definisce gli alloggi a uso turistico (camere ubicate in prima case e camere o unità abitative qualificate come seconde case), il locatore per finalità turistiche, il codice identificativo regionale (CIR) rilasciato dal Comune per ogni alloggio a uso turistico, gli adempimenti amministrativi e i servizi erogabili negli alloggi a uso turistico, l'imposta di soggiorno (parificandoli alle strutture turistico-ricettive), la promozione da parte dell'Office régional du tourisme, i controlli e le sanzioni.
Contestualmente, è stato respinto un ordine del giorno, depositato in Aula dai gruppi FI, PCP, GM, Lega VdA, che voleva impegnare a predisporre, entro 60 giorni, un disegno di legge che desse la possibilità a chi esercita l'attività di locazione di appartamenti di attingere ai benefici e finanziamenti di cui alla legge regionale 19 del 2001 per qualificare gli appartamenti e offrire un servizio sempre più performante e adeguato alle aspettative crescenti dei turisti.
Il Consigliere di AV-VdAU Corrado Jordan ne ha illustrato i contenuti in Aula. «L'analisi del settore turistico evidenzia che anche in Valle d'Aosta il fenomeno dell'affitto turistico cosiddetto breve (non superiore ai 30 giorni) costituisce un elemento importante e contribuisce ad arricchire l'offerta ricettiva (si pensi ai borghi o alle piccole località che sono prive di alberghi e grandi strutture) e, quindi, allo sviluppo turistico della regione - ha evidenziato Jordan -. Si tratta di abitazioni residenziali prevalentemente secondarie che vengono messe a reddito diventando strutture turistico-ricettive che possono essere definite estemporanee. La locazione in generale, e quindi anche quella turistica, è regolata dal Codice civile; le Regioni, avendo potestà legislativa concorrente a quella statale in materia di turismo, possono tuttavia prevedere per questo tipo di locazioni una regolamentazione volta a stabilire con maggior precisione il confine tra chi effettua questo tipo di attività a livello professionale e tra chi esercita un semplice diritto di proprietà.»
«Con questo disegno di legge - ha proseguito il Consigliere - si definiscono politiche in materia di turismo sempre più mirate anche rispetto alle nuove esigenze di fruizione dei territori, e ciò al fine principale di esercitare al meglio le funzioni regionali di coordinamento, promozione e vigilanza sull’esercizio delle attività turistico-ricettive. Questo testo ha tenuto conto sia delle osservazioni espresse dalla maggioranza, sia di quanto emerso nelle diverse audizioni in Commissione: faccio riferimento principalmente alla modifica del periodo di affitto riferito ai contratti fino a 30 giorni e agli ultimi emendamenti depositati che chiariscono alcuni aspetti applicativi della norma. Con responsabilità non ci siamo sottratti alla disciplina di un settore in cui sono evidenti le particolarità e la variabilità di un mercato, quello turistico, che è in continua evoluzione e che necessita quindi di un'attenta regolamentazione, favorendo sinergie tra i diversi attori del comparto turistico e assicurando livelli qualitativi che permettono di migliorare tutto il comparto. Questo senza eccessivamente gravare sulle attività amministrative e finanziarie che in parte sono già in vigore per effetto delle normative nazionali e che in questo testo sono state inserite per una migliore comprensione. Riteniamo inoltre opportuno, dopo un primo periodo di applicazione della norma, valutarne il funzionamento e se necessario fare degli aggiustamenti.»
Il dibattito in Aula
Il Capogruppo di Forza Italia, Pierluigi Marquis, ha definito le locazioni turistiche «un tema di assoluta importanza per l'economia valdostana. Il settore dell'accoglienza ha un peso rilevante nella nostra regione che conta 25mila posti letto alberghieri e almeno 250mila posti letto in abitazioni secondarie di proprietà o in affitto. Si tratta di una grande presenza sul territorio che incide in maniera significativa sullo sviluppo del territorio e che, nei momenti di grande affluenza, ha supplito e supplisce alla carenza di posti letto alberghieri. La legge non considera il contributo oggettivo dato al territorio da parte di queste attività e si avvicina in maniera accusatoria alle locazioni per finalità turistiche considerate come un settore poco trasparente, che esercita una concorrenza sleale nei confronti delle attività alberghiere. Dimentichiamo che, in questi ultimi anni, il patrimonio immobiliare ha subìto un deprezzamento medio del 30% e per mantenerlo bisogna invece calcolare un aumento del 30-40% causato dalla crescita generale dei costi. Questo genere di locazioni è un piccolo aiuto per i proprietari degli immobili: non è un'occasione per fare business ma un modo per coprire le spese vive legate al mantenimento delle case. La maggior parte dei soggetti è interessata da forme di affitto occasionale che sono al di sotto dei trenta giorni annuali. Come si può pensare di assoggettare queste famiglie alla complessità amministrativa prevista dalla norma? Non è chiaro cosa si voglia fare emergere con questa legge. I proprietari delle case agiscono alla luce del sole, rispettando le norme vigenti. La crescita di incombenze amministrative sproporzionate e l’introduzione di un meccanismo sanzionatorio e di controllo in cui "costerà più la corda del sacco" creeranno danni al sistema turistico e al comparto commerciale.»
Il Consigliere Paolo Sammaritani ha ricordato che il gruppo Lega Vda ha organizzato degli incontri sul territorio per capire le esigenze riguardo a questa tematica: «Oggi, il settore è normato ma va regolamentato meglio allineandolo al livello nazionale. La maggioranza ha predisposto questa normativa con una certa confusione e superficialità, sbagliando fin dall'inizio il periodo degli affitti brevi, salvo poi modificarlo dopo le nostre osservazioni. Questa è una legge scritta male, in burocratese, che crea una serie di complicazioni inutili: abbiamo quindi presentato degli emendamenti per renderla più chiara e più semplice, ben sapendo che il compito di noi legislatori è quello di semplificare la vita e dare certezze ai cittadini. Questa legge, se entrerà in vigore così, avrà l'effetto di lasciare le case vuote: non è questo che vogliamo. Noi dobbiamo aiutare i cittadini a usufruire del loro patrimonio oltre che ad abbellirlo. Il contributo che questo settore dà come apporto economico dal punto di vista fiscale è di circa 1,5 milioni di euro, ci sono poi vari milioni di indotto. Un settore che non è in conflitto con l'attività alberghiera e che tutti gli stakeholders sono favorevoli a disciplinare, ma non con queste modalità. Io temo che se questo testo passerà così, sarà inapplicabile e si dovrà di nuovo intervenire. Per questo avevamo chiesto tempo - che la maggioranza non ha voluto concedere - e per questo oggi presentiamo delle modifiche per togliere tutto quello che è un orpello inutile, sia dal punto di vista economico, sia del rapporto tra amministrazione e cittadini, al fine di rendere questa legge snella, utile e di immediata percezione per il cittadino.»
Il Consigliere Simone Perron (Lega VdA) ha parlato di «un impianto normativo che deve essere semplificato, in ossequio ai principi del nostro movimento che, da sempre, è a favore dello snellimento burocratico e si pone a tutela dell'iniziativa economica privata. Chiunque cerca di trarre una rendita legittima, come quella delle locazioni brevi, deve avere la strada spalancata. Non ci spieghiamo neanche i motivi per cui questa legge sia stata scaricata con tanta urgenza. Il testo è identico a quello elaborato anni fa, lasciato nel cassetto e poi tirato fuori alla fine dell'anno scorso. Ci chiediamo perché ora? Il Consiglio è il depositario della funzione legislativa ma ci sembra che su questo punto l'agenda sia stata molto influenzata dall'azione di certe organizzazioni di categoria che si sono rivelate molto solerti nel portare all'attenzione questa situazione. Risulta poi anche difficile da realizzare tutta la parte sui controlli che impegna la Regione. Insomma, una legge che procurerà dei problemi. Ai colleghi del mondo autonomista chiedo, infine, se va bene legiferare sulla base dei principi della sinistra: controlli, burocrazia, ostacolo all'iniziativa privata. I piccoli proprietari delle abitazioni hanno lavorato duro per tutta la vita per avere una casa e oggi stanno valutando se vendere il frutto delle loro fatiche.»
La Consigliera Raffaella Foudraz (Lega VdA) ha ricordato che «nella fretta di fare, la maggioranza non si è accorta che questo disegno di legge era identico a quello presentato quattro anni fa, a parte le sanzioni che sono state ricalcolate. Questo è un testo pieno di incombenze burocratiche, che va nella direzione opposta di quanto invece si dovrebbe fare: semplificare, chiarire, snellire. Un testo che non regolamenta, anzi limita chi vuole fare: è un classico esempio di burocrazia elefantiaca. Sarebbe auspicabile andare verso una normativa più ridotta e di più facile applicazione con l'obiettivo di permettere a coloro che hanno degli appartamenti di poter lavorare, senza essere continuamente vessati da una pubblica amministrazione che appesantisce i procedimenti con ridicole imposizioni e incombenze.»
La Consigliera Chiara Minelli (PCP) ha ricordato che «circa quattro anni fa è stato affrontato un disegno di legge molto simile a quello in discussione oggi in Aula. All'epoca erano già state segnalate una serie di criticità che avevano portato a una battuta di arresto dell'iter legislativo e, oggi, il testo di legge ci viene riproposto con ben poche modifiche rispetto al passato, nonostante molte associazioni abbiano segnalato con stupore e imbarazzo le correzioni richieste già negli anni passati. Che senso ha continuare ad audire gli stakeholder se poi non vengono presi in considerazione? O si dà retta solo qualcuno? Qui si è ascoltata solo la voce della categoria degli albergatori che incitava all'approvazione del disegno di legge per arrivare velocemente ad una norma, prima di quella elaborata in sede nazionale, per cui forse dovremo poi rivedere la legge regionale. Questo disegno di legge presenta molti elementi di criticità. Ci sono realtà territoriali delle medie valli che non hanno alberghi e sono prevalentemente interessate da locazioni, anche brevi, e che, con l'entrata in vigore di questa norma, rischiano di limitare la disponibilità dell'offerta da parte dei piccoli proprietari, con conseguente riduzione del movimento turistico e contrazione dell'indotto locale. Il rischio di avere gli appartamenti chiusi è concreto e si sarebbero dovute recepire molte proposte dei portatori di interesse formulate in fase di audizione. Questo documento prevede una serie di adempimenti e di norme confusi e con profili di dubbia legittimità.»
Il Capogruppo dell'UV, Aurelio Marguerettaz, ha condiviso «l'importanza del tema del lavoro e della disponibilità dei beni, ma va messo sul tavolo anche il diritto dei condomini o dei vicini delle proprietà adibite ad attività turistica. Questo per dire che occorre la tutela della proprietà privata di tutti: ecco perché bisogna introdurre delle regole per favorire una convivenza all'interno dei cittadini. C'è poi il problema delle truffe, che possono essere risolte avendo degli alloggi con un codice identificativo. Dovremo poi anche affrontare il problema della qualità degli alloggi che saranno messi sul mercato: al pari della classificazione delle attività alberghiere, occorrerà avere anche una classificazione degli alloggi se vogliamo offrire un servizio di qualità. La Valle d'Aosta ha bisogno di aumentare la propria ricettività: il fenomeno degli affitti brevi è quindi da considerare come parte integrante della nostra offerta turistica. Il fenomeno non è da combattere ma da agevolare, cercando di creare una situazione che non sia di conflittualità tra i diversi interessi, coniugando le esigenze dei locatori e di chi usufruisce del servizio con quelle di tutta la comunità. Non sono convinto che questa sia la migliore legge possibile, ma è anche vero che non ci sono leggi perfette: è un continuo work in progress in base a quanto emergerà nel corso della sua applicazione. Questo testo è quindi un punto di partenza, non di arrivo.»
«È un disegno di legge che era già pronto da diversi anni - ha commentato il Capogruppo di AV-VdAU, Albert Chatrian -. Negli anni è cambiato il modo di fare turismo e le comunità - piccole, medie o grandi che siano - stanno dando una serie di risposte importanti. La discussione di oggi vuole valorizzare quel modo di fare turismo basato sulla valorizzazione del bene di proprietà: la casa, il bene principale che tanto sta a cuore ai valdostani. La legge affronta una tematica delicata e abbiamo preso decisioni utili, con ricadute positive per tutta la comunità. Si tratta di un testo che è stato modificato a seguito di lunghe discussioni nelle Commissioni competenti trovando il consenso della maggioranza di questo Consiglio sui temi più rilevanti. Non ha vinto una certa parte delle associazioni di settore ma il buon equilibrio. Abbiamo compenetrato esigenze diverse, dando regole che regolamentano l'uso delle case con l'obiettivo di determinare le condizioni affinché questi beni possano essere valorizzati, creando anche posti di lavoro e nuove opportunità. I nostri Sindaci ci hanno dato il parere positivo sugli adempimenti amministrativi, accompagnando il percorso, naturalmente. Crediamo che la locazione per finalità turistiche sia un modo importante di fare turismo e debba essere opportunamente accompagnato per valorizzare il patrimonio delle famiglie valdostane.»
Il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, ha osservato: «L'unico tratto che collega gli interventi dei Consiglieri di maggioranza è quello relativo al fatto che questa norma sia perfettibile: forse c'è un problema, così come c'è un problema nella scrittura dei testi di legge, visto che anche per questo, la Giunta dopo averlo scaricato in Consiglio si è trovata a doverlo modificare. Il nostro gruppo ha fatto un lavoro di sintesi tra le osservazioni e le criticità sollevate nel percorso di questa legge. A noi interessa che da quest'Aula esca un testo che sia il più possibile condiviso da tutti i portatori di interesse e che non sia vessatorio nei confronti di nessuno. Ci sono tre nodi importanti per noi e sui quali abbiamo presentato gli emendamenti: i controlli, la burocrazia, la libertà di disporre dei propri beni. Secondo noi tutto quello che non è esplicitamente vietato è consentito: è questo il principio che noi vogliamo introdurre in questa norma. Quello che detta la sopravvivenza di una struttura è il mercato, attraverso la qualità del servizio: non c'è quindi bisogno di disciplinare tutto, altrimenti siamo al regime comunista. Le visioni sono già coniugabili: tutti concordiamo sulla necessità di snellire e di sburocratizzare, è pertanto sufficiente aprire un dibattito sulle migliorie possibili. Noi oggi abbiamo la possibilità di farlo, senza condizionamenti per portare dei frutti positivi a beneficio di tutti.»
Il Capogruppo di FP-PD, Paolo Cretier, ha evidenziato che «il fenomeno delle locazioni turistiche è cresciuto in modo esponenziale negli ultimi anni e, per questo motivo, necessita di una regolamentazione generale. È importante far emergere il fenomeno e normarlo, come richiesto anche dal Celva, i cui Comuni hanno il polso della situazione e conoscono le situazioni che sono sotto controllo e quelle più ambigue. Il testo, presentato in allora dall'Assessore Jean-Pierre Guichardaz è stato poi ripreso e sviluppato dall'Assessore Grosjacques. Contiene chiarimenti per consentire una migliore comprensione del testo e semplifica anche l'iter amministrativo, come richiesto da più parti. Chi non ha nulla da temere non deve preoccuparsi di questa legge che ha la finalità di fugare molti dubbi e chiarire determinate situazioni La locazione turistica è uno dei settori trainanti dell'economia valdostana: è importante che venga opportunamente regolamentata per sostenere i futuri processi evolutivi della nostra regione, rafforzando la qualità del nostro turismo.»
«Il tema è articolato, complesso e importante - ha detto Consigliere Claudio Restano (Misto) -. Limitarci a discutere oggi due disegni di legge su affitti brevi e imposta di soggiorno - che avrebbero potuto essere trattati insieme - senza avere affrontato una riforma organica del turismo in Valle d'Aosta, significa coltivare l'orticello di qualcuno. L'Assessore non svolge il suo ruolo nel migliore dei modi: sul programma di governo sono indicati come prioritari il rafforzamento dell'immagine turistica e la riforma attraverso la creazione dell'ente unico del turismo e la realizzazione del marchio ombrello, ma qui si procede a tentoni. Se vogliamo valorizzare gli affitti brevi, dobbiamo avere un approccio diverso, coinvolgendo gli stakeholders, ma in questo testo di legge, non si trova nessuna azione positiva nei loro confronti. Non ravvisiamo l'urgenza di portare questa norma: avremmo potuto aspettare qualche mese e portare una riforma organica che coinvolgesse tutto il comparto. Se la legge è ritenuta perfettibile dagli stessi componenti della maggioranza, perché tutta questa fretta? Approvando questa norma, oggi non siamo in grado di fornire quel valore aggiunto che tutti gli operatori del turismo si aspettano e non generiamo quel benessere organizzativo che potrebbe portare ad una collaborazione proficua e sincera tra i protagonisti del turismo nella nostra regione. Invito i colleghi a fare una riflessione su queste due norme: ritiratele e ci rivediamo in autunno con una riforma organica. Questo sarebbe il percorso corretto per coltivare l'intero orticello Valle d'Aosta.»
«La casa è un tema centrale in Valle d'Aosta e questo disegno di legge affronta in modo sbagliato la questione contrapponendo privati e albergatori, in una regione turistica in cui queste due figure sono complementari e necessarie - ha evidenziato la Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz -. In questa legge manca una visione globale e, fin dalla relazione, vengono accentuate le contrapposizioni tra professionisti del settore e privati che affittano saltuariamente le proprie case. Si tratta di due attività non concorrenti tra loro, ma complementari, con clientela e richieste diverse. La locazione turistica breve costituisce un valore aggiunto a disposizione del turismo, non richiede nuovo consumo di suolo, garantisce la disposizione di posti letto caldi in località meno turistiche o in periodi dell'anno in cui non si trovano strutture alberghiere aperte, aiuta i cittadini nella corresponsione delle tasse e ha anche incentivato il recupero di case in controtendenza invece alle unità alberghiere. Dalle audizioni è emerso che gli albergatori hanno avuto un ruolo attivo in questo percorso, mentre gli altri portatori di interesse (Confedilizia, Comunity Airbnb e Unione piccoli proprietari immobiliari) non stati nemmeno auditi. In questa norma spiccano l'aumento di burocrazia, di adempimenti, di controlli e di sanzioni, al posto della tanto decantata semplificazione, si equiparano le persone che locano come attività con quelli che lo fanno occasionalmente. Se le locazioni brevi sono assimilate ai servizi turistici allora anche le opportunità devono essere le stesse e quindi l'inserimento di queste realtà all'interno dei vari contributi o bonus, alle varie leggi di settore per la riqualificazione energetica e la risposta alle varie normative sugli immobili. Una legge poco chiara che non risolve i dubbi ma ne insinua molti.»
Per il Capogruppo di PlA, Augusto Rollandin, «le varie proposte dovranno essere valutate e saranno monitorate nel corso dell'applicazione della legge, in un lavoro di prospettiva che dovrà tenere conto di vari aspetti, tra i quali anche quello relativo alle presenze turistiche, che sono diverse a seconda dei territori. Non è facile abbinare più fronti, ma è coscienzioso trovare delle sintesi, attuando delle scelte che dovranno essere concepite a livello globale per valorizzare le richieste emerse. Risolvere i problemi significa affrontarli con la giusta determinazione e consapevolezza.»
«Questa legge è veramente impresentabile sia dal punto di vista tecnico che giuridico - ha commentato il Consigliere Diego Lucianaz (Lega VdA) -. La maggioranza ne è perfettamente al corrente e sa bene che non funzionerà ma fa quadrato ugualmente senza voler affrontare la realtà di un testo iniquo e inutile.»
Le repliche del Governo
L'Assessore al turismo e commercio, Giulio Grosjacques, nella replica, ha ribadito «la volontà di fare ordine in questo settore perché oggi è escluso da ogni regola. Il settore della locazione turistica è cresciuto in modo esponenziale in questi ultimi anni ed è un fenomeno estremamente complesso che concerne aspetti trasversali - turistici, urbanistici, fiscali, economici e sociali - e dinamiche differenziate. Siamo convinti che questa iniziativa legislativa non sia più procrastinabile: siamo l'unica Regione a non avere contezza delle dimensioni di questo settore e con questo disegno di legge si è quindi voluto fare un lavoro chiaro e rispondente alle norme vigenti. Con gli emendamenti presentati - limitazione del periodo di applicazione da 180 a 30 giorni (che abbiamo voluto perché oltre a tale limite c'è già una disciplina) ed eliminazione della presentazione della planimetria catastale già stati recepiti in Commissione -, questo testo non prescrive nessun altro aggravio. Le pratiche fiscali diventano due: quella della comunicazione alla Questura e quella della della comunicazione ai fini statistici in forma anonima e aggregata delle presenze. La norma non è scritta in burocratese ma è scritta in modo molto chiaro e preciso per evitare di dover poi approvare delibere di Giunta che potrebbero complicare la situazione. Non c'è nessuna ostruzione della libera attività dei piccoli proprietari né una violazione della proprietà privata, ma una regolamentazione di un mercato che oggi ha delle potenzialità ma di cui si conosce ancora poco. Una regolamentazione che darà una possibilità a tutti coloro che vogliono esercitare in modo serio questa attività, mettendo sul mercato degli appartamenti adatti a questo tipo di servizio. Come tutte le norme è perfettibile e l'emendamento sottoscritto da tutti i Consiglieri per l'introduzione della clausola valutativa va proprio nella direzione di controllare e valutare l'efficacia di questa di questa legge. Gli emendamenti che abbiamo presentato sono fisiologici e vanno nella direzione di migliorare il testo anche alla luce delle suggestioni emerse nelle audizioni, a dimostrazione che non si trattava di un testo blindato, sul quale non c'è stata nessuna influenza predominante da parte di nessuna associazione ma semplicemente il confronto continuo con l'obiettivo di migliorare di migliorare questa norma.»
«La regolamentazione delle locazioni brevi con legge regionale è un dovere istituzionale e anche a livello europeo si sta parlando della necessità di intervenire sulla questione - ha affermato l'Assessore agli affari europei, Luciano Caveri -. All'interno del Comitato delle Regioni si è avuta una discussione molto accesa su questa materia, rivendicando la gestione dei flussi turistici a livello regionale e locale. Il fenomeno è esploso e ha numeri davvero impressionanti: durante la stagione estiva 2002, solo in Italia, sono state prenotate oltre 38 milioni di notti attraverso le maggiori piattaforme e l'UE intende regolamentare l'attività di questi colossi, la cui potenza di fuoco non può essere gestita da Regioni o Comuni. È comunque importante che anche la Regione intervenga con una propria normativa. Molto spesso i regolamenti si basano su un idem-sentire delle zone più importanti dell'UE - le grandi città - che hanno già fatto una scelta molto forte di tipo proibizionista. La Commissione europea ha predisposto un regolamento, già esaminato dal Parlamento europeo, che diventerà norma cogente negli Stati e che prevede una serie di obblighi per le piattaforme on line operanti nel mercato della locazione a breve temine, le quali negli anni, hanno avuto un atteggiamento ambiguo e poco chiaro, non consentendo di perimetrare il fenomeno e di capire gli elementi di fiscalità. La regolamentazione di una legge regionale come quella della Valle d'Aosta appare molto più aperta di quanto si prefigurerà in futuro con le normative europee e quelle che potrebbero emergere dalle decisioni legislative che saranno assunte con il Governo Meloni. Non si possono fermare le locazioni brevi ma è giusto e legittimo, proprio nell'esercizio di sussidiarietà, normare il settore a livello regionale.»
«Oggi votiamo una legge di buon senso sul mondo delle locazioni turistiche - ha commentato l'Assessore ai beni e alle attività culturali, Jean-Pierre Guichardaz -. La locazione breve è diventata un'irrinunciabile realtà turistica che si affianca a quella più propriamente imprenditoriale e la sua regolamentazione è sentita come un’esigenza anche da parte di tantissimi proprietari che vogliono partecipare a pieno titolo alla crescita dell’offerta turistica di qualità con una normazione di settore univoca e chiara. Questa norma non vuole impedire alla "signora Mariuccia" di arrotondare la pensione, scoraggiandola con una serie di zeppe burocratiche. Credo invece che la signora in questione non avrà particolari difficoltà a comunicare le presenze agli uffici regionali e a raccogliere l’imposta di soggiorno. L'obiettivo è quello di evitare la concorrenza sleale con realtà più strutturate soggette a controlli e verifiche. È importante poi avere un dato certo delle presenze che sono prese quale unico riferimento oggettivo per misurare l’attrattività di un territorio sotto il profilo turistico. I 3,6 milioni di presenze certificate sono totalmente sfalsati rispetto alla realtà e raccontano falsamente di una regione dalla relativa scarsa attrattività turistica se raffrontata a quella di altri competitor che conteggiano le locazioni brevi. Questa mancata certificazione porta un enorme danno d’immagine alla nostra regione, senza contare che questi sono gli unici dati ufficiali presi a riferimento quando lo Stato o l’Europa individuano misure di sostegno per il turismo. Ricordo i milioni di euro persi dalla Valle d'Aosta sul “Fondo montagna” e il mancato accesso al contributo per i centri storici di un bando statale per la mancanza di una manciata di presenze certificate di turisti stranieri, soglia che avremmo tranquillamente raggiunto se ci fosse stata in vigore una norma come quella che ci accingiamo a votare. Oggi andiamo a regolamentare un mercato dall'enorme potenziale dando dignità al mondo delle locazioni brevi.»
Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha parlato di «un dibattito molto chiaro e sentito su questa tematica di importanza centrale. La norma è stata affrontata in maniera seria e approfondita dal Governo e in sede di Commissione, attraverso le audizioni ai portatori di interesse con un confronto aperto e costruttivo. Arriviamo oggi a discutere una legge che tiene conto delle richieste di porre ordine in un sistema che vedeva delle sincrasie nella gestione di questa attività di accoglienza turistica. Si tratta di una norma equilibrata che ha saputo dare contezza e risposte a tutti gli stakeholder: chi mette a disposizione le case, che necessita di regole non troppo opprimenti, e chi deve convivere con queste situazioni. Abbiamo cercato un percorso che desse le giuste indicazioni per tutelare gli interessi di tutti gli aventi diritto. Un lavoro fatto con attenzione, con la voglia di risolvere un problema e non di crearne degli altri. Una norma regionale importante e attenta all'evoluzione di questo settore su cui si potrà intervenire in caso di necessità sulla base delle osservazioni che riceveremo e dei dati che avremo in futuro.»
SC-LT